DoMV : [post n° 488142]

Lavorare in Spagna, qualcuno ha esperienze?

Ciao a tutti, sono un ragazzo di 26 anni, laureatomi a un paio di mesi fa e in procinto di ottenere l'abilitazione professionale. Come è ben risaputo la situazione lavorativa in Italia lascia molto a desiderare, sono molto scoraggiato, e mi chiedevo come fosse l'idea di cercare lavoro in Spagna. Parlo molto bene lo spagnolo e ho già vissuto a Madrid per un Erasmus, dunque vi tornerei volentieri. Il mio obiettivo è essere assunto con contratto da qualche azienda, per ora. C'è qualcuno qui che ha esperienze lavorative in territorio spagnolo e vorrebbe condividere la sua opinione o la sua storia? E' conveniente?
Grazie a chi risponderà. Un saluto e buona giornata.
Giancarlo P. :
Ti consiglio di seguire la pagina linkedin di Editeca: sebbene sia focalizzato sul BIM (offrono corsi in merito), a volte pubblicano "orrori" della Categoria in generale, come neo-architetti che lavorano la domenica, RAL media sui 22000 euro, e via dicendo.
All'epoca dell'Erasmus ad Alcalá de Henares, avevo visto comportamenti tossici che a Genova non avevo provato in prima persona: studenti stappando il cava per un misero 6/10 di Composizione Architettonica, laboratori di modellistica aperti alle 23:00, professori dichiarando "il carico di lavoro minimo per ottenere la sufficienza, ovviamente implica almeno un paio di notti insonni", imprimitorie aperte alle 5:00 del mattino...non sempre l'ambiente universitario è specchio della realtà lavorativa (e magari a Madrid non hai provato queste situazioni), però direi che conviene decisamente entrare nei gruppi LinkedIn di architetti spagnoli, per chiedere in prima persona l'andazzo
DoMV :
Ciao Giancarlo, grazie per la risposta.
Anche io ho fatto l'Erasmus proprio ad Alcalá e confermo il fatto che lí non se ne freghino tanto dei voti, basta superare l'esame. Tuttavia non mi è sembrata cosi tossica come descrivi la situazione. Ammetto che sono molto severi i docenti e il fatto che non ero spagnolo non ha influenzato i professori nel trattarmi diversamente in meglio, ma trattato alla pari degli altri.

Inoltre molti studenti lavorano per mantenersi gli studi e in piú ogni esame vale 6 crediti, quindi in un anno fanno 10 esami per raggiungere i 60 crediti, evidentemente non sanno come dividersi tra cosi tanti esami. Qui in Italia abbiamo esami da 12, da 10, 8 e via dicendo, quindi meno rispetto a quanti ne facciano loro.

Sul fatto dei laboratori aperti fino a tardi, io lo vedo come un servizio a supporto degli studenti (cosí come la biblioteca aperta H24) più che come una motivazione a spingerli a lavorare piú del dovuto.

Peró mi sembra di capire che comunque non lavori in Spagna.

Proverò a cercare qualche gruppo
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