Marta : [post n° 66283]

A che età la libera professione?!

Ciao a tutti ...
Avevo una curiosità, vediamo chi ha voglia di rispondermi ...

Chi si è messo in proprio come Architetto, a quanti anni ha fatto il grande passo?

Io ne ho 29, laureata da 1, collaboratrice da 6. Però il futuro della libera professione mi sembra ancora un po' lontano, chi ha voglia di raccontare la sua esperienza?

Grazie a tutti, ciaociao, Marta
lorenzo :
io ho partita iva, ma per definire il mio lavoro libera... professione ce ne vuole
zen :
non e' un fatto di eta' ma di maturazione professionale e tornaconto positivo, io l'ho fatto a 22 anni ma solo perche avevo altre attivita e il lavoro di architetto e una parte marginale delle fatture, in ogni caso paghi in base a quanto incassi se non guadagni nn paghi nulla commercialista escluso.
Considera che il mio lavoro da architetto lo posso equiparare a quello di una prostituta: vendo il mio tempo e le mie competenze per soldi lo faccio senza piacere, ovvero godo quando il cliente suda per la fattura
Marta Galbiati :
Ciao Lorenzo, ciao Zen ...

Dunque ... per "libera professione" intendevo non tanto il possesso o meno di P.I. o il bilancio fiscale ... ma oltre, ovvero l'aver maturato l'autonomia necessaria per mettersi in proprio a tutti gli effetti.
Non aver più un Boss a cui renderer conto, ma clienti propri con i quali relazionarsi in prima persona. Avere presubilmente uno struttura propria presso cui svolgere l'attività di studio (da un ufficio vero e proprio, ad una stanza rimediata in sub sub affitto ...).
Avere magari già un praticante di supporto, etc. etc. etc.

Sono molto curiosa perchè per il momento vedo parecchia nebbia davanti a me. Poi volevo ascoltare magari esperienza sia di uomini, che di donne ... Il fattore età per uno o per l'altro non sono probabilmente la stessa cosa ... Sono curiosa di sentire qualche ragazza in proprio, e magari con famiglia ...

Spero di essermi spiegata un po' meglio,
intanto buon sabato!
Ciaociao, Marta
zen :
Il prblema e' che la stanza si rimedia, il pc pure, l'assistente a due soldi anche ma il cliente danaroso si trova con difficolta'. L'architetto viene visto dalla gente come la persona che vuole un saco di soldi per un"disegno", inoltre il timbro spesso viene richiesto ma a titolo gratuito "archite' ma che ce vole per un timbro e na' sigla, io tutti sti sordi nun je li posso da".
Conclusioni: lavoro da architetto come hobby, lavoro in ufficio per vivere e pagare le bollette
lorenzo :
il grande passo? Se le cose stanno così la vedo difficile; avrai capito che in quel senso io non l'ho ancora fatto; speriamo bene!!
Speriamo che in un futuro si creino delle opportunità anche per chi non ha qualche pezzo grosso da qualche parte!
Ciao
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