Ciao a tutti,
Vi pongo il medesimo quesito per sapere se è un comportamento corretto.
Dopo aver cosegnato una pratica di carattere urbanistico (pdl), il tecnico comunale richiede telefonicamente al titolare dello studio di aggiornare:1) gli oneri di monettizzazione (si era in possesso di un vecchio valore) 2) il nome di una via, di cui sin dall'inizio non si era sicuri. Questo comporta l'aggiornamento di alcuni elaborati: la relazione tecnica e lo schema della convenzione per il primo punto, quasi tutte le tavole per il secondo.
Dal titolare mi sento dire:" sostituisci tutta la relazione e le pagine della convenzione che comportano un aggiornamento. Per le tavole, non le ristampi ma quando porti gli aggiornamenti SCRIVI A BIRO SULLE TAVOLE IL NOME CORRETTO DELLA VIA, POI LE FIRMI CON IL TUO NOME PER AUTENTICARLE".
Visto che:a) il mio nome non compare in nessuna delle tavole, neppure come collaboratore;
b) devo firmare un documento ufficiale,
mi domando: ma tutto ciò è corretto? anche da un punto di vista deontologico?
grazie, andrea
andrea : [post n° 75878]
correttezza
mah... a mio avviso sarebbe più logico se fossero autenticate con una sigla dal progettista ma... in fin dei conti è una sigla (anche senza firmare con nome e cognome... bastano le iniziali) non è la prima volta nè sarà l'ultima... il concetto è che "qualcuno dello studio di progettazione" ha accertato che la modifica è stata fatta "con ratio" e il comune, se le porta in consiglio è consapevole della correzione... non ti preoccupare... non occorre essere iscritti all'albo per fare quel tipo di sigla (quindi nessun problema di deontologia)
inoltre, di fatto, certifichi una cosa vera, no?
bye bye
inoltre, di fatto, certifichi una cosa vera, no?
bye bye
certo, certifico una cosa vera su richiesta del comune e del titolare. L'autentificazione la faccio io solo perchè andrò io a consegnare il materiale, ma in merito a ciò non esiste una richiesta formale del comune che giustifichi tale operazione.
Comunque, grazie per la tua opinione.
Buon lavoro, andrea
Comunque, grazie per la tua opinione.
Buon lavoro, andrea
Si tratta di una correzione di modestissima entità. Non è il caso di trasformarla in una vicenda kafkiana.
La burocrazia è fin troppo presente nel nostro lavoro: evitiamo, per quanto possibile, di rimanerne schiacciati.
Ciao e...rilassati!
La burocrazia è fin troppo presente nel nostro lavoro: evitiamo, per quanto possibile, di rimanerne schiacciati.
Ciao e...rilassati!
...si tratta di una "modifica" di nessun interesse....molto meglio siglare che dover riconsegnare tutte le tavole corrette...magari in triplice copia...
a me una volta è successa una cosa simile: ero in comune a Milano per protocollare una DIA (non firmata da me) e il tecnico ha rilevato alcune modifiche da fare nella compilazione del modulo (tipo alcune caselle barrate al posto di altre) ...è stato lui stesso a dirmi di fare le correzioni a mano e firmare a fianco, aggiungendo la scritta: "in qualità di collaboratrice di studio" ...ora io sono iscritta all'ordine, ma penso non faccia alcuna differenza visto che ho firmato appunto in qualità di collaboratrice e non in qualità di architetto abilitato.