MaTer : [post n° 253933]
Compatibilità tra co.co.co
Avrei bisogno di un parere relativamente alla compatibilità tra libera professione e co.co.co. Uno studio mi ha chiesto di prestargli una consulenza in materia di bioarchitettura e risparmio energetico, da reiterarsi per un periodo di tempo di due anni su alcuni progetti che hanno in mente di fare. Loro vorrebbero,e a me stà bene, attivare un contratto di collaborazioe coordinata e continuativa ma abbiamo un dubbio: un libero professionista con p.iva può avere un co.co.co. con un datore di lavoro privato, ma solo se come oggetto dell'incarico svolgerà attività che non rientrano fra quelle per le quali è necessaria l'iscrizione all'albo. Ora, secondo me per prestare una consulenza in materia di risparmio energetico e bioarchitettura (io ho fatto un Master e ho lavorato in questo campo, per questo che me lo richiedono) non è necessaria per forza l'iscrizione all'albo e la p.iva, per esempio io potrei essere dipendente di una ESCO o un professore universitario, e svolgere attività di consulenza senza esercitare la libera professione. Dunque tali attività non sono esclusive della libera professione (possono rientrarvi, ma avvengono anche al di fuori) e io posso attivare il co.co.co. Il consulente del lavoro mi dà ragione, voi che opinione avete??
Ma scusa, se hai già p.iva perchè nn gli fai una normalissima fattura?Puoi firmarlo comunque un contratto con loro con tempi e modi di pagamento ma nn vedo il senso di un co.co.co. Poi se hai già inarcassa cosa te ne fai dei contributi versati alla gestione separata?
Perchè questo contratto verrà stipulato sulla base di un finanziamento regionale (Sardegna) che prevede che vengano stipulati solo parasubordinati o subordinati....Ovviamente se fossimo in una situazione normale emetterei fattura, ma in tal caso a noi interessa il finanziamento e volevamo capire se la cosa era fattibile....
un professionista iscritto a un Albo non può firmare un contratto a progetto. Ma un contratto di consulenza sì.
Non so se un consulente professionista possa essere inteso come "parasubordinato". Non conosco bene il termine.
Non so se un consulente professionista possa essere inteso come "parasubordinato". Non conosco bene il termine.
Infatti non è un co.co.pro (a progetto), ma un co.co.co (continuativo)...può firmarlo ma solo nel caso che l'oggetto dell'incarico includa attività diverse da quelle per le quali è necessaria l'iscrizione ad un albo o una partita iva. La mia domanda era proprio per capire se una consulenza in materia di bioarchitettura e risparmio energetico possa essere ricondotta esclusivamente alla libera professione o, come penso io, non esclusivamente: per intenderci, io potrei prestare consulenza anche se non fossi un libero professionista ma semplicemente un ingegnere esperto in materia.....Le leggi non sono affatto chiare: per l'ordine professionale si può fare, per alcuni consulenti del lavoro idem, per altri no....è a libera interpretazione! W l'Italia...
hai ragione MaTer. quando la legge non è chiara, è un guaio. hai tutta la mia solidarietà.
Sapevo che la collaborazione coordinata continuativa è stata sostituita dai contratti a progetto, ormai da qualche anno. Ma da quello che mi dici mi sbagliavo.
Sapevo che la collaborazione coordinata continuativa è stata sostituita dai contratti a progetto, ormai da qualche anno. Ma da quello che mi dici mi sbagliavo.
Hai regione MaTer, io nella ragione Sardegna, ho un Co.Co.Co. e svolgo contemporaneamente la libera professione. Non so se hai già risolto e come hai risolto l'aspetto contributivo, mi spiego meglio: dove versi i contributi per il Co.Co.Co.? Alla cassa del tuo ordine o all'iINPS gestione separata?
Se ti va fammi sapere.
Se ti va fammi sapere.