Piki : [post n° 328533]

Professione architetto e apertura attività commerciale

Buongiorno, svolgo da vari anni la professione dell'architetto. Quest'anno purtroppo non sono riuscita a fare neanche una fattura. Insieme ad un un'altra persona abbiamo il progetto di aprire una gelateria. Poichè potrebbe essere una soluzione di ripiego magari solo per qualche anno, non vorrei cancellarmi subito dall'Ordine. Le domande sono: 1) è consentito e deontologicamente corretto aprire una società e parallelamente continuare a svolgere l'attività professionale di architetto? Qualora ciò fosse possibile, cosa succede nel portare avanti due pensioni: Inps e Inarcassa? Qualora invece fossi obbligata a chiudere P.IVA e INARCASSA, cosa succede di quanto già versato? E' possibile eventualmente fare dei contributi volontari per non perdere quanto già versato? Grazie
ponteggiroma :
in merito alla deontologia sicuramente nessun problema, puoi aprire quante posizioni iva vuoi, in merito ai contributi ti conviene informarti presso commercialista, probabilmenti saresti soggetta a inps, ma con inarcassa non so davvero cosa consigliarti.
kia :
Ma non li perdi mica i contruibuti di inarcassa se ti cancelli per un po'. Poi se decidi tra qualche anno di tornare a fare l'arch., riprendi a versare contributi.
gg :
ho giusto un collega architetto che ha aperto da qualche anno una gelateria.
Deontologicamente non si sono problemi, anche perché fiscalmente devi tenere separate le due cose.
Forse, ma fattelo valutare da un consulente, la soluzione migliore è aprire una società e farti pagare come consulente. Fatturi alla società per prestazioni professionali (non commerciali). Così mantieni una sola cassa di previdenza, quella più conveniente delle due. È la società, ad es. una srl, a svolgere l'attività commerciale, non tu, e ti cautela da eventuali problemi.
La tipologia della consulenza dipende dalla ragione sociale della società. Può essere oggi un progetto di ristrutturazione, domani un'attività legata alla comunicazione. L'importante è che tu non "venda".

Con questi chiari di luna, sono tantissimi gli architetti liberi professionisti che fanno un "primo" lavoro...
Piki :
L'idea mi sembra molto interessante ma purtroppo penso che soprattutto per tutto il periodo di avviamento dovrò seguire in prima persona l'attività non solo dal punto di vista imprenditoriale ma anche proprio di vendita. Credo che con questa premessa la soluzione proposta non sia purtroppo perseguibile. Stabilito che deontologicamente un architetto può vendere gelati al mattino e progettare case al pomeriggio, volevo solo cercare di capire meglio cosa succede dal punto di vista previdenziale. Dovrei tenermi aperta Inarcassa e parallelamente fare i versamenti Inps legati all'apertura della nuova società?
Grazie mille
gg :
ascolta Piki
un architetto può fare un altro lavoro. Non è una suora di clausura.
Il problema è cosa e come fattura, non come si guadagna da vivere la mattina o la notte.
La maggior parte di noi ha fatto (o fa ancora) mille mestieri per sopravvivere. Ci mancherebbe che qualcuno te lo possa impedire. A meno che non faccia qualcosa di illegale (es. rubare, spacciare, uccidere, etc.), in questo caso sei ANCHE deontologicamente perseguibile...

Solo un consiglio: se hai Inarcassa, non buttare i soldi con l'INPS-
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