mia : [post n° 329084]
sempre le solite prestazioni occasionali...
Ancora una volta mi sono trovata di fronte ad un'offerta di prestazione professionale in cui l'architetto (sicuramente giovane e ai primi incarichi) propone di farsi pagare con prestazione occasionale e relativa ritenuta d'acconto, essendo iscritta all'ordine ma senza partita iva. Ovviamente la proposta è stata scartata (era un piccolo lavoro per il condominio dove abito) ma mi chiedo: e perchè sono sempre gli altri a fare i furbi? Ma il fisco controlla solo i fessi?
Secondo me c'è troppa confusione e disinformazione. Molte volte un architetto non sa neanche che non può fare prestazione occasionale. Io ritengo si sia trattato di un errore in buona fede. Secondo me occorrerebbero dei corsi sulla gestione fiscale e sulle modalità professionali di operare. In questo modo, magari, non dovremmo raccattare informazioni a destra e a manca.
Spero davvero sia un errore in buona fede! Ma quello che volevo sapere è: chi controlla? L'ordine non penso; l'agenzia delle entrate? Perchè scusate se non controlla nessuno che senso ha aprirsi partita iva,quantomeno all'inizio?
e in cosa consisterebbe la furbata?
gli tolgono il 20% invece del 5%.
a mio parere è solo un collega poco informato.
peggio per lui.
gli tolgono il 20% invece del 5%.
a mio parere è solo un collega poco informato.
peggio per lui.
La furbata consiste(rebbe) nell'evitare i contributi minimi inarcassa, e tutti gli adempimenti di una partita iva. Naturalmente finchè sei sotto i 5000 euro annui e queste spese sono inutilmente gravose. Ci sono molti post su questo argomento.
Dare inutilmente all'INPS il 28-32% invece del 14, non mi pare una cosa intelligente, oltre al 15% di differenza in fattura che dicevo. E fanno 30.
Si presume che un professionista che lavora con condomini non fatturi meno di 5000 euro l'anno, e dal momento in cui è in grado di progettare strutture complesse sia anche in grado di leggersi quelle quattro cose che gli servono per gestire da solo la sua partita IVA. Come abbiamo fatto tutti agli inizi.
Si presume che un professionista che lavora con condomini non fatturi meno di 5000 euro l'anno, e dal momento in cui è in grado di progettare strutture complesse sia anche in grado di leggersi quelle quattro cose che gli servono per gestire da solo la sua partita IVA. Come abbiamo fatto tutti agli inizi.
no scusate, però è anche una questione di buon senso. Come fa un professionista architetto ad essere convinto in buona fede di poter fare la prestazione occasionale? Gli altri sono tutti scemi ad avere la p.iva? ma daaaaiiiiii! è che i "colleghi prestatori occasionali " ci provano e basta. Trovano un cliente che nn sa di queste "sottigliezze" e si pigliano i soldi.