michela : [post n° 331705]
Esercitare la professione
Se i guadagni non sono esagerati, anzi in questo periodo molto ridotti, e per continuare a timbrare, è indispensabile tenere aperta la partita iva, o vi sono vie alternative!!!!!!HELPPPPP!!!!!!!!
puoi operare in regime di prestazioni professionali occasionali che se non erro non devi superare i 5000 euro di reddito nel corso dell'anno solare e prestazioni che non possono durare per oltre 30 giorni
comunque su internet trovi tutti i consigli che cerchi basta che ricerchi il termine "prestazioni professionali occasionali"..... in effetti tra inarcassa, iva, tasse, e balzelli vari per la gestione di studio inizio a valutarlo anche io, resta da vedere con inarcassa come funziona se sei già iscritta
buon fine settimana
comunque su internet trovi tutti i consigli che cerchi basta che ricerchi il termine "prestazioni professionali occasionali"..... in effetti tra inarcassa, iva, tasse, e balzelli vari per la gestione di studio inizio a valutarlo anche io, resta da vedere con inarcassa come funziona se sei già iscritta
buon fine settimana
Se sei iscritto ad un albo non puoi utilizzare la prestazione occasionale da quello che so. Informati bene.
archA, informati bene anche tu perchè hai detto una cosa inesatta. Hai omesso il piccolo particolare che l'architetto non lo puoi fare come prestazione occasionale perchè la legge biagi lo vieta....Se e solo se ti cancelli dall'albo puoi fare la prestazione occasionale.
Viene finalmente chiarito che le prestazioni rientranti nel contratto d'opera (art. 2222 e seguenti del Codice Civile), prive di continuità e coordinamento ("prestazioni spot"), rientrano a tutti gli effetti nel lavoro autonomo, esattamente come avveniva prima della riforma, a prescindere dai limiti di 30 giorni e 5.000 Euro. Fiscalmente continuano a rientrare nei "redditi diversi" (Art. 81 D.P.R. 917/86 fino al 31.12.03, art. 67 lett. Ldal 01.01.04, dopo le modifiche alla numerazione operate dal D.L.vo 344/03), con ritenuta d’acconto del 20%. Rispetto alle regole vigenti nel 2003 esiste comunque una novità sul piano previdenziale qualora il reddito annuo (non il compenso) del prestatore d’opera sia superiore a 5.000 Euro, scatta l'obbligo di versamento del contributo previdenziale alla "gestione separata Inps". Detto obbligo contributivo è stato introdotto dall’art. 44 della legge 326/2003, al superamento della soglia dei 5.000 Euro di reddito annuo. Le modalità di applicazione e versamento del contributo sono le stesse dei collaboratori coordinati e continuativi. Rimane da chiarire come il committente dovrà essere informato del superamento della soglia di 5.000 Euro, nel caso di soggetto che presta l’opera a favore di diversi committenti.
Rif. Ordine APPC di Venezia
Rif. Ordine APPC di Venezia
scusa ArchA, l'ordine di Venezia è quello a cui sono iscritta io. Lo stesso ordine che all'atto di iscrizione mi chiese subito se avevo già aperto la p.iva o se invece avevo un contratto da dipendente (inps) in uno studio o impresa....ad ogni modo nel testo che riporti non mi pare di leggere che la cosa sia rivolta agli iscritti ad un albo professionale. Quindi per me vale quanto stabilito dalla legge Biagi.
concordo con Kia. archA, puoi citare tutte le norme, ma la Legge Biagi esclude i professionisti iscritti all'albo, la prestazione professionale occasionale non esiste
Scusami KIA, se sono iscritta all'albo degli architetti posso fare prestazione occasionale per cose non inerenti alla professione.
In particolare ripetizioni private, correzioni tesi e lavori di grafica (tipo impaginazione di tesi, creazione di volantini eccetera)?
Oppure, se di materie inerenti l'architettura, posso fatturarle colla mia partita Iva come generiche consulenze?
Il mio commercialista mi ha detto che sarebbe un po' irregolare, però io vorrei pagare le tasse, ma senza rimetterci colla gestione separata.
Ci vogliono flessibili e adattabili, però ci rendono la vita difficile se uno vuole avere tante attività poco remunerative se prese singolarmente, ma che tutte insieme consentono di guadagnarsi da vivere. Perché uno non può fare (ONESTAMENTE) l'architetto (diciamo part-time), e contemporaneamente dare ripetizioni private e magari vendere qualche lavoretto artigianale (ad esempio ricami) e fare il barista una sera a settimana?
In particolare ripetizioni private, correzioni tesi e lavori di grafica (tipo impaginazione di tesi, creazione di volantini eccetera)?
Oppure, se di materie inerenti l'architettura, posso fatturarle colla mia partita Iva come generiche consulenze?
Il mio commercialista mi ha detto che sarebbe un po' irregolare, però io vorrei pagare le tasse, ma senza rimetterci colla gestione separata.
Ci vogliono flessibili e adattabili, però ci rendono la vita difficile se uno vuole avere tante attività poco remunerative se prese singolarmente, ma che tutte insieme consentono di guadagnarsi da vivere. Perché uno non può fare (ONESTAMENTE) l'architetto (diciamo part-time), e contemporaneamente dare ripetizioni private e magari vendere qualche lavoretto artigianale (ad esempio ricami) e fare il barista una sera a settimana?