desnip : [post n° 341264]

Dov'era l'inganno

Inarcassa ha rese note le modalità con cui richiedere l'esenzione dai minimi contributivi:
"Qualora invece il reddito professionale dichiarato si rivelasse uguale o superiore a € 15.690, verrà generato un MAV con scadenza 31/12/15 di importo pari al 14,5% del reddito dichiarato, maggiorato degli interessi (BCE+4,50%)".
Quindi l'agevolazione risulta effettivamente utile per chi fattura davvero pochissimo, tipo 5-6.000 euro l'anno.
Ma chi ha un reddito, comunque molto basso, che può essere di 15.000 come di 16.000 euro, si potrebbe ritrovare, come avevo sospettato sin dall'inizio, "cornuto e mazziato".
La vera agevolazione sarabbe stata far pagare a tutti il 14,5% del reddito prodotto, senza minimi obbligatori.
Ally :
E non è tutto: dall'agevolazione sono esclusi gli under 35 e tale deroga riduce in proporzione l'anzianità contributiva (se il reddito è zero e non si versa il contributo minimo, l’anzianità si riduce di un anno. E se tale facoltà viene esercitata per tutti i 5 anni consentiti, l’anzianità contributiva viene ridotta di cinque anni. In altri termini si dovrà lavorare 1, 2, 3, 4 o 5 anni in più per arrivare ad avere i requisiti per la quiescenza)

fonte: newsletter di federarchitetti milano
kia :
sono d'accordo con Desnip. Queste "agevolazioni" hanno sempre un retro della medaglia...spesso non piacevole. Il problema dei minimi obbligatori troppo alti in un periodo in cui c'è poco lavoro permane.
gg :
Non capisco dov'è l'inganno.
15690 euro sono il limite oltre il quale i minimi non sono più minimi.
I minimi si pagano con un anno di anticipo. Se l'anno successivo, contrariamente a quanto avevo previsto guadagno oltre quella soglia, mi fanno pagare degli interessi. Dove sta lo scandalo? Possiamo discutere su quel BCE + 4.5%, che mi pare un po' usuraio, ma non sul resto.

Sulla questione dell'anzianità, per quale motivo chi paga meno deve avere lo stesso trattamento di chi paga regolarmente?
biba :
L'inganno è che lo sbandierano come "aiuto" e invece non è un aiuto proprio per niente. E se chi paga meno lo fa perché ha l'acqua alla gola, sarebbe anche giusto che la cassa gli venisse incontro, o almeno, il senso di una agevolazione per me sarebbe questo. Poi, che la cassa non sia un ente benefico già lo sapevamo.
desnip :
gg, se uno può è normale che non li paga i minimi. Ma se poi "sfora" di 10 euro e non solo deve pagarli, come è giusto, ma anche con cotanti interessi, finisce per stare peggio dell'anno prima che l'agevolazione non ce l'aveva.
E se non è inganno questo...
mari :
desnip, ma è normale che ci siano degli interessi da pagare. Se uno aderisce all'agevolazione e poi sfora di 10 mila euro, beh, vuol dire che ha pagato a Inarcassa meno del dovuto. Sai quanta gente avrebbe approfittato della deroga solo per dilazionare il pagamento, versando la differenza in un secondo momento?
gg :
... e se invece di 10mila si trovasse a sforare di 10 euro, può fatturarli l'anno successivo.
Non mi sembra un gran problema. O forse non ho capito bene.

@biba c'è chi fa i salti mortali per sopravvivere, e a stento ce la fa. Pensiamo anche a loro, che non li agevola nessuno. Anche agevolare uno e l'altro no è una forma di ingiustizia, di concorrenza sleale. No?
biba :
@ gg - Capisco cosa vuoi dire, anche se non sono d'accordo. Per me è come dire che il povero e il ricco devono pagare le stesse tasse. Ma questo discorso non c'entra col post, quindi non aggiungo altro.
mari :
Allora, da quanto leggo ci sono da chiarire due cose:
1. imposte, contributi e tasse sono 3 cose diverse.
2. perché Inarcassa ha messo il limite di 15690 euro.

Andiamo al punto 2.
Premessa: l'importo del contributo soggettivo minimo per il 2014 è 2275 euro.
Per chi guadagna giusto 15690 euro quest'anno, sarà indifferente aderire o meno all'agevolazione.
Questo perché il 14,5% di 15690 euro fa giusto 2275 euro.

Chi invece guadagna di più non avrebbe interesse ad aderire all'agevolazione perché questi ultimi già pagano il 14,5% del loro reddito. Mettiamo che un architetto guadagni 20mila euro, questo dovrà pagare più di 2275 euro, più del minimo perché il 14,5% di 20mila fa 2900 euro. La differenza la verserà con il conguaglio.

Significa che il problema è per chi guadagna meno di 15690 euro. Chi guadagna meno di questa cifra, andando a corrispondere il minimo di 2275 euro si troverebbe a pagare più del 14.5%. Mettiamo che uno guadagni 5000 euro, in questo caso 2275 euro sono il 45,5% di 5000. Ed è per questo che la soglia dell'agevolazione è 15690.

Quindi, desnip, chi guadagna 16mila euro non è "cornuto e mazziato", non aderirà all'agevolazione, ma comunque, pur non aderendo, pagherà un contributo soggettivo pari al 14,5% del suo reddito.
desnip :
Sì, ma come ca**o lo faccio a sapere se guadagenrò 15.000 o 16.000?!?
E' normale che se fossi sicura di guadagnare di meno aderirei senza indugio, mentre se ne guadagnassi di più pagarei tranquillamente ora per non pagare interessi!

E' inutile: evidentemente solo io sbatto la testa contro il muro, voialtri siete tutti sicuri sul da farsi.
gg :
secondo me, desnip, va intesa come una misura estrema, da adottare in casi estremi. Non ti conviene buttare un anno contributivo se ti mancano 1000 euro per arrivare a 15.000. Se quest'anno è andata proprio male, a fine maggio lo sai già e hai un altro mese di tempo per ripensarci. In tutti gli altri casi è meglio pagarli 'sti minimi e sperare che nella seconda metà dell'anno le cose migliorino.
desnip :
E' esattamente, così, gg. Io "non butterò un anno di contributi", come dici tu, anche se guadagnassi qcsa in meno di 15.000 euro.
Ma la cosa triste è che si tratta in ogni caso di redditi da fame, per i quali invece di prendere provvedimenti, si inventano solo ulteriori oneri (formazione obbligatoria, assicurazione, pos).
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