salve,
mi hanno chiesto la progettazione per un ampliamento/sopraelevazione di un'abitazione, in applicazione del piano casa. L'immobile è oggetto di condono edilizio, è sito al piano primo confinante con due strade, una principale (10 m) e l'altra secondaria (da accertare se privata o meno) e non presenta distacchi con le stesse, ovvero il fabbricato è su strada. l'ampiamento consisterebbe nella chiusura del balcone, il cui solaio corrisponde con il solaio dell'immobile al piano terra, per cui non a sbalzo. L'intervento pertanto rientrerebbe nella sagoma dell'edificio esistente. A destra dell'edificio, a distanza +/- 3 m dal piano terra, c'è un garage ad un piano, quindi il fronte per l'eventuale chiusura del balcone (al piano primo) risulterebbe libero. Ora ammesso che ci sono i requisiti per applicare il piano casa a livello di superficie, mi chiedevo se l'ampliamento e quindi la chiusura del terrazzo a filo strada, ma in sagoma con l'edificio già esistente è ammissibile, e quindi se è fattibile un intervento del genere.
Nell'eventualità ciò fosse possibile, e quindi dovessi procedere con l'incarico riguardante la predisposizione della pratica fino a tutto l'iter comunale, quanto si potrebbe chiedere come compenso?! e se a ciò dovessi aggiungere la direzione lavori?!
ringrazio anticipatamente.
maya2015 : [post n° 356476]
si può fare?
...Il tuo immobile, per cui vige la concessione in sanatoria (solo domanda o già rilasciata?) venne edificato abusivamente in barba a tutte le norme urbanistiche, igienico-sanitarie, distacchi e compagnia cantante...Quindi, in questo caso è anche aleatorio sapere se venne edificato prima il manufatto edilizio o la strada, altrimenti ci sarebbe stato il diniego alla domanda di condono...Per i distacchi da strade, si fa riferimento al PRG e/o P.P. vigente...In assenza di questi, per i distacchi si rimanda al 1144/68 e/o al codice della strada...Ergo, in buona sostanza, l'intervento in questione risulta fattibile se rientri nei distacchi previsti, in quanto il piano casa non deroga questo aspetto...
ringrazio per il consiglio, colgo l'occasione per chiederne un altro sempre in merito ... è questione di interpretazione!
ho seguito il suo consiglio il dm cita: "Qualora le distanze tra fabbricati, come sopra computate, risultino inferiori all'altezza del fabbricato più alto, le distanze stesse sono maggiorate fino a raggiungere la misura corrispondente all'altezza stessa. Sono ammesse distanze inferiori a quelle indicate nei precedenti commi, nel caso di gruppi di edifici che formino oggetto di piani particolareggiati o lottizzazioni convenzionate con previsioni planovolumetriche". Ora l'area è oggetto di PPE, le cui norme rimandano in parte al PRG, inoltre il PRG mi dice, per la zona in cui ricade l'intervento, che "Si può derogare a quanto previsto dal citato decreto (ovvero il 1444/68) qualora gli edifici realizzati sui lotti confinanti risultino allineati in modo diverso. In tal caso potranno essere mantenuti gli allineamenti esistenti, previo parere favorevole dell’U.T.C.." Posso intendere e quindi motivare che, considerato che l'intervento viene realizzato su un'area esistente i cui confini sono stati già definiti, si possono derogare, nel rispetto dell'art. di PRG le norme del dm?? e quindi progettare e realizzare l'intervento in sagoma?!
ringrazio nuovamente ed anticipatamente.
ho seguito il suo consiglio il dm cita: "Qualora le distanze tra fabbricati, come sopra computate, risultino inferiori all'altezza del fabbricato più alto, le distanze stesse sono maggiorate fino a raggiungere la misura corrispondente all'altezza stessa. Sono ammesse distanze inferiori a quelle indicate nei precedenti commi, nel caso di gruppi di edifici che formino oggetto di piani particolareggiati o lottizzazioni convenzionate con previsioni planovolumetriche". Ora l'area è oggetto di PPE, le cui norme rimandano in parte al PRG, inoltre il PRG mi dice, per la zona in cui ricade l'intervento, che "Si può derogare a quanto previsto dal citato decreto (ovvero il 1444/68) qualora gli edifici realizzati sui lotti confinanti risultino allineati in modo diverso. In tal caso potranno essere mantenuti gli allineamenti esistenti, previo parere favorevole dell’U.T.C.." Posso intendere e quindi motivare che, considerato che l'intervento viene realizzato su un'area esistente i cui confini sono stati già definiti, si possono derogare, nel rispetto dell'art. di PRG le norme del dm?? e quindi progettare e realizzare l'intervento in sagoma?!
ringrazio nuovamente ed anticipatamente.
...Affermativo, in quanto se asserisci che la zona ricade in P.P., quest'ultimo risulta vigente in quanto più "stringente"...Ergo il tuo intervento risulta fattibile...Curiosità personale...Davvero il P.P.rimanda al PRG?...Di solito quando vige un Piano Particolareggiato è il contrario...Ma tant'è...
...grazie mille per tutte le info ...
... della subordinazione dei due piani lo sapevo ... eppure sulle norme tecniche c'è scritto che per i punti non toccati si rimanda a quanto prescritto dalle norme di prg. ... conoscendo il comune non mi stupisco ...
... grazie ancora ...
... della subordinazione dei due piani lo sapevo ... eppure sulle norme tecniche c'è scritto che per i punti non toccati si rimanda a quanto prescritto dalle norme di prg. ... conoscendo il comune non mi stupisco ...
... grazie ancora ...
