Ciao a tutti,
sono un architetto con partita iva, regime dei minimi.
Da settembre, in teoria, riuscirò a prendere qualche supplenza come insegnante c/o la scuola pubblica.
Inarcassa mi dice: devi compilare modulo di cancellazione + inviarci copia del contratto della scuola. Verserò a Inarcassa solo il 4% delle mie fatture. (Gentilissimi a Inarcassa)
Leggo su internet, perchè il mio commercialista queste cose non le sa, che devo anche versare a INPS gestione separata una parte di contributi derivanti dalla mia attività di architetto. Chiamo INPS ma non sanno dirmi nulla.
Qualcuno ne sa più di me? Vi ringrazio
io sono iscritta a gestione separata inps
e verso il 4% ad inarcassa....
ma , perdonami, come fa il tuo commercialista a non sapere queste cose?
e se non le sa, esigi che le sappia.
e verso il 4% ad inarcassa....
ma , perdonami, come fa il tuo commercialista a non sapere queste cose?
e se non le sa, esigi che le sappia.
prova a leggere questa.
[p+A news: Quando-si-paga-Inarcassa-e-quando-la-Gestione-Separata-INPS]
[p+A news: Quando-si-paga-Inarcassa-e-quando-la-Gestione-Separata-INPS]
@sclerata: hai ragione. Il mio commercialista dice che lui non è un consulente del lavoro e che questa cosa non la sa. Io già pago lui.. Vista la crisi non ho i soldi anche per pagare un consulente del lavoro..
@gg: ti ringrazio. Avevo visto anche io quella circolare ma non spiega né le aliquote né come versare un gestione separata...
@gg: ti ringrazio. Avevo visto anche io quella circolare ma non spiega né le aliquote né come versare un gestione separata...
provo a spiegare il concetto.
Un lavoratore dipendente non può essere iscritto a Inarcassa.
Se il suo datore di lavoro glielo consente, può svolgere attività di libero professionista. In questo caso, non avendo una cassa di previdenza, deve iscriversi al registro della Gestione Separata INPS. Questa iscrizione riguarda solo ed esclusivamente quei lavori, quindi quelle fatture, che farà come libero professionista.
Nella fattura dovrà inoltre chiedere al committente un 4% di contributo per Inarcassa, oltre al 4% di rivalsa (facoltativa) per la sua Gestione Separata. Il calcolo qui: www.professionearchitetto.it/tools/fattura/
Ogni anno, dovrai versare a Inarcassa quel 4% che i tuoi clienti ti hanno dato sulle fatture. Alla Gestione Separata INPS dovrai invece versare i tuoi contributi pensionistici (circa il 27%). Chiedere all'INPS.
Domanda: se parliamo di "qualche supplenza", quindi qualcosa di temporaneo, vale la pena di armare tutto questo? Non riesci a farti pagare con una fattura? Quando ho avuto a che fare con questo genere di lavori, e non riuscivano a pagarmi con una fattura, ho semplicemente buttato i soldi dei contributi che mi avevano versato ma ho mantenuto la mia iscrizione a Inarcassa.
Un lavoratore dipendente non può essere iscritto a Inarcassa.
Se il suo datore di lavoro glielo consente, può svolgere attività di libero professionista. In questo caso, non avendo una cassa di previdenza, deve iscriversi al registro della Gestione Separata INPS. Questa iscrizione riguarda solo ed esclusivamente quei lavori, quindi quelle fatture, che farà come libero professionista.
Nella fattura dovrà inoltre chiedere al committente un 4% di contributo per Inarcassa, oltre al 4% di rivalsa (facoltativa) per la sua Gestione Separata. Il calcolo qui: www.professionearchitetto.it/tools/fattura/
Ogni anno, dovrai versare a Inarcassa quel 4% che i tuoi clienti ti hanno dato sulle fatture. Alla Gestione Separata INPS dovrai invece versare i tuoi contributi pensionistici (circa il 27%). Chiedere all'INPS.
Domanda: se parliamo di "qualche supplenza", quindi qualcosa di temporaneo, vale la pena di armare tutto questo? Non riesci a farti pagare con una fattura? Quando ho avuto a che fare con questo genere di lavori, e non riuscivano a pagarmi con una fattura, ho semplicemente buttato i soldi dei contributi che mi avevano versato ma ho mantenuto la mia iscrizione a Inarcassa.
gg, da quel che mi risulta le scuole pubbliche non assumono a fattura! Questo discorso si può fare per le scuole private, ma nel pubblico non mi risulta.
(P.S: poi non mi parlate di soldi dei contributi buttati, perchè io sono in una situazione.... grrrrrrrrrrrrrrrrrrrr).
(P.S: poi non mi parlate di soldi dei contributi buttati, perchè io sono in una situazione.... grrrrrrrrrrrrrrrrrrrr).
sì, desnip, mi è capitato in passato di dover buttare più della metà del mio compenso perché l'Università doveva per forza pagarmi in quel modo. Ma fino a prova contraria, non c'è una legge che impedisca a un professionista di lavorare nel pubblico e fare regolare fattura (elettronica). Io chiederei.
Gestione separata
Gli architetti contestano l’Inps e vincono la causa
Gli iscritti all’ordine degli Architetti - spiega Michele Graziadei - hanno ricevuto le comunicazioni di pagamento su mancati versamenti di contributi previdenziali alla Gestione Separata Inps, anche se sono dipendenti pubblici
IL presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Potenza è intervenuto sulla vicenda che riguarda gli oneri previdenziali e l’ordine professionale.
Gli iscritti all’ordine degli Architetti - spiega Michele Graziadei - hanno ricevuto le comunicazioni di pagamento su mancati versamenti di contributi previdenziali alla Gestione Separata Inps, anche se sono dipendenti pubblici.
Già ad agosto scorso Graziadei era intervenuto con una dura nota diretta all’Inps attaccando l’istituto sulla «illegittima pretesa».
Graziadei ribadiva che se l’architetto iscritto all’albo svolge lavoro dipendente e al contempo attività libero professionale, essendo come dipendente già iscritto all’Inps, non è tenuto al versamento del contributo soggettivo all’Inarcassa ma è tenuto al versamento dei contributi integrativi sul fatturato - 4% - della propria attività. «Dunque soggiace all’obbligo del versamento contributivo nei confronti dell’Inarcassa in relazione all’attività libero professionale svolta».
Per questo, spiegava Graziadei, per questi iscritti non si verificano le condizioni per le quali è prevista l’iscrizione alla Gestione separata Inps.
«L’iscrizione alla Gestione separata - continua oggi Graziadei - è forzatamente effettuata d’ufficio dall’Inps senza espresso consenso da parte dei soggetti interessati pertanto è da ritenersi non legittima e va immediatamente annullata».
Graziadei passa poi a richiamare la giurisprudenza in materia. Una sentenza del 2013 del Giudice del lavoro del tribunale di Rieti ha puntualizzato che l’iscrizione alla Gestione separata non è valida per quanti svolgono attività soggette al versamento di contributi di qualsiasi genere presso una Cassa di previdenza dei professionisti: «Dunque risulta irrilevante se si tratti del contributo soggettivo o integrativo».
A questa sentenza si affianca anche quella del Tribunale ordinario di Roma sezione Lavoro del 12 gennaio 2015 che dichiara la inesistenza dell’obbligo di iscrizione alla Gestione separata Inps «annullando l’iscrizione d’ufficio disposta nei confronti di tre professionisti e condannando l’Inps alla cancellazione e alla restituzione di quanto indebitamente corrisposto dai ricorrenti».
È del 14 gennaio scorso un’altra sentenza del Tribunale di Catanzaro nella quale il giudice del lavoro accoglie il ricorso di un professionista e dichiara l’insussistenza del debito che l’Inps aveva fatto valere nei sui confronti per l’iscrizione d’ufficio alla gestione separata.
«Si ritiene - conclude Graziadei - che le pretese dell’Inps verso gli architetti dipendenti, risulta infondata e in contrasto con la legge 335/95, essendo l’attività libero professionale svolta dai professionisti già soggetta al versamento del contributo integrativo verso l’Inarcassa e, quindi, nel pieno rispetto della legge. Un chiaro ed evidente positivo risultato da parte degli Ordini che in tutti questi anni non hanno mai perso di vista un’azione forte e decisa nei confronti dell’Inps per questo vessatorio comportamento a danno delle professioni».
Mercoledì 08 Aprile 2015 09:28
Gli architetti contestano l’Inps e vincono la causa
Gli iscritti all’ordine degli Architetti - spiega Michele Graziadei - hanno ricevuto le comunicazioni di pagamento su mancati versamenti di contributi previdenziali alla Gestione Separata Inps, anche se sono dipendenti pubblici
IL presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Potenza è intervenuto sulla vicenda che riguarda gli oneri previdenziali e l’ordine professionale.
Gli iscritti all’ordine degli Architetti - spiega Michele Graziadei - hanno ricevuto le comunicazioni di pagamento su mancati versamenti di contributi previdenziali alla Gestione Separata Inps, anche se sono dipendenti pubblici.
Già ad agosto scorso Graziadei era intervenuto con una dura nota diretta all’Inps attaccando l’istituto sulla «illegittima pretesa».
Graziadei ribadiva che se l’architetto iscritto all’albo svolge lavoro dipendente e al contempo attività libero professionale, essendo come dipendente già iscritto all’Inps, non è tenuto al versamento del contributo soggettivo all’Inarcassa ma è tenuto al versamento dei contributi integrativi sul fatturato - 4% - della propria attività. «Dunque soggiace all’obbligo del versamento contributivo nei confronti dell’Inarcassa in relazione all’attività libero professionale svolta».
Per questo, spiegava Graziadei, per questi iscritti non si verificano le condizioni per le quali è prevista l’iscrizione alla Gestione separata Inps.
«L’iscrizione alla Gestione separata - continua oggi Graziadei - è forzatamente effettuata d’ufficio dall’Inps senza espresso consenso da parte dei soggetti interessati pertanto è da ritenersi non legittima e va immediatamente annullata».
Graziadei passa poi a richiamare la giurisprudenza in materia. Una sentenza del 2013 del Giudice del lavoro del tribunale di Rieti ha puntualizzato che l’iscrizione alla Gestione separata non è valida per quanti svolgono attività soggette al versamento di contributi di qualsiasi genere presso una Cassa di previdenza dei professionisti: «Dunque risulta irrilevante se si tratti del contributo soggettivo o integrativo».
A questa sentenza si affianca anche quella del Tribunale ordinario di Roma sezione Lavoro del 12 gennaio 2015 che dichiara la inesistenza dell’obbligo di iscrizione alla Gestione separata Inps «annullando l’iscrizione d’ufficio disposta nei confronti di tre professionisti e condannando l’Inps alla cancellazione e alla restituzione di quanto indebitamente corrisposto dai ricorrenti».
È del 14 gennaio scorso un’altra sentenza del Tribunale di Catanzaro nella quale il giudice del lavoro accoglie il ricorso di un professionista e dichiara l’insussistenza del debito che l’Inps aveva fatto valere nei sui confronti per l’iscrizione d’ufficio alla gestione separata.
«Si ritiene - conclude Graziadei - che le pretese dell’Inps verso gli architetti dipendenti, risulta infondata e in contrasto con la legge 335/95, essendo l’attività libero professionale svolta dai professionisti già soggetta al versamento del contributo integrativo verso l’Inarcassa e, quindi, nel pieno rispetto della legge. Un chiaro ed evidente positivo risultato da parte degli Ordini che in tutti questi anni non hanno mai perso di vista un’azione forte e decisa nei confronti dell’Inps per questo vessatorio comportamento a danno delle professioni».
Mercoledì 08 Aprile 2015 09:28