MmA : [post n° 366052]
Obbligo di fatturazione ai propri genitori?
Buongiorno, vorrei chiedervi come comportarmi in merito ad una situazione. Sono un giorvane architetto iscritto all'albo ma ancora senza partita IVA (purtroppo non ho lavoro) i miei genitori devono mettere a posto alcune pratiche edilizie lasciate in sospeso e vorrebbero che seguissi io la chiusura dell'iter. Si tratta di una semplice realizzazione di un posto auto coperto. Il mio problema riguarda la firma del titolo abilitativo, sono iscritta all'albo ma non avendo partita iva non posso fatturare e secondo la legge Biagi nemmeno fare una ricevuta per prestazione occasionale. Se il bene fosse di mia proprietà so che potrei farlo, in quanto per se stessi si può esercitare anche senza P.IVA, ma per i propri genitori? Io non vorrei chiedere un centesimo ai miei genitori in quanto tale posto auto è un bene di cui usufruirei avendo la residenza insieme a loro, diciamo che è come se facessi un lavoro per me stessa sulla loro proprietà. Come mi devo comportare? Sono costretta a chiamare un tecnico esterno?
Come hai detto tu devi fare in modo di avere titolo per intestarti la pratica edilizia.
Cito un rue delle mie parti:"in luogo del titolare possono presentare domanda: il delegato munito di idonea procura o mandato rilasciato mediante scrittura privata autenticata o atto pubblico". Potresti perciò farti delegare dai tuo genitori.
Ti conviene semplicemente guardare direttamente cosa dice il tuo rue e/o telefonare e spiegare la situazione a qualcuno dell'ufficio tecnico del tuo Comune: alla fine sono loro che decidono, al di là di ogni opinione.
Cito un rue delle mie parti:"in luogo del titolare possono presentare domanda: il delegato munito di idonea procura o mandato rilasciato mediante scrittura privata autenticata o atto pubblico". Potresti perciò farti delegare dai tuo genitori.
Ti conviene semplicemente guardare direttamente cosa dice il tuo rue e/o telefonare e spiegare la situazione a qualcuno dell'ufficio tecnico del tuo Comune: alla fine sono loro che decidono, al di là di ogni opinione.
Andrò a verificare. Proverò a valutare l'intestazione a mio nome della pratica. Grazie!
Comunque mi fare assurdo dover emettere fattura su una prestazione di cui beneficio io.
Provocatoriamente pongo un caso: se sono sposata e la casa dove abito con la mia famiglia è di proprietà mio marito e devo ristrutturarla, dovrei emetter fattura a mio marito? per poi pagar io stessa (come parte del nucleo famiiare) la mia fattura?
Comunque mi fare assurdo dover emettere fattura su una prestazione di cui beneficio io.
Provocatoriamente pongo un caso: se sono sposata e la casa dove abito con la mia famiglia è di proprietà mio marito e devo ristrutturarla, dovrei emetter fattura a mio marito? per poi pagar io stessa (come parte del nucleo famiiare) la mia fattura?
Capisco il punto di vista, però il titolo abilitativo deve essere sempre riferito al proprietario del bene o ad altro soggetto espressamente delegato tramite accordo/contratto etc.
Ti riporto una sentenza del Consiglio di Stato: “Ai fini del rilascio della concessione edilizia è necessaria una relazione qualificata a contenuto reale con il bene (come proprietario, superficiario, affittuario di fondi rustici, usufruttuario), anche se in formazione, non essendo sufficiente il solo rapporto obbligatorio, in quanto il diritto a costruire è una proiezione del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento che autorizzi a disporre con un intervento costruttivo (Cons. di Stato, V, 04 febbraio 2004, n°368).
Perciò anche nel caso di lavori fatti per la "propria" abitazione ma intestata solo all'altro coniuge occorrerebbe almeno la delega.
Poi una volta che il progetto sarà realizzato a tuo nome non dovrai emettere fattura perché ovviamente sarà a titolo gratuito.
Ti riporto una sentenza del Consiglio di Stato: “Ai fini del rilascio della concessione edilizia è necessaria una relazione qualificata a contenuto reale con il bene (come proprietario, superficiario, affittuario di fondi rustici, usufruttuario), anche se in formazione, non essendo sufficiente il solo rapporto obbligatorio, in quanto il diritto a costruire è una proiezione del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento che autorizzi a disporre con un intervento costruttivo (Cons. di Stato, V, 04 febbraio 2004, n°368).
Perciò anche nel caso di lavori fatti per la "propria" abitazione ma intestata solo all'altro coniuge occorrerebbe almeno la delega.
Poi una volta che il progetto sarà realizzato a tuo nome non dovrai emettere fattura perché ovviamente sarà a titolo gratuito.
mi spiace ma senza partita iva non puoi fare nulla nemmeno ai tuoi geniotori o a tuo marito: la fattura va sempre emessa anche per gli affini, in questi casi l'importo è pari a zero e la prestazione fatta a titolo gratuito.
l'interrpetazione della delega dell'inetstazione della pratica data da arch. e è sbagliata, perchè se fosse come dice lei tutti i tecnici senza partita iva farebbero la furbata di farsi fare la delega e firmare senza avere partita iva e quindi aggirando gli oenri fiscali. la delega della partica si fa solo a chi ha diritto, ad esempio ai legali rappresentanti della socità o agli inquilini della casa in affitto e così via.
l'interrpetazione della delega dell'inetstazione della pratica data da arch. e è sbagliata, perchè se fosse come dice lei tutti i tecnici senza partita iva farebbero la furbata di farsi fare la delega e firmare senza avere partita iva e quindi aggirando gli oenri fiscali. la delega della partica si fa solo a chi ha diritto, ad esempio ai legali rappresentanti della socità o agli inquilini della casa in affitto e così via.
ma la fatturazione va emessa anche a se stessi?
Al di là delle delega, credo che quello che conti sia avere titolo per intervenire a proprio nome.
Ovvio che la delega non varrebbe per clienti generici ma nella fattispecie potrebbe avere sostanziale validità considerato il fatto che l'architetto appartiene allo stesso nucleo famigliare e vi è domiciliato e residente. Paradossalmente potrebbero anche stipulare un contratto in comodato d'uso gratuito o un contratto d'affitto ad 1euro. Pagandone ovviamente la registrazione.
Piuttosto non saprei se l'apertura della partita iva possa essere comunque richiesta come requisito formale per esercitare la professione anche nel caso di lavori intestati sempre a me stesso (nel caso avessi ereditato più proprietà immobiliari e volessi ristrutturarle tutte).
La situazione è certamente al limite e quasi un caso di scuola ma il confronto interessante
Al di là delle delega, credo che quello che conti sia avere titolo per intervenire a proprio nome.
Ovvio che la delega non varrebbe per clienti generici ma nella fattispecie potrebbe avere sostanziale validità considerato il fatto che l'architetto appartiene allo stesso nucleo famigliare e vi è domiciliato e residente. Paradossalmente potrebbero anche stipulare un contratto in comodato d'uso gratuito o un contratto d'affitto ad 1euro. Pagandone ovviamente la registrazione.
Piuttosto non saprei se l'apertura della partita iva possa essere comunque richiesta come requisito formale per esercitare la professione anche nel caso di lavori intestati sempre a me stesso (nel caso avessi ereditato più proprietà immobiliari e volessi ristrutturarle tutte).
La situazione è certamente al limite e quasi un caso di scuola ma il confronto interessante
Ma secondo me ne ho diritto di intestarmi la pratica tanto quanto gli inquilini in affito dato che ci abito avendoci la residenza.
Buongiorno , anche io sono una giovane architetto con partita iva, Sto facendo il progetto per ristrutturare la casa di mio nonno, per poi andare a viverci, volevo chiedervi se poi devo emettere per forza fattura relativo alla pratica presentata per i lavori?Perchè sarebbe un controsenso
Grazie mille
Grazie mille