yes : [post n° 366583]

prestazione occasionale

Ciao colleghi,
ho la partita iva con regime dei minimi da anni.
Purtroppo il fatturato è calato (< 5000 € annui) e mi si presenta occasione di insegnare nella scuola pubblica.

Vorrei chiudere partita iva perché è l'ultimo anno con regime agevolato, il fatturato è basso, inarcassa mi "spenna" e non ho intenzione di pagare la gestione separata INPS avendo contemporaneamente contratto a scuola e partita iva (non firmo nulla, faccio solo consulenza e lavori di grafica).

Domanda: se chiudo partita iva e quei 5000 € li faccio come prestazione occasionale come "architetto consulente o lavori di grafica", devo mantenere l'iscrizione all'Ordine? Oppure in caso di prestazione occasionale bisogna cancellarsi dall'ordine?

Vi ringrazio
Nina :
Se sei iscritto/a all'ordine non puoi fare in alcun modo prestazioni occasionali. Temo quindi tu debba cancellarti dall'ordine.
Premesso questo pongo io un'altra domanda che interessa anche me. Se non si è iscritti all'ordine e non si ha dunque partita iva, si possono effettuare prestazioni occasionali per consulenze di architettura (quindi che non prevedono firma?
ArchiFra :
se non sei iscritto all'ordine la tua consulenza vale quanto quella del fruttivendolo quindi no, non puoi fare consulenza di architettura. potrai al massimo fare consulenza artistica
arch.a :
Beh se non occorre la firma e non sei iscritto all'ordine puoi fare consulenze occasionali su qualsiasi tema... compreso quello inerente all'architettura. Ovvio che se avrò bisogno di consulenze sulla frutta andrò dal fruttivendolo, se devo ricolorare o ripiastrellare casa magari sento il mio amico laureato in architettura che mi darà anche una mano senza alcun obbligo di iscrizione all'albo.
Del resto ha funzionato e funziona così (ancora per poco) per migliaia di laureati lavoratori a progetto/occasionali negli studi di architettura.
archiFra :
Assolutamente no. La consulenza di architettura rientra nelle consulenza tecnica e pertanto necessità di iscrizione all'albo.
Diverso è se si fa una generica consulenza artistica. C'è una bella differenza tra fare consulenza per abbinare le tende e scegliere il colore dei muri, rispetto a decidere che muratura toccare e analoghi.
Se si vuole la professione ci si adegua alla normativa e si accetta la difficoltà economica, se non si riesce a vivere ci si tura il naso e si si mettono da parte i sogni almeno per un poco.
Non si può avere botte piena e moglie ubriaca, non si può lamentarsi di abusivi che rubano lavoro e poi fare lo stesso attaccandosi a cavilli senza senso per sentirsi legittimati nell illecito
arch.a :
Se non serve la firma di alcun tecnico non vedo dove sia il problema. La chiamerà consulenza artistica e avrà ottenuto lo stesso risultato, fermo restando il limiti fiscali previsti dalla legge. Se devo demolire un muro serve la firma dunque non uso consulenze. Se in buona fede non credo siano i 2000 euro annui di due consulenze fatte nel rispetto della legge a rovinare la professione.
sclerata :
beh..oddio...non rovineranno la "professione" in generale... ma penalizzano chi si assume onori e soprattutto ONERI della professione.

Concordo con archiFra.

john :
Concordo con archiFra al 100%, non ho capito perché nella nostra professione le consulenze sono di vario genere (consulenza artistica????) e alcune non necessitano nemmeno di essere laureati...mentre per gli avvocati, i medici, gli ingegneri sono sempre consulenze professionali altrimenti sono GUAI.

Siamo ridotti alla barzelletta. E continuo a sperare che chi utilizza questi mezzucci per risparmiarsi i minimi inarcassa, le assicurazioni, i corsi, l'ordine, la partita iva, le tasse etc etc...prima o poi la paghi cara
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