Barry : [post n° 368783]

P.Iva e stipendio

Buongiorno
Sono un giovane Architetto, non ancora abilitato.
In attesa dell'abilitazione, ho trovato un lavoro a 1250€ al mese, che regolarmente da qualche mese percepisco sotto forma di "prestazione occasionale".
Ora però superato il massimale per questo tipo di pagamento, mi è stato chiesto di aprire la P.iva.
Io non la possiedo e pensavo di aprirla con Inarcassa solo una volta abilitato.
Come posso quindi farmi pagare i prossimi mesi?
Posso fatturare con la p.iva di qualcun'altro?
Altrimenti cosa mi consigliate?Aprire la partita iva da disegnatore è molto sconveniente in termini di tasse e voltura una volta abilitato?

Grazie

Cordiali saluti
ArchiFra :
inizio con una piccola, pignola, antipatica ma doversoa precisazione: se non sei abilitato non sei architetto ma solo dottore in architettura ;)
detto ciò, dovresti farti assumere con una forma di contratto conveniente per verificare la quale ti conviene informarti da un commercialista o da un consulente del lavoro.
fatturare con la partita iva di terzi è illegale, senza contare che nessuno con un minimo di sale in zucca accetterebbe di prestare la sua partita iva, sia per motivi legali che per motivi economici, dal momento che le tasse si pagano sul fatturato totale
desnip :
Fatturare con "p.iva di un altro" non esiste proprio... :-)
Detto questo, non penso ci sia un costo per passare dalla p.iva di disegnatore a quella di architetto. In alternativa potresti farti assumere a tempo determinato.
lori :
A parte quello che ti hanno già detto i colleghi...noto una certa confusione. La P. IVA si apre all'Agenzia delle Entrate. Una Volta aperta come architetto (solo dopo abilitazione) è obbligatoria l'iscrizione a Inarcassa che è l'Ente previdenziale degli architetti e degli ingegneri.
Spero di esseri stata utile e di averti chiarito le idee.
kia :
@desnip le variazioni per passare da una p.iva da disegnatore ad architetto (diverso codice attività) non mi risulta abbiano un costo. Basta andare all'ade e compilare i moduli.
La grossa rottura di scatole è quella dei contributi, solito discorso, un po' di qua e un po' di là. Visto che dobbiamo essere flessibili perchè bla, bla, bla, bla, però alla fin fine con i contributi andiamo malissimo se un po' ne abbiamo in GS e un po' in inarcassa.
alsi :
Mi permetto di aggiungere una cosa che e' un fatto di fondo, una volta aperta p.iva ti sei fatto due conti di quanto ti costa in termini di contributi? Pensi che te li aggiungerebbe al mensile il tuo attuale capo? Molti di noi si sono gia' trovati nella tua situazione, andare a P.IVA vuol dire di solito: guarda io ti do sempre questo tutte le spese te le paghi tu, e sai quanto ti rimane di 1250 euro?
Se uno e' dipendente i contributi sono a carico del proprio capo, se uno e' P.IVA e' un libero professionista e i contributi se li deve pagare da solo, questo gioco e' una specie d trappola che molti studi lanciano in attesa che i nuovi venuti abbocchino. fatti 2 conti e parla con loro di quale condizione ti propongono per una P.IVA, allora vedrai quale e' la reale intenzione del tuo capo.
kia :
alsi ha fatto una sintesi perfetta.
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