Haussman86 : [post n° 369645]

APERTURA P.IVA SI O NO?

Buonasera a tutti,
sono un laureato in architettura in possesso di abilitazione alla professione ma non ancora iscritto all'Ordine degli architetti della mia città.
A inizio 2015 ho vinto una borsa di studio presso l'ufficio tecnico di una struttura sanitaria pubblica. Questa borsa di studio, di durata annuale, prevede un compenso di 12.000 euro lordi (1000 euro al mese) al netto di Inail e Irap ma, non essendo attività lavorativa, non prevede il versamento dei contributi pensionistici.
Inoltre la borsa di studio mi è stata rinnovata per altri due anni fino a gennaio 2018.
Ecco quindi il mio problema: siccome vado per i trenta e vorrei iniziarmi a mettermi via qualcosa per la pensione (non ridete...spero di arrivarci prima o poi) dato il mio "stipendio" (1000 euro al mese) è più conveniente iscrivermi all'ordine degli architetti e aprire P.Iva in modo da poter versare i contributi a Inarcassa (magari in nell ottica di avere un attività propria un giorno) oppure aprirmi un fondo pensione privato? E, nel caso della prima ipotesi, quanto pensate mi rimarrebbe per vivere e magari liberare i genitori della mia, seppur deliziosa, presenza?
Ringrazio tutti in anticipo per le risposte. Buona serata :)
ponteggiroma :
Carina la battuta finale!
Io l'aprirei con regime dei minimi...
alsi :
io per 3 anni non farei ne l'uno ne l'altro fino a che non arriva un primo incarico e allora aprirei i minimi, nel frattempo cercherei (se possibile) di mettere da parte i soldi per quello che inarcassa verra' a chiedere appena ti iscrivi ;)
kia :
la questione è la seguente: se apri p.iva scatta automaticamente anche inarcassa la cui quota minima annuale deve essere cmque versata anche se fatturi zero. Per avere idea delle cifre puoi guardare direttamente dal loro sito. Secondo me il ragionamento deve partire da qua e dalla sicurezza o meno di avere qualche incarico da seguire parallelamente alla borsa di studio, almeno per andare in pari perchè altrimenti rischi che da quei 12mila devi pure togliere i soldi di inarcassa e dopo cosa ti resta in saccoccia?
Arch&Cons :
Ma come fa ad avere la sicurezza (la certezza sta scritta in un disciplinare d'incarico, altrimenti è ancora incertezza) di avere qualche incarico da seguire se senza p.iva, inarcassa e assicurazione non può accettarne? Secondo me dipende sempre da cosa si intende per "incarico", perché se il cliente è un parente, hai tutto il tempo per "aprire". Se è un privato estraneo quando dici "ehm, bisognerebbe aspettare perché non ho la p.iva e l'assicurazione, quindi non posso al momento assumere l'incarico" esce dalla tua porta e si rivolge al professionista del piano di sotto che ha già tutto "aperto".
alsi :
aprire p iva e inarcassa e' una cosa da mezza giornata, una gita alla agenzia delle entrate e un fax a inarcassa e il gioco e' fattto di li manca solo l'Assicurazione... il costo di inarcassa annuo non e' proprio un giochino...
kia :
arch%cons: scusa forse il termine "sicurezza" non va bene....ma io personalmente ho aperto p.iva quando ho avuto "sicurezza" di una collaborazione con uno studio e non perchè mi è girato così di aprire alla "tanto poi si vedrà" perchè non ho soldi da buttare. Poi ognuno fa quello che vuole.
Arch&Cons :
Per me sono passati anni dalla laurea magistrale, ho acquisito esperienza e siccome la richiesta da parte degli architetti è di fargli i progetti a gratis, la possibilità di aprire partita iva me la sono sempre sognata ( probabilmente sono stata molto molto sfortunata). Alla fine mi sono trovata un altro lavoro (quindi pago già l'inps) e nel tempo libero faccio l'architetto con l'obbligo di iscrizione alla gestione separata a cui però non devo pagare i minimi annuali. Certo, sono poco furba perché pago "molto di più" ma ho la fortuna di pagare solo se effettivamente ho incarichi.
kia :
ognuno ha un suo vissuto personale. Io ovviamente esprimo una opinione in base alla mia esperienza ma la casistica è vasta.
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