Salve,
ho commesso una leggerezza e sono in difficoltà nell'affrontare la questione.
Nel 2020 ho presentato una cila per manutenzione straordinaria di un appartamento in un condominio; effettuo un veloce accesso agli atti, noto da atto di acquisto della mia cliente che è stata presentata una comunicazione di edilizia libera nell'aprile 2010 ma non si trova nulla negli archivi comunali. Chiedo quindi all'amministratore di condominio documentazione inerente l'immobile del 1962 (licenza edilizia originaria, idoneità statica..ecc). Nulla totale. Dal Comune idem, di quel condominio non si riesce a trovare nulla, non si riesce a risalire a nulla. Data l'urgenza del dover agire presento Cila, procede tutto per il meglio. Apro e chiudo lavori. Presento SCA e da qui nascono i problemi, l'istruttore rigetta per mancanza di idoneità statica, abitabilità dell'intero condominio, richiesta di corrispondenza con licenza originaria e destinazioni d'uso. Inizio un peregrinare fra uffici incredibile finché vengo a capo tramite indagini personali e d'archivio che nella licenza del '62 la planimetria e le destinazioni d'uso degli ambienti sono differenti rispetto a quanto riportato nella planimetria catastale del 2020 allegata all'atto di acquisto (che risponde al reale stato di fatto ed era l'unica planimetria in mio possesso alla quale appigliarmi per partire con tutto).
Ora non so cosa fare, temo di aver creato un danno enorme a me e alla mia cliente e non vedo vie d'uscita. Non l'ho fatto in malafede, ho commesso una leggerezza. Ma come rimediarvi? Chiedo consigli, grazie
archetipo : [post n° 464933]
Problema con Cila
Non andava presentata la SCA per quel tipo di intervento. Visto che è una pratica separata dalla Cila proverei a chiedere l'archiviazione.
Dopo cercherei di fare un accertamento di conformità del singolo appartamento (se possibile). Ma dipende dalla natura degli abusi e se sussistono i requisiti per sanare.
Sulla SCA ci metterei una pietra sopra, se manca a livello condominiale, farlo singolarmente è un suicidio economico, ti è andata bene non era un ampliamento o un recupero di sottotetto...
Dopo cercherei di fare un accertamento di conformità del singolo appartamento (se possibile). Ma dipende dalla natura degli abusi e se sussistono i requisiti per sanare.
Sulla SCA ci metterei una pietra sopra, se manca a livello condominiale, farlo singolarmente è un suicidio economico, ti è andata bene non era un ampliamento o un recupero di sottotetto...
Grazie. L’istruttore mi ha già comunicato che in mancanza della documentazione richiesta archivierà senza ulteriori comunicazioni la Sca. Pertanto tu ritieni fattibile effettuare un accertamento di conformità per allineare lo stato di fatto presentato in Cila allo stato legittimato dal titolo originario del 62?
Il danno secondo me è a monte ovvero aver presentato la CILA senza avere certezza sulla legittimità e conformità dell'immobile ed essersi riferiti alla planimetria castale che non è urbanisticamente probatoria (a meno di quelle di impianto).
Occorre senz'altro archiviare la SCA e procedere quanto prima ad una sanatoria.
Occorre senz'altro archiviare la SCA e procedere quanto prima ad una sanatoria.