Ciao a tutti!
Mi sono laureato e passato l'esame di stato quest'anno e da alcuni mesi ho iniziato a lavorare in uno studio in ritenuta d'acconto.
Da gennaio proseguirò in questo studio e in teoria l'idea è di iscrivermi all'ordine con conseguente apertura di partita IVA e prevedere di iniziare a pagare inarcassa etc.
Ipotizzando di voler cercare durante il 2025 un lavoro da dipendente in uno studio all'estero (sempre Unione Europea) ha senso avviare subito in Italia la carriera da libero professionista con tutte le varie spese relative? L'idea dell'estero è comunque per un'esperienza temporanea, magari di qualche anno, per poi tornare in Italia.
Tuttavia temo (e immagino) che iscrivendomi ora all'ordine e trasferendomi all'estero tra 6/9 mesi mi ritroverei a pagare quote importanti (come inarcassa) versando allo stesso tempo altri contributi nel paese estero ospitante.
Anche ritardando l'apertura della partita IVA non potrei invece andare oltre aprile perché dopo tre mesi (in base al mio stipendio attuale) sforerei i 5000€ di ritenute annuali... mentre per l'estero non credo che cercherei prima dell'estate.
Qualcuno ha avuto esperienze/problematiche simili?
Grazie mille :)
Alessandro : [post n° 489256]
Apertura partita IVA e estero
La ritenuta d'acconto é vietata per chi é iscritto a un albo professionale. Non c'entra nulla il limite dei 5.000 annui.