Le critiche per uno stile "troppo simile agli edifici
hitleriani"
La consegna delle chiavi della nuova sede della Cancelleria
tedesca, inaugurata a Berlino da Gerhard Schroeder, non ha
spento le polemiche sulle scelte architettoniche che caratterizzano
questo costruzione, realizzata dall'architetto Axel Schultes.
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«EDIFICIO TROPPO MONUMENTALE» - I critici, che
hanno avuto al loro fianco in un primo momento anche lo stesso
Schroeder, hanno puntato l'indice in particolare contro l'aspetto
monumentale e vistoso dell'edificio. La sua facciata, realizzata
con grande uso di arenaria bianca, è stata giudicata
da più parti eccesivamente brillante, in particolare
quando viene illuminata dai raggi del sole.
Soprannominato per la sua forma e per le sue dimensioni «La
Lavatrice» e «Kohlosseum» (dall'ex cancelliere
Kohl che scelse otto anni fa il progetto), a più riprese
aveva fatto notare che avrebbe preferito una sede più
piccola e raccolta. E molti a Berlino hanno sottolineato che
lo stile dell'edificio ricorda in maniera sinistra la grandiosità
e l'imponenza delle costruzioni realizzate da Alfred Speer
per il regime hitleriano, negli anni Trenta.
Kohl da parte sua, in dichiarazioni ieri alla Welt am Sonntag,
ha ribadito di essere sempre pienamente convinto e soddisfatto
della nuova cancelleria da lui commissionata. Un edificio,
ha detto, idoneo a rappresentare con la sua architettura il
nuovo ruolo che la Germania riunificata e Berlino hanno in
Europa.
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