Il Consiglio di Amministrazione di Inarcassa ha approvato una linea di credito per gli iscritti del valore di 150 milioni di euro. A divulgare l'informazione è la stessa Cassa di previdenza in un comunicato stampa.
Il provvedimento non è stato ancora descritto nel dettaglio, ma - si legge nel comunicato - il finanziamento, immediatamente disponibile, senza garanzie e rimborsabile in tre anni, è sostenuto da un piano di rateazione dei debiti contributivi destinato agli architetti e ingegneri iscritti alla cassa di previdenza. Alla dilazione dei contributi sarà applicato un tasso del 4,5% che, per gli associati con reddito fino a 15mila euro, scenderà al 3%. Chi ha redditi fino a 15mila euro potrà inoltre rateizzare un terzo dei contributi minimi (pari a 2.900 euro nel 2013) con scadenza nel 2016.
Già a febbraio il Consiglio di amministrazione di Inarcassa aveva deciso di ridurre dal 7% al 4,5% il tasso di interesse annuo da applicare alla rateazione dei debiti contributivi e di mantenere al 2,5% il tasso di interesse da applicare alla rateazione delle sanzioni.
L'iniziativa appare interessante perché facilita il mantenimento della regolarità contributiva attestata dal DURC ed ha quindi conseguenze rilevanti per chi lavora in ambito pubblico. Inoltre permette, sanando la propria posizione, di continuare a usufruire delle prestazioni assistenziali di Inarcassa, ne sono un esempio l'indennità per inabilità temporanea, l'erogazione di mutui ipotecari fondiari edilizi a tassi agevolati e i prestiti d'onore per i giovani professionisti. Per poterne beneficiare, infatti, la Cassa prevede come condizione essenziale quella di essere in regola con tutti gli adempimenti previsti dallo Statuto Inarcassa.
Se sarà possibile regolarizzare anche situazioni pregresse, la proposta di Inarcassa inciderà positivamente anche sull'ampliamento della possibilità di veder saldati i crediti vantati nei confronti della P.A. Pochi giorni fa, infatti, un emendamento al decreto legge sui pagamenti dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione ha stabilito che per riscuotere i propri crediti, l'accertamento della regolarità contributiva dovrà fare riferimento non più alla situazione odierna, ma alla data di emissione della fattura o di richiesta equivalente di pagamento.
L'emendamento è stato approvato alla Camera e ora dovrà passare l'esame del Senato, che si prevede breve, l'iter di conversione deve concludersi infatti entro il 7 giugno. La modifica al decreto e l'iniziativa di Inarcassa costituiscono un aiuto per chi ha problemi di liquidità. L'emendamento, in particolare, supera la contraddizione secondo cui chi ha saltato qualche versamento, magari proprio a causa dei ritardi della P.A., possa essere escluso dai pagamenti sbloccati dal decreto.
Leggi il comunicato sul sito Inarcassa
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