La Camera ha licenziato il disegno di legge di conversione del decreto 63/2013 (che a giugno ha ampliato e rivisitato i bonus edilizi ed introdotto l'APE). Il testo, pur avendo subito modifiche, può considerarsi definitivo, perché il Senato non avrà tempo per emendarlo, pena la decadenza del decreto, che infatti dovrà essere convertito dal Parlamento entro il 5 agosto. Un'importante novità riguarda la stabilizzazione sia del bonus per il risparmio energetico che della nuova detrazione per i lavori di adeguamento sismico: Governo e Parlamento dovranno provvedervi entro fine anno.
Ecco allora schematicamente, le detrazioni che saranno inserite nella legge e le principali novità.
Aggiornamento del 5 agosto 2013
La legge di conversione del Dl 63/2013 è in Gazzetta Ufficiale (Legge 90/2013). Accedi al testo coordinato.
Detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie
Il bonus per le ristrutturazioni edilizie resta al 50% fino al 31 dicembre 2013. Resta il tetto di spesa maggiorato a 96mila euro per unità immobiliare. (vedi la guida aggiornata)
Detrazione del 50% per l'acquisto di mobili
Resta la detrazione del 50% per l'acquisto di arredi destinati ad immobili che usufruiscono dello sgravio fiscale per le ristrutturazioni. Il tetto di spesa è di 10mila euro (detrazione massima di 5mila euro) e la somma da portare in detrazione va suddivisa in 10 quote annuali di pari importo. (vedi la guida aggiornata).
Vi rientra l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ e i forni di classe A, finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione. L'Agenzia delle Entrate ha dato indicazioni per effettuare i bonifici (vedi articolo del 9 luglio).
Detrazione del 65% per l'efficientamento energetico
Il bonus sale al 65% per le spese sostenute dall'entrata in vigore del decreto 63/2013 (5 giugno 2013) fino al 31 dicembre 2013. Termine che viene prolungato di altri 6 mesi per i condomini, che godono dell'incentivo maggiorato fino al 30 giugno 2013.
Gli interventi esclusi dal decreto (sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia, e le spese per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con altri a pompa di calore) grazie ad una modifica apportata in Senato sono ora ricompresi nell'incentivo del 65%, fino al termine dello stesso.
Detrazione del 65% per i lavori anti-sismici
Gli interventi antisismici beneficiano del bonus del 65%, con un tetto di 96mila euro per unità immobiliare, per una spesa massima detraibile di 62400 euro (65% di 96mila) da ripartire in 10 rate annuali. Il bonus si applica nelle zone sismiche più pericolose: le zone 1 e 2 della classificazione nazionale (Ordinanza del PdCM 3274/2003). Ad accedervi non sono tutte le unità abitative o edifici: ne possono godere le abitazioni principali e anche tutte le attività produttive. (resta valido quanto scritto nell'articolo "Lavori anti-sismici ammessi all'incentivo del 65%").
Nella definizione delle misure e degli incentivi da stabilizzare entro il 31 dicembre, rientra anche l'installazione di impianti di depurazione della acque da contaminazione di arsenico. Inoltre in fase di stabilizzazione bisognerà tener conto dell'opportunità di agevolare anche ulteriori interventi, come l'acquisto di schermature solari, la micro-cogenerazione, la micro-trigenerazione, interventi di efficientamento idrico e per la sostituzione di coperture di amianto.
di Mariagrazia Barletta architetto
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