Il Consiglio Nazionale degli Architetti scrive al ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, al ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni e al governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, con una richiesta ben precisa: abolire per gli architetti l'obbligo di accettare pagamenti con bancomat, che sarà in vigore dal prossimo primo gennaio.
«Gli architetti si vedrebbero costretti a sostenere i soli costi fissi per la attivazione e gestione del POS, a fronte di un suo totale inutilizzo» si legge nella lettere che reca le firme del segretario Franco Frison e del presidente Leopoldo Freyrie. Gli architetti si vedrebbero costretti a sostenere i costi di attivazione, installazione ed utilizzo del POS (point of sale) senza poterlo utilizzare, perché - viene argomentato nella lettera - «i pagamenti, anche minimi delle nostre attività professionali sono normalmente superiori ai massimali della carta di debito».
«Le attività professionali di progettazione, direzione dei lavori, adeguamento funzionale ed impiantistico, ristrutturazione, ampliamento, edificazione, responsabilità delle sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, collaudo statico e collaudo tecnico amministrativo, solo per citare quelle più frequenti - continua la lettera - non posseggono quei costi minimi tali da poter essere retribuite con carte di debito».
La richiesta è secca: «disciplinare, all'interno degli emanandi decreti ministeriali, l'esclusione della categoria professionale degli Architetti». Altrettanto chiara, la proposta: prevedere in alternativa al POS, la possibilità di utilizzare altri strumenti tracciabili, come il bonifico bancario e le carte di debito o credito virtuali, che non abbiano costi per il professionista.
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