Il decreto parametri bis è al giro di boa, dopo il primo parere critico espresso alcuni mesi fa, Palazzo Spada dà ora l'Ok al testo. Giudizio positivo, dunque, sullo schema di decreto elaborato dai ministeri della Giustizia e delle Infrastrutture che fissa i nuovi parametri da utilizzare nel calcolo degli importi da porre a base delle gare di servizi di architettura ed ingegneria.
Il compenso sarà funzione del costo delle singole categorie componenti l'opera, della complessità e della specificità della prestazione. Rispetto ai parametri di riferimento per le liquidazioni giudiziali, salta subito agli occhi una importante differenza: i parametri che serviranno a fissare l'importo base per i servizi di architettura ed ingegneria comprenderanno anche le spese. Se i parametri utilizzati dai giudici non possono infatti contemplare né le spese da rimborsare, né gli oneri e i contributi dovuti a qualsiasi titolo, diverso è il caso dei nuovi riferimenti da impiegare per le gare di appalto. Con i nuovi parametri l'importo della spesa e gli oneri accessori saranno calcolati in maniera forfettaria, facendo riferimento all'importo dell'opera. A pesare sul compenso dovranno essere, inoltre: l'impegno del professionista, l'importanza della prestazione e il tempo impiegato.
Il parere del Consiglio di Stato arriva a conclusione di un iter molto travagliato. Lo schema di provvedimento è stato sottoposto all'esame del Consiglio superiore dei lavori pubblici (ordinanze del 15 gennaio e 17 maggio 2013) e dell'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici. Sono stati anche sentiti i Consigli nazionali degli ingegneri e degli architetti, degli agronomi e dei geologi, e delle altre professioni tecniche interessate.
Voce comune nei pareri del Consiglio di Stato, dell'AVCP e del Consiglio superiore dei lavori pubblici era il superamento delle vecchie tariffe. Contrariamente alle previsioni del decreto Sviluppo (DL 83/2012), i nuovi parametri in alcuni casi conducevano ad importi superiori a quelli derivanti dall'applicazione del DM 4 aprile 2001. Problema che, a leggere il nuovo parere del Consiglio di Stato, appare superato.
A controllare l'eventuale sforamento sarà la stazione appaltante. Spetterà al responsabile del procedimento individuare i casi particolari in cui, ogni volta, l'applicazione dei parametri determinerà corrispettivi maggiori rispetto all'utilizzo delle tariffe. Sarà sempre il Rup a ridurli di conseguenza ad una soglia almeno uguale all'importo che sarebbe derivato dall'impiego del DM 4 aprile 2001. Come dire che le vecchie tariffe non ci abbandonano mai.
di Mariagrazia Barletta architetto
Per approfondire:
- Consiglio di Stato, Sezione Consultiva per gli Atti Normativi, affare 02940/2013.
- Calcolo Tariffa Architetti ed Ingegneri per Opere Pubbliche (D.M. 04/04/2001)
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