È in Gazzetta ufficiale il decreto che disciplina l'uso di moneta elettronica per i pagamenti di prestazioni professionali, emanato dal ministero dello Sviluppo economico di concerto con il ministero dell'Economia. Con l'entrata in vigore, scatta l'obbligo di accettare carte di debito se l'importo del pagamento supera la soglia di 30 euro. Il decreto, inoltre, sembrerebbe aprire all'utilizzo di tecnologie alternative che potrebbero sostituire il PoS.
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Il decreto entra in vigore dopo 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta (il 28 marzo) e prevede due fasi di attuazione.
In una prima fase, che va dall'entrata in vigore del decreto al 30 giugno 2014, l'obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito varrà solo per esercenti (imprese e professionisti) che nel 2012 abbiano fatturato non meno di 200mila euro.
Dopodiché, con la seconda fase, successiva al 30 giugno 2014, saranno fissati i criteri di adeguamento all'obbligo anche per tutti gli altri professionisti ed imprese. Entro 90 giorni dall'entrata in vigore del decreto appena pubblicato, dovrà essere infatti predisposto un secondo decreto con il quale potranno essere individuate nuove soglie e nuovi limiti di fatturato. Il provvedimento della seconda fase potrà anche disporre l'estensione degli obblighi ad ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologie mobili.
Sembra che l'accettazione di moneta elettronica potrebbe avvenire anche tramite canali telematici. Lo si evince dalla definizione di esercente, quale «beneficiario, impresa o professionista, di un pagamento abilitato all'accettazione di carte di pagamento anche attraverso canali telematici». L'obbligo, quindi, di accettare pagamenti elettronici, potrebbe non coincidere con l'obbligo di munirsi di Pos. Sembrerebbe che un qualsiasi altro mezzo alternativo, come una postazione internet, potrebbe essere sufficiente.
di Mariagrazia Barletta
- Il testo del decreto: Decreto interministeriale del 24 gennaio 2014 - Disposizioni sui pagamenti elettronici.
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