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Nuovo casello autostradale,
Lucca |
Indice
| premessa | Ettore
Piras | la copertura | il
materiale |
Un nuovo look per la "sosta
ai box"
La nuova stazione di pedaggio presso il raccordo autostradale di
Lucca, realizzata dallo studio Ettore Piras di Genova, costituisce
in Italia il primo progetto di una nuova generazione di costruzioni
di questo tipo.
Dettagli caratterizzanti e particolarità creative sono la
struttura realizzata completamente in acciaio, il cavalcavia pedonale
in alto al di sopra dei passaggi per gli autoveicoli e la protratta
tettoia completamente rivestita in rame bruno già pre-ossidato.
I caselli autostradali italiani sono unità di servizio dalla
tecnica ben collaudata e di grande funzionalità.
Come questi possano essere ancora ottimizzati dal punto di vista
funzionale e soprattutto perfezionati sotto l’aspetto estetico,
lo ha dimostrato lo studio d'architettura Ettore Piras di
Genova con l’esempio della nuova stazione di pedaggio
di Lucca.
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Il progettista
L’architetto Ettore Piras ha iniziato la sua carriera professionale
dopo la conclusione dei propri studi presso l’Università
di Genova nel 1978. Accanto ad attività di consulenza nel
settore architettura ed urbanistica, lo studio si è dedicato
a progetti come la costruzione del Teatro Sant’Agostino di
Genova e del Teatro "C. Sivori" a Finale Ligure. Dal 1995
è stata realizzata per l’impresa COALPA-SALT una serie
di edifici per servizi autostradali. Per il casello autostradale
di Lucca lo studio è stato premiato nell’ambito del
TECU® Architecture Awards 2002, concorso indetto ogni due anni
da KME per la premiazione di opere architettoniche particolari,
realizzate con l’impiego del materiale TECU®. La giuria
ha definito la stazione di pedaggio come un esempio di spicco per
nuove vie da seguire nella realizzazione di tipi costruzioni, progettati
per lo più con criteri strettamente finalizzati allo scopo
ed eseguiti con sobria tecnicità. Questo progetto ha stupito
per la raffinata e fantasiosa interpretazione della sua funzionalità;
il materiale rame ha trovato qui un impiego coerente ed innovativo. |
la
copertura
Il
tetto della stazione, perfettamente integrato nel paesaggio collinare
di Lucca, già a distanza attira, sulla rapida "sosta
ai box" che li attende, l’attenzione dei frettolosi viaggiatori
che attraversano la Toscana sulla Viareggio – Lucca.
La sua forma morbidamente mossa e la superficie in rame bruno pre-ossidato
della copertura del tetto molto riprendono in sé del paesaggio
circostante.
La falda del tetto di 1.635 m2, poggia su una struttura a sei archi,
realizzati in tubo d’acciaio, disposti longitudinalmente alla
direzione di marcia, provvisti di contraffortamenti trasversali
a supporto del carico, ai quali, al di sotto dei punti delle chiavi
di arco, è sospeso un cavalcavia pedonale di forma tubolare,
rivestito, come la tettoia, in nastri di rame bruno pre-ossidato
del marchio TECU-Oxid®.
Al fine di ottenere una perfetta armonia cromatica, tutta la struttura
portante in acciaio è verniciata in color terra di Siena;
così, insieme con la naturale colorazione del rivestimento
in rame, si è riusciti qui a riprodurre le tonalità
cromatiche che dominano il circondario. Undici corsie passano per
un tratto di 34 metri sotto questa costruzione e conducono gli automobilisti
alle cabine per il pagamento del pedaggio, che – e questa
è anche per le autostrade italiane una novità –
per ottimizzare la loro funzione sono realizzate come unità
mobili.
In tal modo ogni corsia può essere rapidamente predisposta,
a secondo dell’afflusso di traffico, come stazione a pagamento
automatico con scheda o telepass, oppure come terminal per il pagamento
in contanti. Dieci corsie sono previste per autoveicoli e piccoli
camion, l’undicesima corsia è riservata ai trasporti
pesanti. Sei grandi inserti di vetro dalla forma ellittica, incastonati
nel manto di copertura del tetto e che scorrono paralleli gli uni
agli altri nella direzione di marcia, danno luce alla zona di transito
del casello e soprattutto al sovrapassaggio pedonale sospeso.
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il materiale
Per quanto concerne la realizzazione della tettoia,
a detta degli stessi architetti, la scelta del materiale è
caduta - già dopo le prime riflessioni di carattere costruttivo
- sul rame, ed in particolare sul marchio TECU®, per due motivi.
Da un lato esigenze di innovazione e motivazioni finanziarie
richiedevano un progetto dal design moderno e, al tempo stesso,
economico nella realizzazione, nel funzionamento e nel mantenimento.
Dall’altro il singolare effetto cromatico del materiale, nonché
la naturale e lenta formazione di una patina nel corso del tempo
sono apparsi intonarsi ed integrarsi in modo eccellente con il paesaggio
toscano.
Inoltre al di là dei vantaggi di carattere
estetico, TECU®-Oxid era in grado anche di
rispondere in modo ideale all’esigenza di un rivestimento
per la tettoia, che non necessitasse di manutenzione e che offrisse
un’ottimale garanzia di lunga durata.
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"il
tubo"
Il cavalcavia pedonale si estende per 105 metri al di sopra della
zona di transito dei veicoli; come un grande tubo sporge su entrambi
i lati da sotto la struttura del tetto per fuoriuscire da questa
aprendosi a mo’ d’imbuto.
Qui nella parte finale, il manto del "tubo" è
realizzato a tutta superficie in nastri di rame; per il resto, che
si trova per la maggior parte sotto la tettoia, la metà superiore
del "tubo" è vetrata. Le estremità che si
aprono verso l’esterno a mo’ d’imbuto poggiano
su pilastri, su di un lato accanto ad un’adiacente scala esterna
e sull’altro nell’integrato accesso all’edificio
adibito al settore operativo.
Il sovrapassaggio pedonale assume una particolare importanza nel
complesso della costruzione, dal momento che con esso viene assegnata
alla stazione di pedaggio un’ulteriore nuova funzione di luogo
di transito.
Con il sorgere nelle immediate vicinanze della prevista zona industriale,
verrà realizzato accanto alla stazione un grande parcheggio,
da cui visitatori e dipendenti dalle imprese che avranno sede qui
potranno raggiungere a piedi la loro meta.
In questo contesto il viadotto avrà in futuro un ruolo importante.
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