Lo «Student Housing» di Barcellona vince il Premio europeo Ugo Rivolta

Un progetto che punta sulla temporaneità dell'abitare per rispondere alle esigenze di nomadismo urbano. È lo «Student Housing», una residenza universitaria di Sant Cugat del Vallès, nei pressi di Barcellona, firmata dagli architetti Harquitectes+Dataae, ad aggiudicarsi il Premio europeo Ugo Rivolta, il concorso biennale bandito dall'ordine degli Architetti di Milano per dare riconoscimento alle migliori realizzazioni europee di edilizia sociale. Le residenze, costituite da moduli prefabbricati, sono state assemblate in soli 9 giorni.

«In questa edizione del Premio Ugo Rivolta - ha spiegato la giuria - si è deciso di premiare la soluzione che mette al centro il tema della temporaneità dell'abitare sociale, per rispondere a esigenze specifiche quali, ad esempio, la residenza studentesca e altre forme di nomadismo urbano».

Foto: © Adrià Goula

Foto: © Adrià Goula

La giuria quest'anno era composta da Carmen Espegel (Spagna), Paola Dalmonte, Massimiliano Monetti, Orsina Simona Pierini e Oliver Thill (Olanda), vincitore dell'ultima edizione, e dai membri supplenti Camillo Magni e Laura Montedoro. 

Lo studio Harquitectes+Dataae è stato scelto tra i 14 finalisti (da 5 Paesi), a loro volta selezionati tra i 49 progetti (da 10 Paesi) ammessi al Premio. Erano arrivati in finale anche tre progettisti italiani: Marco Zanibelli, dello studio Costa Zanibelli Associati con la Residenza universitaria per studenti di viale Isonzo a Milano; Vincenzo Gaglio, in rappresentanza dei progettisti che hanno dato vista all'esperienza di social housing di via Fratelli Zoia a Milano. Infine: Lbla + Partners, con il progetto del complesso residenziale Parcoverde a Faenza. A precedere il team spagnolo, come vincitori nelle precedenti edizioni erano stati Guillermo Vàsquez Consuegra - Spagna, 2007, Kis Péter Épìtészmuterme - Ungheria, 2009, Zanderroth Architekten - Germania, 2011 e Atelier Kempe Thill - Olanda, 2013.

«Il progetto di Harquitectes+Dataae è stato premiato - secondo i giurati - per il suo valore dimostrativo di innovazione e domesticità applicato al sistema costruttivo prefabbricato in calcestruzzo armato, perseguite attraverso il controllo della qualità degli spazi di distribuzione, del giardino/patio collettivo e dei dettagli architettonici».

Il progetto Student Housing assemblato in 9 giorni

Il progetto si compone di due blocchi su due livelli paralleli alla strada. Il patio centrale si apre all'organizzazione di eventi e incontri, così come tutto il concept è stato elaborato per permettere una connessione e interazione immediata tra gli studenti. Gli alloggi sono costituiti da un modulo prefabbricato in calcestruzzo privo di pareti divisorie interne e dotato degli elementi fissi essenziali, con finiture a secco. Ogni prefabbricato ingloba nella struttura portante gli elementi di isolamento e gli impianti. 

Foto: © Adrià Goula

Foto: © Adrià Goula

«Il ricorso all'industrializzazione edilizia e alla tecnologia a secco - dichiarano i vincitori - ha giocato un ruolo chiave nell'incremento della sostenibilità dell'edificio per diverse ragioni: la riduzione degli scarti di produzione, l'utilizzo di materiali locali, l'uso di calcestruzzo riciclabile e l'applicazione di altri materiali riciclati o riciclabili. Sempre in tema di sostenibilità, il progetto ha previsto un sistema di riutilizzo delle acque meteoriche (dal tetto-giardino) e reflue».

Foto: © Adrià Goula

«La facilità di movimentazione degli alloggi ha permesso l'installazione di tutto il complesso residenziale in 9 giorni», concludono i progettisti.

Ogni modulo è studiato per poter essere smantellato e riutilizzato con facilità. Il progetto ha permesso inoltre un risparmio energetico del 50% associato ai materiali costruttivi e una ottimizzazione del fabbisogno energetico, con valori di trasmittanza molto ridotti, facciate ventilate e altri accorgimenti.

Tre le menzioni speciali nei commenti della giuria

Luis Martínez Santa-María - 27 social houses (Spagna)

«Il progetto si distingue per il valore della ricerca tipologica: i progettisti, infatti, hanno reinterpretato la casa a schiera inserendo una successione di spazi aperti che declinano il passaggio dall'esterno all'interno con diversi gradi di privacy (soglia/patio/giardino). L'uso del laterizio evoca l'architettura della tradizione ma viene utilizzato in forma contemporanea e in diverse scale e trama, concorrendo a definire la qualità dei manufatti. Infine, la giuria riconosce lo sforzo di ricomporre la frammentazione tipica di questo tipo edilizio in una dimensione unitaria e collettiva».

SV60 Arquitectos - 317 alloggi sociali a Loma de Colmena

«Il progetto mette a tema in modo molto interessante il rapporto con il paesaggio e la possibilità di declinare la grande dimensione della residenza sociale (317 alloggi) in un'articolazione volumetrica sensibile alla topografia e all'orografia. La reinterpretazione del tipo della casa in linea, con l'inserimento di un sistema di vuoti variamente combinati, persegue anche la qualità ambientale mediante l'attento controllo della ventilazione interna e del soleggiamento».

Durisch + Nolli Architetti - residenze per studenti (Svizzera)

«La giuria apprezza il progetto per l'elegante rigore dell'uso del modulo base quale elemento strutturante. Infatti, a partire dall'impianto insediativo, fino alla definizione della singola stanza, viene utilizzata un'unica misura che si ritrova anche nella definizione dei prospetti. L'aggregazione dei diversi moduli produce un sistema flessibile di alloggi che rispondono alle diverse esigenze abitative e consente una variazione volumetrica dei singoli corpi».

LA MOSTRA
La mostra, che raccoglie i materiali dei 14 finalisti della V edizione del Premio, sarà aperta sino a Natale 2015 presso la sede dell'Ordine degli Architetti di Milano.

25 novembre - 24 dicembre Ingresso libero, lun.-ven. h. 9.00-13.00/14.30-17.00
Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano Via Solferino 17-19 - Milano

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