Sanzioni proporzionali al ritardo del pagamento e all'importo del debito maturato, ravvedimento operoso e accertamento con adesione meno gravosi per gli associati. Il Comitato nazionale dei delegati di Inarcassa ha approvato oggi una riforma che "alleggerisce" il sistema sanzionatorio. Una novità che passa per una modifica al Regolamento generale di previdenza 2012, ma che per essere operativa deve ricever il via libera definitivo dai ministeri vigilanti. Modifiche che varranno esclusivamente per tutte le irregolarità successive all'approvazione ministeriale.
Viene in particolare modificato l'articolo 10 comma 1 del Regolamento relativo al ritardato pagamento. L'incremento della sanzione viene legato al periodi di ritardo. L'obiettivo spiegano dalla Cassa di previdenza di architetti e ingegneri liberi professionisti è «correlare l'inadempimento al tempo, con una scala crescente, che penalizzi in modo più che proporzionale il ritardo reiterato».
In sintesi l'entità delle sanzioni in funzione del tempo:
• 0,5% mensile per i primi 12 mesi di ritardo;
• 1% mensile dal 13° al 24° mese di ritardo;
• 1,5% mensile dal 25° mese al 36° mese di ritardo;
• 2% mensile dal 36° mese fino al 48° mese di ritardo;
• 60% fisso dal 49° mese di ritardo.
È stato inoltre previsto un abbattimento delle aliquote indicate, in base all'entità dell'importo del debito maturato. Tale decremento delle aliquote è pari al 50% per un debito pari o inferiore a 10.000 euro; del 30% per un debito compreso tra 10.001 e 15.000 euro; e del 20% per un debito compreso tra i 15.001 e 20.000 euro.
«Verrà anche applicata - spiegano dalla Cassa - una riduzione agli istituti di conciliazione ACA (Accertamento con Adesione) e ROP (Ravvedimento Operoso) fino ad un massimo rispettivamente dell'85% in luogo del 70% e del 50% in luogo del 30% qualora il pagamento integrale di quanto dovuto: contributi, interessi e sanzioni, avvenga in unica soluzione entro 60 giorni».
«Si tratta di un provvedimento innovativo - dichiara il presidente Giuseppe Santoro - che punta ad arginare il fenomeno dell'inadempienza previdenziale ed il conseguente aggravamento di situazioni debitorie non più emendabili. Il credito scaduto infatti vede coinvolto il 30% degli iscritti alla Cassa ed è pari a 800 mln di euro, con evidenti riflessi negativi sul patrimonio e sui relativi rendimenti. Al tempo stesso il nuovo regime sanzionatorio riconosce i comportamenti attivamente virtuosi degli iscritti inadempienti con interventi sulle modalità di applicazione delle sanzioni nel tempo e sulla tempistica per una rapida risoluzione degli obblighi previdenziali».
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