L'impulso proviene dai privati, ma l'impatto atteso è ad altissimo contenuto sociale. Dalla caparbietà di singoli cittadini, da fondazioni, da medici, aiutati da una campagna di fundraising, e su progetto dell'architetto Benedetta Tagliabue, a Barcellona sta nascendo una struttura di grande interesse collettivo, che ambisce ad essere un modello da poter col tempo replicare in altri luoghi della Spagna. Si tratta della prima struttura dell'Europa continentale inserita nella rete dei britannici Maggie's centres, le famose "case" per il sostegno morale e psicologico ai malati oncologici.
Il centro barcellonese, battezzato Kálida, sta nascendo all'interno dell'Ospedale Santa Creu i Sant Pau, un pregevole esempio del Modernismo catalano, inserito nella «heritage list» dell'Unesco. Sono da poco iniziati i lavori della nuova struttura che si rivela pionieristica, unica per genere in Spagna (e non solo), un luogo pubblico dove i malati oncologici potranno riunirsi, parlare, scambiarsi emozioni e contemporaneamente trovare sostegno nel personale specializzato. Le cure le ricevono in ospedale, ma nel centro Kálida avranno il resto del sostegno che serve. Il tutto in un ambiente rilassante, che niente ha a che vedere con la "fredda" estetica di un usuale nosocomio. Il taglio del nastro è previsto entro aprile 2018.
«Sarà un luogo dove all'ingresso ti offrono una tazza di tè per farti sentire a casa e vivere un momento di serenità», riferisce l'architetto alla guida dello studio barcellonese Embt. «Vogliamo che la gente non sappia dove si trova, che veda solo il giardino, i fiori, vogliamo che sia inondata dalla luce. D'altronde siamo nell'Ospedale Sant Pau, opera maestra di Domènec i Montaner che aveva molto chiara l'idea di quanto la bellezza potesse curare e dare pace».
In facciata motivi floreali ispirati agli ornamenti modernisti
Una cucina con il suo grande tavolo sarà il cuore del Centro Kálida Sant Pau, una scelta che sottolinea l'atmosfera domestica che lo caratterizzerà. Comfort, intimità, luce e protezione sono gli elementi si cui punta il progetto. In tutto 400 metri quadri e un ampio giardino che ha il compito di nascondere alla vista il contesto ospedaliero.
Il piano terrà sarà uno spazio flessibile e aperto, dove si susseguirà una sequenza di patii e giardini e dove troveranno posto la cucina, la sala pranzo, una piccola biblioteca e una sala polivalente. Il piano superiore è organizzato con una serie d spazi affacciati sulla sala pranzo centrale che dunque è a doppia altezza.
La facciata è costituita da un muro di mattoni che si lascia attraversare dall'aria e fa filtrare la luce. La combinazione di elementi di ceramica di geometria e colorazione diverse creano dei disegni floreali ispirati alla ricchezza ornamentale degli edifici dello storico ospedale.
Obiettivo: lavorare per il benessere fisico ed emotivo sulla scia dei Maggie's centres
Il Centro Kálida potrà contare su un team di professionisti che offriranno un aiuto gratuito a qualsiasi persona affetta da cancro e ai loro familiari. Si tratta di un sostegno di tipo pratico, emotivo e sociale all'interno di uno spazio che è anche un punto di incontro nel quale le persone con esperienze simili possano condividere emozioni, storie, riunirsi e conversare. Proprio come avviene nei Maggie's centres che sono delle strutture sorte in tutto il Regno Unito accanto agli ospedali oncologici, progettate da famose firme dell'architettura internazionale, come Zaha Hadid, Norman Foster, Steven Holl, Frank Gehry, Snøhetta, Rem Koolhaas, Rogers Stirk Harbour, Wilkinson Eyre, Heatherwick Studio, dRMM, Richard Murphy Architects e Kisho Kurokawa.
I centri del Regno Unito costituiscono una rete, gestita da una charity. Fu Maggie Keswick Jenkcs a volere queste strutture, architetto e moglie del paesaggista statunitense e storico dell'architettura, Charles Jencks, convinta che «le persone con cancro non devono perdere il gusto di vivere per la paura di morire». La prima nacque ad Edimburgo nel 1966 ed ora sono 19 i centri del Regno Unito, ai quali si sono aggiunte una struttura a Tokyo ed un'altra a Hong Kong.
Dai privati al coinvolgimento dell'ospedale
L'iniziativa che ha portato alla realizzazione del Kálida Sant Pau nasce 10 anni fa per volontà di un gruppo di persone guidato da due cittadine: Rosy Williams, che aveva conosciuto l'esperienza dei centri Maggie's, e Mònica Sans. L'impulso nasce dalla volontà di creare, accanto ad un ospedale, uno spazio per accudire le persone affette da cancro, ma anche i loro familiari ed amici. I membri del gruppo, dopo aver presentato il progetto a diversi ospedali, approdano al Santa Creu i Sant Pau, interessato da subito all'iniziativa.
Sin dal principio Benedetta Tagliabue - che con Enric Miralles aveva conosciuto Charles Jencks ad Edimburgo durante la costruzione del Parlamento di Scozia, una delle opere più importanti dello studio Embt - partecipa all'iniziativa diventandone ambasciatrice e donando il progetto dell'edificio. Viene attivato un team per realizzare la campagna di fundraising volta a finanziare il primo centro e, una volta ottenuto il via libera al progetto da parte dell'ospedale, si giunge all'approvazione del piano particolareggiato dell'area interessata. Al gruppo si aggiunge la Fondazione Nous Cims, nata con l'obiettivo di sostenere iniziative di rilevanza sociale, che dà un ulteriore impulso al progetto. Una tappa, quest'ultima importante, che porta alla creazione della Fondazione Kálida che inizia la sua attività per adattare la filosofia dei Maggie's al contesto barcellonese, creando le basi per un modello sostenibile e replicabile in futuro in altri ospedali della Catalogna e della Spagna.
Il processo, dunque, è stato possibile grazie al contributo disinteressato di numerose persone, enti, fondazioni, imprese e famiglie, che hanno dato il loro contributo per mantenere vivo il progetto. La rete dei Maggie's ha poi messo a disposizione del Kálida la sua esperienza e il suo know-how.
Mariagrazia Barletta
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