Sono stati svelati i risultati del più grande concorso a scala europea riservato a progettisti under 40. Il tema di quest'anno, le Città Produttive, ha permesso ai partecipanti di interrogarsi sulla mixité residenziale/produttivo, sulle possibilità di migliorare le relazioni tra i cittadini in uno scenario in cui la produzione rientrasse nei confini della città.
I progetti premiati a Europan 14, per la varietà e la ricchezza delle soluzioni, permettono di fare un bilancio sullo stato della produzione architettonica, urbanistica e paesaggistica dei giovani talenti in Europa.
Dal punto di vista delle strategie urbane utilizzate, la rosa dei premiati mostra un interesse comune a livello europeo verso la creazione di sinergie tra natura e costruito, riflettendo sulle questioni legate ai cicli e ai fenomeni naturali nella gestione della città e inserendo così il concetto di resilienza per riparare gli errori urbani del passato. Molti progetti inoltre puntano sulle risorse locali per immaginare un'urbanistica sostenibile, ripensando la gerarchia dei vari tipi di mobilità per rendere compatibile le dinamiche degli spazi di produzione e la qualità della vita urbana. Alcuni gruppi infine si sono spinti a immaginare nuovi processi di costruzione della città attraverso pratiche collaborative, che favoriscano l'iniziativa dei cittadini e promuovano la collaborazione tra settore pubblico e privato.
Ma i risultati di Europan rappresentano anche l'occasione per riflettere sulla qualità architettonica nazionale e sulla sua valutazione all'estero. Dei 136 gruppi premiati (41 vincitori, 47 menzionati e 48 menzioni speciali), il 60% ha vinto nel suo paese d'origine. L'Italia però si trova in controtendenza, i risultati mostrano infatti una grande motivazione da parte dei progettisti di competere all'estero: sui 18 gruppi vincitori residenti in Italia ben 13 sono stati premiati in un altro paese, la percentuale più alta tra le nazioni partecipanti.
Tra le nazioni in cui si sono distinti i nostri connazionali ci sono Olanda, Germania, Francia, Finlandia, Norvegia, Svezia e Croazia ed in particolare tre sono i siti in cui un raggruppamento italiano ha conquistato il primo posto:
- Ad Amsterdam Piarcoplein, in Olanda, dove il progetto UNDERGROWTH di Federica Andreoni (capogruppo) Annachiara Bonora, Valeria Lollobattista, Mattia Biagi, Marco Mondello e Valerio Socciarelli conferma le capacità dello studio romano Gnomone architettura. Il gruppo infatti è stato vincitore del NIB New Italian Blood 2016 e runner up per il progetto di Varsavia di Europan13.
- A Neu-Ulm, in Germania, dove a vincere è stato il progetto THE PRODUCTIVE HEART OF NEW-ULM di Leonardo Zuccaro Marchi (capogruppo), Piero Medici, Alice Covatta e Annalisa Romani (paesaggista) con la collaborazione di Agnieszka Batkiewicz, Christian Maijstre, Virginia Santilli, Yağız Söylev e Xiaoyi Qin.
- Ad Alta, in Norvegia, dove ha vinto il progetto TANCA del gruppo di Altamura capitanato da Pietro Colonna con la collaborazione di Maureen Soupe e Enrico Zetti.
Inoltre tre raggruppamenti di italiani residenti all'estero hanno ricevuto il massimo riconoscimento, si tratta del progetto MAKERS NEIGHBOURHOOD ad Amsterdam Papaverdriehoek in Olanda del raggruppamento con base a Stoccolma di Alessandro Macaluso (capogruppo), Giovanni Lavanna, Carlotta Basoli e Andrei Deacu e i due dei tre progetti arrivati primi a pari merito nella città di Linz in Austria, rispettivamente FABLINZ dello studio italo-inglese sedicigradi (Andrea Chiarelli e Enrico Ferraresi) con gli urbanisti Giacomo Magnani e Gabriella Dora Romito e ROCK THE BLOCK! dello studio italo-tedesco spaziozero (Lorenzo Ciccu, simone Langiu, Carlo Pisano, Elisabetta Sanna e Roberta Serra).
Il risultato più significativo è stato tuttavia sul territorio italiano dove, contrariamente alle scorse edizioni, la totalità dei premi è stata assegnata a raggruppamenti residenti in Italia.
Europan 14 | Cuneo e l'ex Caserma Montezemolo
L'unico sito italiano in concorso è rappresentato dalla porzione dismessa dell'ex Caserma Montezemolo a Cuneo. Si tratta di un manufatto immerso in un'ampia zona incolta, completamente libera, risultata dall'abbandono di edifici e spazi pubblici non più utilizzati a scopi militari. In questo caso la rigenerazione dell'area si vuole legata alla creazione di un nuovo polo di produzione culturale per la città e il contesto, sfruttando i grandi spazi degli immobili recuperati.
Il progetto vincitore
GREEN IS THE COLOUR
Federico ARU e Michela SERRA
La giuria, composta da Carlos Arroyo, Ignacio Pedrosa, Lilia Cannarella, Claudio Bonicco, Paolo Iotti, Claudia Clemente, Anna Del Monaco, ha scelto tra le 24 proposte ricevute di assegnare il primo premio a due progettisti sardi classe '89, Federico Aru e Michela Serra.
Nonostante la giovanissima età il capogruppo, Federico Aru, non è alla sua prima partecipazione ad Europan, aveva infatti collezionato due premi nell'edizione precedente con il gruppo 04401 Architects (primo posto per la città di St Pölten e secondo posto a Azenha do Mar).
Per il progetto dell'ex caserma il raggruppamento propone la realizzazione di un grande polo agroalimentare aperto e accessibile, volto a valorizzare il legame tra urbano e rurale, patrimonio tradizionale del territorio cuneese.
La riorganizzazione di questa parte di città permette di identificare, a una scala più ampia, un sistema di spazi pubblici verdi che collega trasversalmente i parchi fluviali di Gesso e Stura, una nuova cornice su cui si aggancerà la rete della mobilità sostenibile.
Il vero legante del nuovo sistema urbano proposto è quindi il grande parco, un elemento che si ancora alla realtà circostante come un dispositivo che alimenta la città produttiva. In questo senso il parco diventa punto di incontro, di confronto e di collaborazione per la città, per le giovani start-up, per le imprese, le associazioni pubbliche o private e per l'amministrazione: una grande macchina della cultura e dell'innovazione condivisa.
La giuria ha particolarmente apprezzato in questa proposta l'integrazione con il contesto, si tratta infatti di una proposta che "riesce a trasformare l'uso di una realtà cercando di rispettarne il Genius Loci che si è conservato malgrado le trasformazioni del tempo. Rappresenta un manifesto di equilibrata convivenza tra costruito e natura, rispettando il verde esistente, strutturato e maturo, implementandolo in modo puntuale e tenendo conto dei suoi cicli vitali".
La soluzione ha infine convinto perché particolarmente adatta a fare da regia ai vari interventi che l'Amministrazione intende attuare.
Runner up
MAKING ROOM(S)
Cristina RENZONI, Silvia LANTERI, Eudes Vito MARGARIA, Ianira VASSALLO, Giorgia GRECO
Special Mentions
THE DIFFICULT WALL
Andrea Alberto DUTTO, Andrea ALIANGENA, Chiara GENTA, Andrea GIORDANO
LUCY IN THE WOODS WITH DIAMONDS
Francesco LENZINI, Andrea MOLOGNI, Margherita MARRI, Martina CORBELLA, Jacopo ROSA, Francesca LUCI
CONTAMINATIONS
Andrea BENELLI, Vincenzo MOSCHETTI, Giacomo RAZZOLINI, Davide LUCIA, Elisa MONACI, Luisa PALERMO
Elisa Cavaglion
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