Da barriera a nuova centralità. È il fiume Serio il fulcro della rigenerazione nel progetto che si è aggiudicato il concorso di idee lanciato lo scorso marzo dal Comune di Seriate (provincia di Bergamo) con l'obiettivo di catturare proposte di rivitalizzazione del suo centro storico. A vincere è l'architetto Edoardo Colonna di Paliano, docente universitario e titolare dello studio milanese Eca - Edoardo Colonna Architetti.
Rigenerare il cuore della città, interessato, come tanti centri storici, da fenomeni di esodo, ricercando nuove relazioni tra i luoghi, agendo sui collegamenti e creando nuovi e strategici usi, era l'invito rivolto ai professionisti. Il progetto vincitore risponde prevedendo un nuovo sistema di spazi pubblici e nuovi usi, mentre la strategia pensata per dare centralità al fiume passa per la creazione di due nuovi ponti e per un lavoro sugli argini che punta a renderli vivibili.
Rendere le sponde vivibili realizzando sistemi protetti e inondabili è, infatti, uno dei punti fondanti del progetto di rivitalizzazione urbana.
La città divisa in quattro quadranti
Il progetto di Colonna di Paliano prende le mosse dall'analisi del luogo e da una precisa constatazione: la città per la presenza di due elementi separanti, quali il fiume e la ferrovia, è divisa in quattro quadranti, ciascuno con specificità proprie, ma di fatto separato dai restanti tre. Rimetterli in connessione, dando centralità al fiume, è il punto centrale del progetto.
«Si vuole cogliere la presenza del fiume, per secoli segno di separazione difensiva, come quel qualcosa che nel suo essere "limite" dà opportunità di un nuovo inizio», spiega il progettista. «Si vuole far divenire le sponde del fiume e i suoi attraversamenti luogo di unione e di contiguità delle Seriate separate, di quei quattro quadranti che affacciandosi su di esse e interconnettendosi tra loro ritrovino nuova configurazione, nuove ragioni di prossimità, e in queste, nuove possibilità di mutue rigenerazioni e d'innesti di nuove dinamiche sociali ed economiche».
Tale centralità, che secondo i progettisti, è latente, cioè è sempre esistita ma mai sfruttata nelle sue potenzialità, va vista anche allargando lo sguardo al territorio. Il fiume diventa elemento di unione anche dei percorsi paesaggistici e ciclo-pedonali esistenti. Così, un sistema di percorsi, arricchiti da nuove piantumazioni e da una pavimentazione continua, mette in connessione i servizi, il centro con le aree di espansione.
Nuovi usi dal recupero e da nuove costruzioni
Il progetto prevede il riuso di casa Pesenti, un edificio storico di pregio architettonico, e della ex caserma, nei quali inserire spazi per eventi, un bar, una biblioteca. Far rivivere i negozi sfitti del centro mettendoli in relazione attraverso un sistema connesso di attività, è uno degli altri temi suggeriti.
Due nuovi complessi di residenze e servizi sono previsti a nord e a sud della ferrovia, insieme a spazi commerciali e per start-up.
Mariagrazia Barletta
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