Un bosco lineare presso lo scalo Farini e un paesaggio d'acqua a San Cristoforo. È quanto proposto - in estrema sintesi - dallo studio internazionale Oma e dallo studio milanese Laboratorio Permanente che hanno diretto il team multidisciplinare vincitore del concorso per il masterplan finalizzato alla trasformazione urbana degli ex scali ferroviari Farini e San Cristoforo a Milano. Concorso bandito lo scorso ottobre da Fs Sistemi Urbani, asset manager del patrimonio immobiliare del Gruppo FS Italiane, e da Coima Sgr, società indipendente leader nella gestione patrimoniale di fondi di investimento immobiliare per conto di investitori istituzionali e proprietaria dell'area Valtellina all'interno dello scalo Farini.
I due studi sono stati affiancati da Philippe Rahm architects, specialisti in architettura meteorologica, dai paesaggisti di Vogt Landscape Architects, dall'esperto in politiche urbane Ezio Micelli, dall'associazione culturale Temporiuso e dalle società Arcadis e Net Engineering esperte in temi di sostenibilità e trasporti.
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Render del parco Farini
Render del parco San Cristoforo
La superficie dello scalo San Cristoforo sarà totalmente destinata a verde, mentre nell'ex scalo Farini nascerà un grande parco unitario di oltre 300mila metri quadrati, insieme a servizi, alloggi a canone sociale, edilizia convenzionata e libera.
Il progetto vincitore
Il progetto di Oma e Laboratorio Permanente propone due nuovi dispositivi ambientali: l'uno verde, ossia un grande bosco lineare presso scalo Farini in grado di raffreddare i venti caldi provenienti da sud-ovest e di depurare l'aria dalle particelle più tossiche; l'altro blu, dunque costituito da un lungo sistema lineare a San Cristoforo per la depurazione delle acque, che definisce un paesaggio per realtà umane e non-umane.
In questo nuovo sistema di valori il costruito è residuale, fluido, incerto. In Farini una nuova griglia urbana punteggiata da un sistema di spazi pubblici distribuiti strategicamente assicura il massimo della flessibilità, mentre la città di Milano offre modelli insediativi resilienti ed adattabili agli shock dell'economia globale.
IL PARCO FARINI
Galleria aperta, parco Farini
Il Parco Farini viene concepito come un grande ambiente unitario al cui interno convivono paesaggi differenti, progettati in relazione ai tessuti e ai materiali urbani che li delimitano. «Il filtro ecologico - scrivono i progettisti - con il suo fitto volume verde di alberi definisce un confine netto a nord, margine contro cui il disegno della città si infrange definendo il significato urbano del parco. Lungo i due versanti della linea ferroviaria suoli minerali e vegetazioni spontanee integrano il parco con il paesaggio meccanico e naturale dello scalo».
Piazza del mercato, parco Farini
«A sud, l'attuale sistema frammentato del verde viene ricomposto in un mosaico di giardini urbani e nuovi servizi pubblici in continuità e in sinergia con quelli esistenti. Nella griglia urbana una struttura di verde urbano e spazi pubblici distribuiti strategicamente, si lega alle orditure dei quartieri adiacenti e definisce relazioni di continuità con il contesto circostante. All'interno della griglia un sistema insediativo poroso accoglie la vita pubblica della città all'interno degli isolati».
IL PARCO SAN CRISTOFORO
Nel parco San Cristoforo «il reticolo idrico del territorio milanese riaffiora» «riportando la natura in città in un inedito paesaggio d'acqua. Il parco San Cristoforo diventa un common ground alla scala metropolitana per la comunità umana ed animale dando luogo ad attività che oggi non esistono a Milano: galoppare lungo le sponde del Naviglio, nuotare all'aperto per chilometri, osservare le specie di uccelli migratori in transito, fare snorkeling per esplorare l'ecosistema subacqueo».
La nuova piazza, parco San Cristoforo
«La più ampia piscina naturale della città esaudisce il ricorrente sogno cittadino di consentire la balneazione nei canali milanesi. Le acque vengono convogliate all'interno del Parco San Cristoforo in un sistema articolato di rogge e bacini di depurazione per poi immettersi nella lunga vasca balneabile prima di defluire nella pianura agricola del Parco Sud. Liberata dai suoi agenti tossici l'acqua è il materiale principale del Parco di San Cristoforo, supporto fluido per sport e attività all'aria aperta, casa per specie animali e vegetali, luogo della comprensione profonda e corporea del rapporto che lega l'uomo all'ambiente».
La stanza all'aperto, la stazione incompiuta di Aldo Rossi conquista la sua monumentalità sospesa
I cinque team finalisti
I vincitori sono stati proclamati dopo una prima selezione da parte della giuria presieduta da Dominique Perrault, che aveva portato ad una shortlist a cinque. Oltre al team guidato dallo studio Oma, c'erano i gruppi di Baukuh (Italia), Arup (Italia), Grimshaw (Inghilterra) e Kengo Kuma and Associates Europe (Francia).
Il progetto nelle parole di Dominique Perrault
«Il progetto è rispettoso della storia urbana della città con vie, piazze, giardini, parchi e introduce grande flessibilità e diversità di utilizzo per la popolazione. È una strategia di sviluppo urbano per poter vivere e lavorare nel nuovo quartiere di Farini e muoversi con spostamenti ciclabili pedonali dolci», dichiara il presidente della giuria Dominique Perrault.
«Il progetto - continua - propone di costruire un quartiere con un grande parco lineare da Porta Nuova verso ovest, area Expo. È un quartiere duraturo e sostenibile che partecipa alla trasformazione della metropoli in Europa. Il progetto si inserisce nella strategia del comune di Milano per l'adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza urbana attraverso il ruolo delle alberature e degli specchi d'acqua che permettono di raffrescare l'aria per la città e ridurre l'impatto sulla salute delle persone dell'inquinamento. La parte di progetto relativa a San Cristoforo partecipa a questo equilibrio: un filtro ecologico verde è previsto in Farini e un filtro d'acqua a San Cristoforo».
I prossimi passi
Il masterplan sarà sottoposto a una fase di consultazione pubblica. Mercoledì 17 aprile, sarà presentato alla città nel corso di un incontro aperto in Sala Alessi a Palazzo Marino e contestualmente, sul sito Web scalimilano.vision, sarà aperta la fase di ascolto dei cittadini attraverso la compilazione di questionari. Successivamente, nella seconda metà di maggio, saranno organizzati tavoli di lavoro con i soggetti interessati per restituire il progetto finale alla città, implementato al meglio, entro luglio di quest'anno.
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