Con un linguaggio architettonico "silenzioso", un volume "sospeso" e un generale rispetto per la preesistenza il giovane studio sardo Spaziozero Atelier si aggiudica il concorso per la ristrutturazione di Villa Giacomini e dell'ex scuola elementare Ippolito Nievo a Varmo, in provincia di Udine.
Il progetto si inserisce all'interno di una condivisa volontà di rigenerazione e valorizzazione dei borghi e delle architetture rurali del territorio di Varmo e propone di fare del complesso una nuova centralità civica e culturale, aperta alla città e al proprio territorio di riferimento, in cui possano attivarsi nuove alleanze tra i bisogni della comunità e i saperi che la società locale può offrire.
Nel nuovo assetto funzionale, la Villa Giacomini punterà sulla cultura, ospitando una biblioteca, un infopoint e gli uffici cultura PIC, mentre nel piano rialzato della ex scuola resterà in funzione l'asilo nido.
Tra i due edifici esistenti infine verrà inserito un nuovo volume di collegamento, che farà da snodo per i flussi delle diverse attività e accoglierà la nuova sala multimediale.
"La soluzione presentata viene apprezzata per la sua generale semplicità e chiarezza - afferma la giuria - Il progetto, con un unico volume compatto, ottiene una chiara valorizzazione delle qualità esistenti nel contesto e risolve le richieste del bando. Il volume "sospeso" instaura una chiara relazione con gli edifici esistenti e con lo spazio aperto. [...] È fondamentale l'eleganza dovuta al generale "silenzio" del linguaggio architettonico, che non rinuncia alla ricerca della creazione di uno spazio contemporaneo".
Spaziozero Atelier è un collettivo di architetti e urbanisti con base a Cagliari, composto da Lorenzo Ciccu, Simone Langiu, Nicola Melis e Carlo Pisano (in qualità di consulente scientifico). Lo studio si occupa di progettazione architettonica e urbana, utilizzando principalmente lo strumento del concorso, tra le ultime vittorie si ricorda l'estensione della scuola Gaetano Cima a Guasila, il nuovo waterfront e molo traghetti di Stintino, il masterplan del nuovo quartiere residenziale e produttivo di Wienerstrasse a Linz in Austria (Europan14).
Il silenzio come metafora per agire sull'esistente
Per pensare all'inserimento di nuove funzioni in un contesto consolidato particolarmente delicato come quello di Villa Giacomini i progettisti hanno fatto appello non solo al linguaggio dell'oggetto architettonico, ma anche e soprattutto alla memoria, alla storia e alla percezione che la comunità ha sviluppato nel corso del tempo, sviluppando una "poetica del silenzio".
Secondo i progettisti infatti la proposta evita "il pericoloso rischio di soffocare Villa Giacomini con un intervento dal forte impatto visivo ma piuttosto ne rivendica ancora una volta l'autonomia attraverso il silenzio del nuovo corpo di collegamento e dei nuovi spazi multimediali".
Un volume sospeso aperto al territorio e alla comunità
Ripartendo dai temi della tripartizione, della simmetria e dell'assialità che caratterizzano il linguaggio della villa, i progettisti hanno scelto di inserire il nuovo volume di collegamento enfatizzando la fascia del piano terra e proseguendo la linea del primo marcapiano dell'edificio, in una sua immaginaria prosecuzione.
L'ampliamento così disegnato apre il dialogo con i due edifici esistenti e manifesta il suo carattere pubblico aprendosi fisicamente e simbolicamente al territorio e alla comunità.
Dal punto di vista cromatico invece, affermano i progettisti, "l'evidenza materica delle nuove superfici intonacate, caratterizzate da una tessitura scabra e grossolana, e i colori, direttamente riferiti alle tonalità cromatiche delle facciate storiche, rafforzano l'inserimento paesaggistico. Negli ambienti interni invece l'utilizzo del legno, per gli elementi di arredo e alcune pareti rafforza il senso di calore e accoglienza, e sottolinea il valore dell'intervento".
Classifica del concorso
- 1° Classificato: Spaziozero Atelier
- 2° Classificato: Studio Roberto Mascazzini Architetto
- 3° Classificato: Batimat srl
- 4° Classificato: Giuseppe Mineo
- 5° Classificato: Arch. Antonio Angelucci
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