Si iniziano a vedere i primi effetti del Dl «Scuola» che, per gli interventi di edilizia scolastica, affida ai sindaci e ai presidenti di provincia i super-poteri da commissario straordinario. A Milano il sindaco, Giuseppe Sala, in deroga al Codice degli appalti, manda in gara i lavori per il complesso scolastico di via Scialoia sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Il progetto nasce dal concorso internazionale che era stato bandito da Palazzo Marino a giugno 2019 e aggiudicato a Matteo Scagnol a novembre dello stesso anno.
Il bando prevedeva un premio di 70mila euro al vincitore, che copriva l'elaborazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da parte del primo classificato. Inoltre, l'ente banditore «si riservava di decidere se avviare le successive fasi di progettazione relative alla proposta progettuale vincitrice». Ad aprile 2020, l'Area tecnica Scuole del Comune ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo alla «bonifica, demolizione e ricostruzione del Plesso Scolastico di Via Scialoia/Via Trevi» redatto da Scagnol.
Il progetto - va ricordato - sarà realizzato demolendo edifici scolastici esistenti in un'area tra i quartieri Dergano e Affori e comprenderà un asilo nido, la scuola di infanzia, le elementari e le medie. Più nel dettaglio, il nuovo plesso è concepito come «un arcipelago» di volumi dalle forme sinuose, permeabili e immerse nel verde, con corti interne in diretta relazione con il parco esterno.
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I poteri di deroga
Quel progetto ora sarà realizzato, ma, con gli ampi poteri di deroga affidati ai sindaci-commissari dall'articolo 7-ter del Dl 22 del 2020, non sarà il vincitore a svilupparlo, come sarebbe normale pensare. Per effetto del Dl «Scuola», infatti, i sindaci possono avere funzioni di stazione appaltante, derogare al Codice dei contratti pubblici (Dlgs. 50 del 2016), fatto salvo il rispetto delle disposizioni del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione (Dlgs. 159 del 2011) e dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all‘Unione europea. Questa la possibilità di deroga sancita dalla legge - poi prorogata dall'ultima Manovra fino a tutto il 2021 -, a cui ha fatto riferimento il sindaco di Milano per realizzare il plesso di via Scialoia.
La gara sulla base del pfte
Il 25 gennaio il Comune di Milano ha pubblicato, sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica, la gara per l'affidamento dei lavori e lo sviluppo della progettazione. Più precisamente, l'oggetto della gara è l'affidamento, mediante appalto integrato, della progettazione definitiva e della progettazione esecutiva dell'intero plesso scolastico di via Scialoia/via Trevi e dell'esecuzione dei lavori, previa acquisizione, in sede di offerta, del progetto definitivo (l'importo lavori è di 36,1 milioni di euro). Dunque sarà il team deciso dall'impresa vincitrice a sviluppare il progetto.
«È stata valutata dall'Area tecnica Scuole l'opportunità di adottare per il predetto intervento la procedura dell'appalto integrato ricorrendo all'affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori sulla base del progetto di fattibilità tecnica economica, in deroga a quanto previsto dall'art. 59 comma 1 bis del D.Lgs. 50/2016, tenuto conto anche della necessità di aggiudicare i lavori entro il termine del 5 novembre 2021, disposto dal Miur con la pubblicazione delle "Linee guida per gli interventi di cui al Piano 2019" in data 5/06/2020, con riferimento al finanziamento ministeriale di interventi di edilizia scolastica ricompresi nella programmazione triennale nazionale 2018-2020, tra cui rientra l'intervento in argomento», si legge nel provvedimento n. 6 del commissario per gli interventi di edilizia scolastica, Giuseppe Sala, che tra l'altro ripercorre tutto l'iter progettuale per la scuola di via Scialoia.
La gara sarà aggiudicata secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa e il punteggio da attribuire all'offerta tecnica sarà pari a 70 punti, mentre quello da attribuire all'offerta economica sarà pari a 30 punti. In deroga al Codice degli appalti (art. 26 comma 6) per il progetto definitivo l'attività di verifica è effettuata dalla stazione appaltante.
di Mariagrazia Barletta
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