Il presidente dell'Ordine degli Architetti di Milano, Paolo Mazzoleni, scrive al sindaco Giuseppe Sala in seguito all'articolo che professionearchitetto ha dedicato all'iter per la realizzazione della scuola di via Scialoia a Milano.
Come ampiamente spiegato nell'articolo pubblicato lo scorso 9 febbraio, al quale si rimanda per un eventuale approfondimento, per la realizzazione del plesso scolastico il sindaco Sala ha scelto di avvalersi dei poteri di deroga al Codice degli appalti resi possibili, nell'ambito dell'edilizia scolastica, dall'articolo 7-ter del Dl 22 del 2020. La scuola era stata oggetto di un concorso bandito dal Comune di Milano a giugno 2019 e aggiudicato a Matteo Scagnol a novembre dello stesso anno. Con i poteri di deroga, il sindaco ha mandato in gara la realizzazione della scuola tramite appalto integrato, bandito sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica redatto da Scagnol. La gara prevede l'acquisizione, in sede di offerta, del progetto definitivo.
Il Consiglio dell'Ordine degli Architetti di Milano ha espresso il suo «disaccordo con la decisione del primo cittadino di Milano di mandare in gara il plesso della scuola di via Scialoia nel capoluogo meneghino, sulla base del progetto di fattibilità nato dalla competizione rivolta ai professionisti, escludendoli quindi dall'opportunità di seguire il processo nelle fasi successive», si legge in una nota per la stampa diramata dall'Ordine meneghino.
«L'Ordine - prosegue la nota -, impegnato da anni nella difesa dello strumento del concorso di progettazione, non condivide che il progetto, che rientrava nel Dl Scuola per gli interventi di edilizia scolastica, nato da un concorso internazionale bandito da Palazzo Marino a giugno 2019 sulla piattaforma dell'Ordine, Concorrimi, e aggiudicato allo studio altoatesino Modus Architects, a novembre dello stesso anno, venga sviluppato da un team guidato da un'impresa, svilendo così il ruolo tecnico e creativo delle professioni tecniche. L'Ordine degli Architetti di Milano fa presente che, così facendo, va anche disperso lo sforzo generoso di chi dentro l'Amministrazione crede nei concorsi e si adopera per organizzarli».
La lettera firmata da Paolo Mazzoleni
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