Carattere industriale per la Beic, la nuova Biblioteca europea di informazione e cultura di Milano, dove, non solo si custodiranno libri, ma si produrrà cultura. Acciaio e vetro disegnano il profilo di due grandi navate a sezione trapezioidale. La biblioteca come «piazza del sapere», per dirla con Antonella Agnoli, nota consulente bibliotecaria, che si reiventa come luogo del dibattito, di diffusione della cultura, pronta a offrire un'ampia gamma di servizi e come centro di aggregazione sociale. L'aspetto è attraente, l'architettura sa accogliere senza rinunciare ad una chiara identità visiva.
Segue l'evoluzione delle biblioteche più moderne e all'avanguardia il nuovo progetto risultato vincitore del concorso internazionale per la realizzazione della nuova biblioteca a Porta Vittoria a Milano. A firmarlo è il raggruppamento italiano formato dai progettisti di Onsitestudio (Angelo Raffaele Lunati - capogruppo, Giancarlo Floridi), Baukuh (Pier Paolo Tamburelli, Andrea Zanderigo, Giacomo Summa), Francesca Benedetto (Yellow office), Luca Gallizioli (Onsitestudio), Manuela Fantini (SCE projects), Marcello Cerea (Starching), Davide Masserini (Ab-normal) Antonio Danesi (Stain), dai consulenti Silvestre Mistretta, Giuseppe Zaffino (Greenwich), Fabrizio Pignoloni (Dot-dot-dot) e dalla collaboratrice Florencia Collo (Atmos lab).
Secondo la giuria, presieduta da Stefano Boeri (architetto e membro della Fondazione Beic), la proposta «risponde al contesto urbano, alla complessità del programma funzionale e ai valori di pregnanza formale e sostenibilità ambientale richiesti dal tema con una soluzione semplice e convincente da tutti i punti di vista». La giuria era composta da Jocelyn Helen Froimovich Hes, rappresentante dell'Ordine degli Architetti di Milano, da Rosa Maiello e Cino Zucchi in rappresentanza del Comune di Milano, da Jhionny Pellicciotta per l'Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano.
Il progetto conta su un finanziamento di 101,574 milioni già previsti nel bilancio dello Stato nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), «che potrà essere integrato con ulteriori risorse pubbliche o private», viene specificato nella nota stampa diffusa dal Comune. «Dopo la consegna dei progetti definitivi ed esecutivi - continua la nota -, si potrà procedere alla gara d'appalto e quindi all'avvio dei lavori veri e propri, in calendario a partire dal 2024 per terminare entro il 2026».
Il progetto: la biblioteca come luogo di produzione culturale
L'area su cui sarà realizzata la Beic è attualmente in disuso e molto vicina ad una zona oggetto di una radicale trasformazione, ossia l'ex Macello, dove sono previsti il Campus internazionale dello Ied (Istituto europeo di design), un distretto museale scientifico dedicato alla divulgazione delle tecnologie e un sistema di spazi aperti a tutta la città, con case a prezzi accessibili per 1200 famiglie e centinaia di studenti (il progetto vincitore di "Reiventing cities" è di Snøhetta Oslo - lead architect -, Barreca & La Varra, Cino Zucchi Architetti, Stantec e Chapman Taylor).
L'edificio avrà una superficie complessiva di circa 30mila mq e sarà localizzato nella parte sud del lotto (verso via Monte Ortigara), lasciandone quindi buona parte libera a verde per la realizzazione di una grande piazza alberata. Trentamila mq anche per il nuovo parco verde contiguo alla Beic.
Al piano terra della Beic si aprirà una sala a pianta rettangolare inondata di luce, alta otto metri, con spazi espositivi, commerciali, una caffetteria e le stazioni di restituzione dei volumi, uno spazio che attraversa l'edificio in tutta la sua lunghezza. Da qui si apre la biblioteca vera e propria per la consultazione, lo studio, la lettura: «concepita - viene specificato nel comunicato - come un luogo di produzione culturale, di espressione della creatività, di sviluppo delle capacità critiche, sarà una sorta di piattaforma aperta, adatta a favorire il protagonismo dei cittadini e a coinvolgere la comunità».
«Il piano terra sarà uno spazio aperto, e sosterrà i due volumi principali, identici, di 27 x 75 metri di impronta a terra e 33 metri di altezza, per 6 piani fuori terra oltre a 2 interrati. Al vetro e metallo dell'esterno, si aggiungeranno all'interno elementi in legno. Si connetterà con il terzo padiglione che conterrà l'Imaginarium, la parte articolata su due livelli interamente dedicata ai bambini e pensata anche per ospitare giochi, esperimenti didattici, rappresentazioni, e l'Auditorium, una sala interrata raggiungibile con ascensori o attraverso una scala a volume cilindrico, che potrà accogliere 300 persone per conferenze, concerti, spettacoli e incontri pubblici, e garantirà le migliori condizioni acustiche».
«In uno dei volumi principali, quello a nord, si svilupperà il Forum, un luogo anch'esso per la consultazione dei volumi ma dotato di sale polifunzionali e quindi aperto anche a chi non frequenta la biblioteca per motivi di studio. L'altro volume ospiterà invece i Dipartimenti, le aree con le sezioni documentali, comprese quelle digitali, articolate per argomenti, le collezioni e le sale di lettura, oltre agli uffici, le sale riunioni, le postazioni di lavoro. Alla sua sommità, il volume a nord culminerà con una grande serra, quello a sud si aprirà in una terrazza dove troverà spazio la sala di lettura aperta tutto il giorno».
«Il deposito robotizzato sarà interrato al centro dell'edificio, progettato per accogliere 2,5 milioni di volumi e servire tutte le parti della biblioteca, protetto dalla luce naturale e sigillato per garantire la protezione antincendio e ridurre al minimo la penetrazione delle polveri».
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