Dal concorso di progettazione al cantiere: un percorso scontato in altre nazioni, in Italia va segnalato come caso eccezionale, come buona pratica. Accade a Lecce, con un percorso che, al netto del problema generalizzato del rincaro delle materie prime che ha fatto rivedere al rialzo i costi, appare privo di rallentamenti. Il 30 dicembre 2020 arriva la graduatoria definitiva del concorso per il recupero e la rifunzionalizzazione dell'ex sanatorio di epoca fascista, il Galateo, un complesso vincolato, da anni in stato di abbandono, che si candida a diventare sede di un mix di funzioni e ad ospitare una comunità sperimentale e solidale. L'idea selezionata per far rinascere l'enorme compendio (12.300 mq complessivi) è di un team trentenni, si tratta dei giovani di Archistart Studio (fondato da Giacomo Potì, Lucio Risi, Tommaso Santoro Cayro e Davide Tartaglia), sviluppata in collaborazione col gruppo Alcotec e con Denise Cammisa e Sara Musarò.
Terminato il concorso, arriva l'occasione per finanziare il progetto. Il destino dell'ex Galateo intercetta, grazie alla candidatura regionale, le risorse del Pinqua, il Programma innovativo nazionale sulla qualità dell'abitare, a sua volta poi rafforzato dal Pnrr con 2,8 miliardi di euro. Le finalità del progetto, che punta alla realizzazione di social housing «promuovendo processi di rigenerazione dell'ambito urbano in cui è collocato l'immobile, contribuendo alla rigenerazione del tessuto socio-economico», sono in linea con i requisiti di accesso al Pinqua.
Il progetto viene ammesso e trova così copertura nel Pnrr per 15 milioni ed è cofinanziato dalla regione per 3,7 milioni (poi aumentati a 8,7 milioni), cui si sono aggiunti 3 milioni messi a disposizione dal soggetto attuatore Puglia Valore Immobiliare, società di cartolarizzazione interamente partecipata dalla Regione Puglia e proprietaria del compendio, che aveva indetto il concorso di progettazione in collaborazione con la Regione, la città di Lecce, Arca Sud Salento, il Consiglio nazionale degli Architetti, l'Ordine degli Architetti di Lecce e la Soprintendenza di Brindisi, Lecce e Taranto.
Ora è aperta la gara per scegliere l'impresa che eseguirà i lavori che prevedono la realizzazione di un innovativo social housing e non solo. L'obiettivo è insediarvi - si legge nella relazione tecnica - «una nuova comunità solidale che sperimenterà la condivisione di servizi ed opportunità. Una comunità eterogenea, che comprende il social housing in forma di abitare condiviso, declinato in tutte le necessità abitative presenti in città, dall'housing rivolto a giovani, anziani e studenti, ed un sistema di servizi e spazi pubblici aperti alla città».
Sono previste abitazioni di differente taglio (7 monolocali, 33 bilocali, 22 trilocali, 1 residenza sperimentale), in grado di accogliere diversi gruppi sociali. Si avrà quindi una disponibilità di 154 nuovi posti letto suddivisi in 70 alloggi.
Si prevede di inserirvi un attraversamento pubblico dove innestare le principali funzioni commerciali e collettive. Inoltre, l'uso pubblico della copertura «consentirà di moltiplicare i punti di vista e la relazione con la città». Gli abitanti avranno a disposizione spazi e servizi comuni quali, tra gli altri, sale lettura, aree di interazione, lavanderie comuni ed aree studio, nonché un asilo nido ad uso esclusivo, posto al piano terra del blocco sud.
La residenza sperimentale è stata invece immaginata come un grande appartamento composto da otto alloggi indipendenti dotati di bagno privato e grandi spazi comuni di relazione come la cucina, il salotto e la lavanderia.
Al piano seminterrato e rialzato, in prossimità dell'ingresso principale, il progetto colloca uno spazio commerciale ibrido dove si prevede la coesistenza di temporary shop, spazi di vendita, ristorazione, caffetteria e aree per il tempo libero.
«Questi spazi - si legge ancora nella relazione - rappresenteranno un servizio di comunità per i residenti e saranno ulteriore occasione di apertura alla città e di sostenibilità economica per la gestione del complesso immobiliare. Si distribuiranno lungo l'asse principale del edifico ed avranno come fulcro la grande piazza coperta presente nel centro dell'edificio, un grande spazio a doppia altezza a disposizione degli abitanti del cohousing e dei cittadini. Creando quindi una stretta relazione tra la città, l'edificio e il parco». Il parco, di 4 ettari, è già aperto ai cittadini.
Nel complesso si insedierà anche "Brain": un incubatore di imprese sociali, associazioni, cooperative e freelance, chiamati a generare lavoro. Per farne parte - immaginano i progettisti - bisognerà dimostrare di avere un forte contenuto etico ed innovativo coerente con la mission della comunità dell'ex Galateo.
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