Funzionale ed accogliente, attento all'importanza degli spazi relazionali e al recupero del rapporto con il verde del paesaggio alpino. Si presenta così la proposta dello studio trevigiano Galeotti Rizzato, vincitrice del concorso di progettazione bandito dalla Casa di Riposo di Asiago per la riqualificazione del complesso che ospita la struttura di assistenza residenziale per anziani. La casa di riposo si trova nell'area un tempo occupata dalla ottocentesca caserma degli Alpini "Caserma Riva" e dalla sua piazza d'armi antistante.

Come richiesto dal bando, il progetto muove i passi dalla comprensione del significato del vivere insieme tra persone che si trovano a dover affrontare un cambio radicale, attraverso il disegno di nuovi spazi relazionali interni ed esterni, con grande attenzione al rapporto con la dimensione urbana - e quindi umana - del paese.

Non solo luogo sicuro per gli anziani, dunque, ma un edificio aperto ai cittadini e ad attività multidisciplinari, con la volontà di aggiungere un valore e non un limite a quello già esistente. Al solo piano terra, infatti, è previsto anche un collegamento tra il volume della Casa di Riposo e il volume dell'ex Caserma Riva, nell'ipotesi di inserirvi una piccola biblioteca con una zona riservata a giornali, riviste e temi di attualità di facile accesso agli ospiti.

immagine: © Riccardo de Vincenzo

Trovando davanti un unicum spaziale e volumetrico continuo - seppur con differenti altezze e gerarchie spaziali - composto da casa di riposo e complesso dell'ex caserma - il progetto si concentra proprio sul ridare ordine all'intero complesso, cercando di trovare l'unitarietà tra tutte le architetture presenti.

Il primo atto vede la suddivisione ideale della piazza d'Armi, finalizzata al dialogo tra volumi e all'integrazione delle funzioni necessarie, tradotto nella demarcazione tra zone pubbliche, semi pubbliche e private.

Al centro, una zona verde a prato con qualche alberatura funge da fulcro, creando un piccolo giardino con sedute fruibile da tutti. La parte più interna e privata ospita invece una piccolo angolo felice ad uso degli ospiti della Casa di Riposo, zona di quiete a piano terra che lascia intravedere l'assetto della piazza. 

immagine: © Riccardo de Vincenzo

Come all'esterno, anche negli interni viene attuato un principio di riordino, che utilizza un linguaggio dinamico nella riorganizzazione degli spazi per aiutare gli ospiti della struttura ad orientarsi.

Le aree comuni di relazione appaiono, così, come veri e propri salotti domestici, con l'inserimento di un blocco di servizi per ogni piano, una zona di deposito e cucina e pannellature lignee per nascondere strumenti e oggetti per le attività quotidiane. Ne deriva un senso di unione e riconoscibilità per gli ospiti, garantendo loro sicurezza ma anche l'autonomia di muoversi sentendosi a "casa" dove poter leggere un libro, parlare con gli amici o isolarsi dietro una tenda per guardare la televisione. 

immagine: © Riccardo de Vincenzo

Un sottotetto che diventa luogo di incontro

Dal punto di vista strutturale l'edificio maggiormente coinvolto dall'intervento è quello delle ex Scuderie, un corpo di fabbrica a "L" su un unico livello caratterizzato da una muratura in blocchi lapidei squadrati e malta.
Vengono mantenute le murature originarie, mentre la copertura lignea richiede la realizzazione ex novo, pensata per irrigidire la struttura e garantire una migliore risposta sismica.

Nella casa di riposo, invece, gli interventi si concentrano sull'ultimo piano, con la modifica degli ambienti interni, la realizzazione di nuove partizioni in cartongesso e l'inserimento di abbaini in copertura per garantire la luce naturale. Grande attenzione viene posta anche sull'organizzazione del corridoio, aperto fino alla linea di colmo in modo da esaltare la forma della copertura e l'alternarsi dei blocchi servizio singoli per ogni stanza, consentendo una sequenza di spazi che si allargano e si stringono per creare un ambiente ritmato e al tempo stesso di sosta, per l'incontro e l'interazione.

Le camere, infine, organizzate come "celle monacali" prevedono la realizzazione di una parete attrezzata e una mensola per appoggiare i ricordi di una vita, nasconde la televisione, la radio e all'occorrenza diventare scrittoio per scrivere poesie o disegnare godendo dell'ampia vista.

immagine: © Riccardo de Vincenzo

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