La storia del Poetto, il lungo arenile che collega le città di Cagliari e Quartu Sant'Elena, è riconducibile al fenomeno del turismo di massa. Prima di allora, infatti, tutta la zona delle aree umide dietro lo Stagno del Molentargius era infatti considerata un luogo poco salutare per la presenza di zanzare, nonché poco sicuro per l'esposizione alle invasioni nemiche dal mare.

Nel Ventennio fascista, però, anche grazie alla realizzazione della linea tramviaria verso il mare, iniziarono a sorgere i primi casotti, baracche di legno amovibili sistemate a pochi passi dal bagnasciuga come sedi per le tradizionali colonie marine, dove i bambini gracili o figli di famiglie meno abbienti, potevano trascorrere qualche giorno al mare per "irrobustire" il fisico. Nel 1937 venne poi realizzata la struttura dell'Ospedale Marino progettato da Ubaldo Badas (anche autore del Padiglione Tavolara di Sassari, recentemente riaperto), completato nel 1947 e per il quale, oggi, si ipotizza una conversione.

Con il tempo si diffuse così l'abitudine di frequentare il Poetto: le potenzialità di quell'area ai fini turistici crebbe al punto da incentivare la costruzione di strutture di poco pregio, con grandi colate di cemento e conseguente declino del contesto naturalistico.

Negli ultimi anni però, grazie a una maggiore sensibilità culturale e ambientale della popolazione, si è puntato alla valorizzazione del luogo in ottica ecologica, con la realizzazione di un disegno lungimirante destinato alla pubblica fruizione e all'intrattenimento della cittadinanza.

Per chi vuole approfondire la storia del Poetto di Cagliari → informati-sardegna.it

Il concorso e la proposta vincente di QB Atelier che mette al centro le attività sportive

Per il miglioramento dei percorsi e delle aree di sosta, lo scorso febbraio, nella pioggia di concorsi pubblicati nei primi mesi dell'anno, l'amministrazione comunale aveva pubblicato un bando per la trasformazione dell'area in un distretto sportivo, quale luogo inclusivo in cui far convergere attività per lo sport e il tempo libero, accompagnati da servizi pubblici, associazioni di supporto e servizi per il benessere dei cittadini.

La strategia vincente porta la firma di QB Atelier - che con questa vittoria porta a quattro il medagliere di concorsi 2023 (prima a Ferrara e Rimini, poi a Statte, in provincia di Taranto) - con una proposta che definisce il cluster sportivo attraverso la realizzazione di aree multifunzionali e versatili, caratterizzate dalla presenza di attività a servizio dello sport, tra infrastrutture per la mobilità (percorsi ciclopedonali e parcheggi), aree attrezzate per la sosta (seduta, belvedere ecc) e aree di servizio (bar, chioschi ecc).

«Il progetto - spiega QB atelier - si basa su un'attenta lettura del paesaggio esistente, per "amplificarne" le potenzialità sociali, ambientali ed economiche, nell'ottica di definire un cluster sportivo dalla forte valenza sostenibile e resiliente, in accordo con quanto definito dalle linee guida del DIP e degli strumenti di pianificazione strategica».

Il risultato è un approccio strategico che, attraverso l'incremento delle aree dismesse e degradate, dà così vita a un'idea di nuovo sviluppo per la riconnessione degli spazi sportivi e la creazione di relazioni a livello locale, con un programma articolato per garantire esperienze differenziate e dinamiche dell'intero sistema e, al tempo stesso, implementare la valenza culturale, sportiva, naturalistica e sociale dell'intera area fronte mare.

Per rafforzare le attività sportive nautiche radicate da anni, il progetto inserisce il recupero dell'area dell'ex tiro a volo, con locali di servizio quali bar, deposito, servizi igienici e la realizzazione di elementi leggeri e chiusi utili per rimessaggio di mezzi legati alle attività nautiche e la sistemazione di parte dello spazio esterno per la realizzazione di un parcheggio di intercambio.

L'edificio, così rinnovato, mostra un'infrastruttura di servizio caratterizzata da flessibilità e polivalenza, mentre sul fronte stradale la presenza del verde funge da filtro, migliorando al tempo stesso la qualità ambientale.

Tutte le strutture di supporto alle attività sportive situate all'interno del parco naturale sono concepite come temporanee, realizzabili con tecnologia a secco, mentre parallelamente si prevedono percorsi tematici per la scoperta esperienziale del territorio - birdwatching, attività cardio tra le saline o in riva al mare e trekking in mezzo alla natura - accompagnati da segnaletica speciale.

Nel complesso, l'intervento prevede l'utilizzo di tecniche costruttive ecosostenibili e materiali biocompatibili, dal legno autoctono e proveniente da foreste certificate ai metalli rigenerati, fino all'uso di sistemi naturali di stabilizzazione del suolo, puntando a ridurre gli effetti negativi dell'isola di calore attraverso processi di forestazione urbana.

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