Una rinascita, quella dell'area Ex Staveco - posta poco fuori dal centro storico di Bologna, nata con funzioni militari nel 1796 - che trasforma l'abbandono in opportunità per riscrivere la storia di un ampio brano di città quasi dimenticato e invalicabile.
Il concetto di "Bologna città dei diritti", richiesto nel bando di concorso promosso dall'Agenzia del Demanio, prende forma a partire dall'idea di restituire l'area ai cittadini bolognesi utilizzando il principio del recupero del patrimonio per mettere insieme esperienze di rigenerazione urbana, innovazione e inclusione sociale.
Situato ai piedi della collina di San Michele in Bosco, alle porte del centro storico lungo il viale Enrico Panzacchi, a poca distanza dai Giardini Margherita, il nuovo Parco della Giustizia di Bologna - presentato in questi giorni dal team degli studi fiorentini di ipostudio architetti ed Eutropia Architettura - si svilupperà a partire da una "spina dorsale verticale", un ampio spazio coperto di legno percorribile liberamente che reinterpreterà l'icona bolognese del portico come infrastruttura organizzativa degli spazi dal punto di vista sia funzionale che tecnologico.
Partendo da questo asse principale, il complesso connetterà tutte le aree limitrofe, dal centro storico al sistema dei Colli, fino ai Giardini Margherita e all'Ospedale Rizzoli, con una configurazione flessibile che ammette, sin da ora, nuovi possibili sviluppi per la Bologna del futuro.
All'interno degli edifici troveranno spazio, infatti, non solo gli uffici per i lavoratori del polo della giustizia, ma anche aree aperte per la cittadinanza, come coworking, laboratori didattici e servizi per tutti, tra bar, ristorante e noleggio biciclette, tema cruciale del progetto per incentivare la mobilità lenta.
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Una scatola nella scatola, dove il "nuovo" diventa volano di valorizzazione, tutela e sguardo al futuro
Così ripensato, l'intero complesso mostrerà esternamente le sembianze originali, con le facciate oggetto di ripristino e ripulitura, mentre all'interno prenderà forma un quartiere contemporaneo e inclusivo, aperto ad ospitare funzioni ibride tipiche del nostro tempo.
Nel rispetto del patrimonio architettonico, infatti, il progetto prevede la realizzazione di "scatole" in legno e metallo che seguiranno l'andamento delle capriate originarie e l'inserimento di lucernari per favorire l'illuminazione naturale e la corretta gestione energetica del complesso.
Nella stessa ottica, anche il parcheggio interrato è concepito come un hub intermodale per la mobilità sostenibile, anch'esso finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica aderenti alla missione "Città Intelligenti ed ad impatto climatico zero". Oltre che la normativa nazionale (C.A.M) e comunale (P.U.G.) - il progetto applica infatti due certificazioni ambientali internazionali: LEED BD+C e GBCI.
Importante anche il programma operativo ipotizzato dai progettisti, che coinvolge le diverse realtà presenti nel territorio, dai lavoratori del sistema della giustizia al mondo della cooperazione sociale, con possibilità di accesso per smartworker o artisti in cerca di uno spazio provvisorio, e residenti che intendono godere degli spazi verdi pubblici.
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Il progetto in numeri
Secondo quanto riportato nella relazione di progetto, l'intervento garantirà:
- 9 ettari di territorio restituito alla città
- 36.000 mq di superficie restaurata
- 700 nuovi alberi, oltre alla cura di quelli esistenti
- 7.050 mq di spazi a disposizione della comunità
- 400 posti auto per i cittadini e 700 posti bicicletta
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CREDITI DEL PROGETTO
PROGETTISTI
Carlo Terpolilli | (capogruppo)
ipostudio architetti + Eutropia Architettura | (progetto architettonico)
Weber Architects | sostenibilità e collaborazione al progetto architettonico
Inland | progetto paesaggistico
Epsus + Area Proxima | progettazione urbanistica
aei progetti + Studio Sazzini | progettazione strutturale
Aicom | progettazione impiantistica e viabilità
Rocco Carbonella | geologo
Giano | archeologo
Arch. Enrico Toniato | consulente progetto di conservazione e restauro
Pressentosa HUB | consulente comunicazione
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