Il Milleproroghe, ossia il decreto che ogni fine anno sposta in avanti le lancette per i termini legislativi in scadenza, agisce, ancora una volta, sulle modalità di svolgimento degli esami di abilitazione di alcune professioni, tra cui quella di architetto.
Il decreto (2015 del 2023), ora all'esame del Parlamento per la conversione in legge, con l'articolo 6 (comma 3) mantiene in vita per un altro anno le norme, emanate durante il periodo pandemico, che permettono lo svolgimento in modalità semplificata degli esami di abilitazione per architetti.
Dunque, anche per le sessioni del 2024 il ministero dell'Università potrà fissare delle modalità "speciali" in deroga alle norme ordinarie. In altre parole, potrà stabilire sessioni di esame semplificate per l'abilitazione di diverse categorie di professionisti, tra queste quelle regolamentate dal Dpr 328 del 2001, tra cui quelle di architetti e ingegneri.
Come lo scorso anno, sarà pubblicata un'ordinanza con cui il ministero dell'Università fisserà le date delle due sessioni 2024, specificando anche le modalità per la presentazione delle domande di ammissione. Bisognerà attendere l'ordinanza per capire quali semplificazioni saranno applicate. Lo scorso anno il ministero aveva mantenuto l'abolizione della prova scritta, prevedendo un'unica prova orale svolta con modalità a distanza o in presenza (qui l'ordinanza dello scorso anno).
La riforma verso le lauree abilitanti
La semplificazione si affaccia sulle novità attese sul fronte delle lauree abilitanti. «Si ritiene opportuno (anche in considerazione della prospettiva di istituzione di ulteriori lauree abilitanti) consentire anche per il 2024, mediante la proroga in esame, la semplificazione delle modalità di svolgimento degli esami e l'organizzazione degli stessi da parte dei singoli atenei, con la costituzione in via autonoma (anziché in sede centrale ministeriale) delle commissioni giudicatrici», si legge nella relazione del governo sul Milleproroghe.
Riguardo alle lauree abilitanti, va ricordato è prevista l'abolizione dell'esame di Stato per gli architetti, che potrà essere rimpiazzato da una prova pratica a conclusione del corso di laurea, purché venga svolto anche un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi. Si tratta di un'innovazione innescata dalla legge sulle "Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti" approvata dal Parlamento ad ottobre 2021, ma che deve seguire un iter abbastanza lungo e complesso che prevede tavoli inter-istituzionali con le rappresentanze professionali interessate e la stesura di regolamenti ad hoc.
I regolamenti dovranno definire il percorso abilitante nel dettaglio, andando a disciplinare, tra l'altro, gli esami finali dei corsi, lo svolgimento della prova pratica valutativa per il conseguimento delle lauree abilitanti, nonché le modalità di svolgimento del tirocinio, il cui superamento sarà obbligatorio.
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