Non è solo inserito nella lista dei Borghi più belli d'Italia, il centro di Esanatoglia - noto per i suoi campanili e gli edifici di origine medievale - ha confermato negli ultimi anni l'inserimento nel programma nazionale "Spiga Verde per l'Ambiente", promosso dalla FEE - Foundation for Environmental Education per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso.
Collocato al confine tra le province di Ancona e Macerata, il Borgo di Esanatoglia rappresenta un fiore all'occhiello per la regione marchigiana.
Proprio per preservare le peculiarità del piccolo centro, caratterizzato da un territorio prevalentemente montuoso che vede nascere, proprio qui, il fiume Esino, la Regione Marche aveva bandito lo scorso luglio un concorso di progettazione finalizzato alla riqualificazione del patrimonio edilizio del centro storico e del verde pubblico di connessione urbana.
Come mantenere insieme identità storica e sviluppo per il presente ed il futuro?
A rispondere alla sfida nel modo più convincente è stato il team guidato dall'architetto Stefano Scalabrino insieme agli ingegneri Antonio Scalabrino, Adriano Verdelocco e Michele Iaciofano che cerca di ricucire il centro storico alle aree verdi di stretta pertinenza attraverso una serie di interventi puntuali e mirati basati sull'equilibrio tra isole di biodiversità sociali e ambientali.
Partendo infatti dal miglioramento infrastrutturale, riuscito grazie al recupero di percorsi esistenti e aree costruite, l'intervento si integra a progetti in fase di sviluppo avanzata con percorsi pedonali e ciclabili, come la ciclovia regionale e le aree funzionali di interscambio modale.
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Ricucire per immaginare nuovi sviluppi
I punti di interesse principali da ricucire si identificano nel parco del Donatore e nell'area a verde pubblico Portella - Le Varcelle, situate a ridosso delle mura castellane del "Castrum di Santa Anatolia".
Proprio in questi nodi si attivano gli interventi puntuali che, agendo su singoli elementi, contribuiscono alla creazione di un percorso uniforme ed esteticamente connotato: dal recupero del lavatoio di via Brasca Bartocci allo spazio verde della Collegiata di San Martino, valorizzando non solo i percorsi esistenti lungo le mura, ma anche gli spazi pubblici retrostanti la Chiesa della Pieve di Santa Anatolia, rinnovati con l'inserimento di elementi di arredo urbano per l'integrazione nel ridisegno complessivo della riqualificazione ambientale.
L'ambiente, tra benessere della comunità e turismo sostenibile
Nell'intervento complessivo, il progetto agisce anche da un punto di vista ambientale, puntando a riportare il fiume Esino al centro della storia di Esanatoglia. Il disegno prevede infatti la valorizzazione delle cascate e dell'alveo del corso d'acqua, preservando l'area naturalistica con azioni facilmente reversibili.
In quest'ottica, il progetto promuoverebbe in primo luogo un sano stile di vita nella comunità, mostrandosi al tempo stesso volano per l'economia locale in ottica di turismo sostenibile, con la creazione di nuove opportunità di lavoro nel terzo settore - come attività sportive e di benessere - che non richiederebbero ingenti quantità di denaro per l'avviamento.
Nel complesso, il progetto punta quindi a una ristrutturazione del centro storico oculata e razionale che, senza ulteriore consumo di suolo, restituirebbe ai cittadini gli spazi pubblici della tradizione del borgo, garantendo uno sviluppo sostenibile a 360 gradi.
Graduatoria definitiva
Giuria → Arch. Nardo Goffi • Arch. Vincenzo Zenobi • Arch. Marco Ciarlo • Arch. Andrea Coscia • Ing. Renato Morsiani
- 1° classificato: Arch. Stefano Scalabrino (mandatario) • Ing. Adriano Verdelocco • Arch. Antonio Scalabrino • Ing. Michele Iaciofano
- 2° classificato: Arch. Gianmaria Socci (mandatario) • Arch. Simone Braschi • Arch. Valentina Pallotti • Geom. Andrea Spagnoli • Ing. Alessandra Traballoni
- 3° classificato: Studio Tecnico SADO Associati: Arch. Antonello Sado • Ing. Angelo Sado
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