Terzo ed ultimo appuntamento in arrivo per la mostra itinerante che ha percorso in 3 tappe la penisola, da nord a sud: dopo Schio e Roma, dove è stata ospitata negli spazi di Oikos dal 23 al 30 maggio scorsi, Nuove Normalità atterra nel Castello Chiaramontano di Favara, ospitata in concomitanza con i festeggiamenti per il decimo compleanno di FARM CULTURAL PARK, l'ambizioso progetto di riqualificazione culturale e urbana curato da Andrea Bartoli e Florinda Saieva in collaborazione con l'architetto Lillo Giglia.
La mostra resterà visitabile fino al 30 giugno.
INTANTO: SECONDA TAPPA, SECONDA GIURIA
Aspetto particolarmente interessante di questa mappatura itinerante, una giuria che cambia ogni volta.
L'obiettivo? Valutare se la qualità dei lavori in mostra è oggettiva o soggettiva.
Nella tappa di Roma, era composta da Luigi Prestinenza Puglisi (Presidente AIAC) · Orazio Carpenzano (Preside di facoltà della Facoltà di Architettura di Sapienza Università di Roma) · Antonio Morlacchi (IoArch) · Massimo Locci (architetto e critico) · Susanna Nobili (architetto) · Fabio Mazzeo (architetto) e noi di professionearchitetto.
E cosa ha rivelato?
Dei 25 selezionati a Roma, alcuni nomi, ben 11, sono stati confermati dalla precedente tappa di Schio:
A_LM ATELIER LAMPUGNALE MORANDO - Hortus 2.0, Benevento · RENATO ARRIGO - Liberty Student House, Messina · ASA STUDIO ALBANESE - Volcanalia, guest house + winery, Gamballara (VI) · CAARPA - ex CINEMA DIANA oggi SUNSPACE, La Spezia · CUSENZA+SALVO - Cave bianche hotel (ampliamento), Favignana · GDPARCHITETTURA (Giuseppe di Prima) - Ri_modulare_Templi · OBERTI+OBERTI - Giardino del Ricordo, Buccinasco · OFFICINAMEME - Darsena Pop - Up, Ravenna Darsena · SARDELLINI MARASCA ARCHITETTI - Istituto Zooprofilattico, Ancona · SSA SIMONE SUBISSATI ARCHITECTS - Casa di Confine, Polverigi (AN) · STARTT - remix! Roma, Pesaro, Venezia, Parigi.
→ Qui tutti i progetti menzionati della tappa di Schio
Mentre più della metà sono stati menzionati per la prima volta, sintomo che i criteri di giudizio dei giurati qui - su architetture e composizione del book - non sono stati i medesimi, anzi.
Interessante no?
Ve li presentiamo.
:: I PROGETTI ::
- AACM Atelier Architettura Chinello Morandi · FUORI-CLASSE! Biella "FUORI-CLASSE!"
- Alessandro Bulletti Architetti · Casa AR Assisi, Perugia
- ARBAU Studio · Centro Soranzo Addiction Care Centre · Forte Rossarol (Venezia Mestre)
- ARW · Corridoio UNESCO · Brescia
- CGStudio_cardinalegeraci · Casa di Cozzo Mosè · Agrigento
- Fabbricanove · Auditorium per B.C.C. San Cataldo · Caltanissetta
- Fausti Studio · Camping Village Roma Capitol · Ostia
- Ikebana Feeling · RIVA Seafood Restaurant · Cassino (FR)
- Microscape · Parcheggio pubblico nella campagna · Nebbiano Camaiore (LU)
- Massimiliano Rendina · Aulario Parrocchiale · Capua
- Roberto Bertoli Architetto · Home House · Brescia
- ZEDAPLUS architetti · CODE.M · Pescara
foto: © Moreno Maggi
AACM Atelier Architettura Chinello Morandi · FUORI-CLASSE! Biella "FUORI-CLASSE!"
foto: © Marco Pittarella
AACM Atelier Architettura Chinello Morandi - FUORI-CLASSE! Biella "FUORI-CLASSE!", realizzato in occasione del Premio Federico Maggia 22 grazie al contributo di Eugenio Foscale Legnami di Biella, che ha fornito a titolo gratuito il materiale e a PlanBee.bz, piattaforma di crowdfuding con la quale sono stati raccolti i fondi utili alla futura manutenzione della struttura, è uno spazio didattico circolare, costituito da sedute modulari, nato da un processo di ascolto e condivisione con alunni, maestre e realtà locali: un'aula democratica.
Lo scopo del progetto - realizzato in autocostruzione partecipata, coinvolgendo gli alunni in un workshop di colorazione dei tendaggi - è quello di supportare una piccola scuola primaria del territorio biellese in un progetto di didattica outdoor, dove poter imparare a contatto con la natura. L'aula all'aperto è infatti l'evoluzione architettonica di un'abitudine che gli alunni hanno sviluppato in pandemia, lavorando all'esterno.
Una struttura semplice, esportabile in diversi contesti, composta da materiali riciclabili e di riuso: il legno in dialogo con il bosco ed i tendaggi colorati definscono un ambiente accogliente per i bambini. Così, il luogo dell'apprendimento perde la caratteristica di uno spazio d'istruzione rigido, diventando invece un luogo sicuro ed accogliente, dove ogni bambino possa esprimersi liberamente: spazio di lezione sì, ma anche per piccole rappresentazioni teatrali, come un anfiteatro nel verde, oppure per momenti conviviali come picnic o pause di gioco e ricreazione (con l'immaginazione dei bambini, del resto questa può diventare una grande casa, un castello o un veliero).
Alessandro Bulletti Architetti · Casa AR Assisi, Perugia
foto: © Alessandro Bulletti Architetti
Ubicata nella parte alta del centro storico di Assisi, la casa appare incastonata, offrendo una bellissima vista sulla parte bassa del centro abitato e sulla valle.
Antichi muri di sostegno in pietra definiscono i limiti del giardino, organizzato su terrazzamenti che modellano il forte declivio - una serie di gradoni in prato circondati da cordoli in pietra che sottolineano la geometria esistente - dove il principale è posto ad una quota di oltre otto metri sopra quella d'ingresso della casa, a sud.
L'edificio si presentava insufficientemente illuminato e in stato di profondo degrado: per questo il progetto ha fornito l'occasione di riconfigurare sia gli spazi interni, distribuiti su quattro livelli, che quelli esterni e stabilire una nuova relazione tra la casa e il giardino. La luce naturale, ora diversamente modulata, arricchisce la qualità di tutti gli ambienti, penetrando fino al piano terra.
Il cuore della casa è rappresentato da uno spazio che, sviluppandosi sia in verticale che in profondità, unisce il primo e il secondo livello. Un vuoto che crea una forte tensione verso il giardino e che permette allo sguardo di attraversare l'intero corpo edilizio, mettendo in comunicazione elementi del paesaggio urbano.
La nuova corte si presenta come una stanza a cielo aperto, caratterizzata da elementi preesistenti e nuovi, la cerniera tra i due assi ortogonali: quello nord-sud che attraversa la casa e quello est-ovest che struttura il giardino.
ARBAU Studio · Centro Soranzo Addiction Care Centre · Forte Rossarol (Venezia Mestre)
Una storia che parte da un luogo, Forte Rossarol, trasformato da area militare abbandonata a hospice. Un progetto che, partito della convinzione che la qualità dello spazio faccia parte del percorso di guarigione, ha portato al riuso di un bene pubblico tutelato, dato in concessione ad una cooperativa sociale, che si occupa di accoglienza e cura.
L'intervento ha riguardato gli undici edifici nati per il deposito delle munizioni, che già ospitavano da anni la struttura socio sanitaria Centro Soranzo, un'eccellenza nel panorama italiano nella cura delle dipendenze.
Grazie alla donazione economica di un privato è stato avviato un processo multidisciplinare che ha coinvolto artisti, medici, psicologi, operatori, utenti, grafici, finanziatori e portato alla rigenerazione degli spazi e alla valorizzazione del metodo di cura, aprendo una ricerca sulla relazione tra le neuroscienze e l'architettura.
Un progetto aperto, multiscalare, realizzato per fasi (2013-2021), che ha integrato diversi temi: dal risanamento energetico al restyling degli edifici esistenti, dall'ampliamento volumetrico alla riorganizzazione funzionale degli spazi, dall'arredamento degli ambienti interni alla sistemazione paesaggistica degli spazi esterni.
Fulcro della riqualificazione, tre ampliamenti che ospitano le sale comuni e che disegnano delle testate trasparenti, landmark dell'intervento. Simili, ma al contempo differenti, sono caratterizzati dalla sporgenza asimmetrica del tetto, il cui taglio genera testate diverse, rompendo la serialità dell'insediamento militare.
ARW · Corridoio UNESCO · Brescia
foto: ©Filippo Poli + ©Courtesy of ARW + ©Archivio Fotografico Civici Musei di Brescia
Il progetto di Botticini e Facchinelli per la Fondazione Brescia Musei si pone come un'occasione per valorizzare e aprire alla città gli spazi museali connessi all'area archeologica romana e longobarda, unificando, in un percorso accessibile, i due poli monumentali che costituiscono il sito UNESCO di Brescia. Obiettivo è creare un tragitto che, durante le ore di apertura museale, metta in relazione il più importante sito archeologico della città, il Tempio Capitolino, il Teatro romano e il complesso di Santa Giulia.
Un vero e proprio racconto storico e urbano per rendere i siti accessibili a tutti. Cinque gli ambiti di intervento: la prima area è relativa all'accesso al tempio, dove, sostituendo l'attuale pavimentazione con lastre in diorite dell'Adamello di grande formato, si evidenzia l'importanza del transito nella città romana. Il secondo riguarda l'ingresso al teatro da via dei Musei verso vicolo Fontanone, dove la pavimentazione in acciottolato viene sostituita con una pavimentazione in Diorite dell'Adamello trattata con martellinatura antisdrucciolo. Il terzo spazio è il chiostro di San Salvatore nel quale si trova anche la basilica longobarda: qui da un lato è stato realizzato un percorso accessibile e dall'altro uno spazio coerente alla forma del chiostro che ha modificato lo spazio carrabile.
Per il chiostro di Santa Maria in Solario, il quarto ambito, si è collocato un albero in un punto centrale - in ricordo del tiglio sotto al quale Manzoni ambienta la morte di Ermengarda nella tragedia Adelchi - e una panca circolare che riporta su lastre metalliche i versi dell'opera manzoniana disegnati dallo studio TassinariVetta.
La quinta zona è lo spazio aperto del Viridarium del complesso museale di Santa Giulia che ospita sculture e brani di architetture di età romana nonché opere di arte contemporanea, utilizzato anche stagionalmente come un dehors.
CGStudio_cardinalegeraci · Casa di Cozzo Mosè · Agrigento
foto: © Santo Edoardo Di Miceli
Siamo nell'estremo lembo Sud Orientale di una delle aree più pregevoli della Sicilia, quella del Parco Archeologico di Agrigento, su un crinale che scende ripido fino al mare e offre un contesto unico alto, vicino al cielo, dal quale un'ampia visuale sfonda senza ostacolo fino a posarsi sulla linea dell'orizzonte. La stessa di cui godeva Pirandello, la cui "casa romita" si trova poco lontano da qui.
La committenza ha accolto il suggerimento di non demolire il fabbricato esistente, dando ai progettisti, Alfonso Cardinale e Gianni Geraci, la possibilità di lavorare su ciò che c'era e di utilizzarlo come materia di progetto, conferendogli una direzione di senso a partire dalla sua natura: Cielo, Terra, Mare.
Ne hanno realizzato l'estroversione grazie all'apertura di ampi squarci che formano dei quadri sul paesaggio, attivando intense connessioni percettive con l'intorno.
Fabbricanove · Auditorium per B.C.C. San Cataldo · Caltanissetta
Il progetto per l'auditorium della B.C.C. - un auditorium per la banca ma a vocazione pubblica per eventi culturali aperti alla cittadinanza - si innesta nella parte alta del Corso V. Emanuele, arteria viaria principale di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta. Il progetto, realizzato tra il 2014 e il 2017 dallo studio fiorentino Fabbricanove (Enzo Fontana, Giovanni Bartolozzi e Lorenzo Matteoli), rientra in un rilevante processo di trasformazione urbana, che nell'arco di un decennio ha interessato il restauro della sede principale della banca, la piazza antistante ed il parcheggio.
La soluzione progettuale adottata, prevede la ricostruzione della preesistente facciata ottocentesca, così come prescritto da un vincolo della Soprintendenza ai Beni Culturali, mentre il nuovo volume - dedicato alle funzioni di auditorium - si colloca dietro al fronte ricostruito, vera e propria quinta scenica.
Il nuovo auditorium, staccato da un anello di distribuzione, si configura come un monolite incastonato, che emerge e si svela verso l'alto e lungo il fianco su via Dante, dove la facciata ricostruita si interrompe e il volume scuro e compatto si rivela.
Fausti Studio · Camping Village Roma Capitol · Ostia
foto: © Luigi Filetici
Situato all'interno della Riserva Statale del Litorale Romano - al confine con la grande pineta settecentesca di Castel Fusano e il suo Castello Chigi a sud, le Idrovore di fine Ottocento, esempio di archeologia industriale a est, a 3 km dal mare e dal Parco Archeologico di Ostia Antica - il Camping Village Roma Capitol si dispiega su 30 ettari ed è suddiviso in due macroaree, poste sull'asse nord-sud.
La grande sfida qui è stata realizzare un'opera che tenesse conto di questo complesso contesto storico, ambientale e sociale. Nella zona nord, il nucleo più articolato, composto da una piazza centrale dove si affacciano i principali servizi: il ristorante-bar, il market, l'area giochi, e il teatro all'aperto. Oltre che il grande Parco Acquatico di 12 mila metri quadri, con la "rotonda sull'acqua", un grande spazio d'ombra attraversato dal vento, posto su un'isolotto circondato dall'acqua e dalle attrazioni "benessere", che può essere utilizzata sia per le attività diurne che per eventi speciali.
Per accedere alla Rotonda / Colosseo dal bordo piscina è stato realizzato un ponte pedonale in legno e acciaio, da cui si ha una vista sia sul parco che sul tetto giardino. Le due emergenze acquisiscono la sera un'atmosfera speciale, grazie ad un sapiente intervento di light design.
Ikebana Feeling · RIVA Seafood Restaurant · Cassino (FR)
Foto: © Igor TODISCO
Aurelio Tomasso, Luisa Fernanda Ospina Guzman e Daehwa BEAK, alias Ikebana Feeling - studio con sede a Bogotà, Seul e Cassino - hanno trasformato il mare in un locale: l'intenso colore blu navy del suo fondo, la sua riva, il guizzare di un pesce dalla superficie dell'acqua, il movimento delle onde.
Disegnandone anche il logo e reinterpretando i dettagli degli interni, hanno dato identità al luogo. Ad esempio, attraverso i corpi illuminanti a soffitto, che, visti dal basso, lasciano immaginare i boccaporti delle barche nell'atto di risalita in coperta. Gli oblò delle imbarcazioni, che diventano vano espositivo a parete di eccellenti qualità di vini. La linea di sfumatura bianca sulle pareti, che ricorda lo schiarirsi di tonalità che l'onda genera nell'incontrarsi con la sabbia.
Poesia, ma anche funzione: da qui l'esigenza di ottimizzare la presenza di elementi esistenti a soffitto in cui trovano alloggio gli impianti, con il disegno di piramidi tronche, che muovono e accompagnano il fascio luminoso degli stessi elementi led, sino ai tavoli. Un piccolo progetto di 80mq, a Riva, in cui gustare la saggezza del mare.
Microscape · Parcheggio pubblico nella campagna · Nebbiano Camaiore (LU)
foto: © Microscape
Il piccolo parcheggio pubblico che la cittadinanza aveva chiesto da molto tempo all'Amministrazione locale doveva coniugare le esigenze funzionali con l'inserimento nel paesaggio agricolo di Nebbiano, caratterizzato da legno, fogliame e terra.
Posto su un piccolo altopiano, dal centro si inerpica una strada carrabile che serve il borgo e prosegue fino a perdersi nel bosco. A fare da ispirazione, l'arte povera di Jannis Kounellis, capace di suscitare un forte impatto emotivo con i suoi assi di legno, le lamiere, le putrelle. Ecco spiegato il motivo per cui gli architetti hanno voluto impiegare un materiale povero e di riciclo come le traversine ferroviarie per strutturare i bordi del parcheggio, in un disegno dove la ripetitività del segno mette in primo piano la materia dell'oggetto.
Un lavoro low cost che si confronta con il concetto di confine di proprietà: i suoi limiti, i diritti di passo, la privacy. Ai margini dell'urbanismo tattico il disegno pavimentale: linee parallele segnano il diritto di passo e le aree di parcheggio e la strada di ingresso che diviene anche segnale visivo per l'automobilista.
Al negativo, un percorso adiacente alla bella cortina muraria, segna il circuito di attraversamento pedonale longitudinale. Infine, la lieve pendenza del declivio naturale del piano di campagna viene inclusa naturalmente nel disegno: un parcheggio sì, ma al contempo una piazza dove ritrovarsi.
Massimiliano Rendina · Aulario Parrocchiale · Capua
foto: © Santo Di Miceli
L'edificio, realizzato da Massimiliano Rendina con Luca Branco e Vincenzo Rossetti, sorge su un'area del centro storico di Capua confinante col Duomo e con il Fiume Volturno, qui scavalcato da un importante ponte dell'Appia Antica prima di proseguire sinuoso la sua corsa verso la foce tra oasi, dune e pinete della macchia mediterranea Domiziana. L'opera, con i profondi tagli nella compattezza muraria del suo perimetro, rivestito in pietra chiara, cerca un immediato dialogo con la storia dell'antica capitale Longobarda e poi Normanna, non rinunciando però ad imporsi come oggetto di dichiarata contemporaneità. Solo tre fronti di fabbrica lo raccontano, sufficienti a dimostrare che tra ieri è oggi è possibile un dialogo; necessario e irrinunciabile. Raccolte per gruppi di due e di tre, le aule del complesso parrocchiale utilizzano, accoppiandosi diversamente, le poche ma ampie bucature che disegnano i tre fronti rivolti sull'antica Riviera Casilina. Queste ultime, ordinate secondo un preciso disegno geometrico sui due piani dell'edificio, si rincorrono in reciproca continuità, scambiandosi posizione sulle facciate.
Roberto Bertoli Architetto · Home House · Brescia
Tra i riferimenti imprescindibili per Roberto Bertoli, il lascito progettuale degli esponenti del minimalismo statunitense - con quella progressiva riduzione all'essenziale della forma - quali Sol Lewitt e Donald Judd.
Per questo la progettazione si sviluppa a partire dal rettangolo, che si trasforma in parallelepipedo, mentre i volumi vengono scomposti e assemblati tra loro. Una "macchina per vivere" ispirata ai principi dell'Hard Edge americano.
Un dialogo tra opposti, pieni e vuoti, chiaroscuri, giochi di luce: i volumi netti vengono decostruiti dai flussi e dalla luce naturale. L'obiettivo è il ritorno all'origine, l'assoluto geometrico. Una filosofia che segue un percorso di ricerca e di interpretazione dei luoghi con cui si confronta e con le necessità degli utenti. "Il progetto" afferma Roberto Bertoli "parte dal concetto di Human Architecture / Human Interaction che ci ha portato a riflettere sulla nostra idea di architettura, passata, presente e futura.
Un'analisi che ha rivelato un filo rosso che attraversa il nostro pensiero verso l'architettura, come spazio da vivere integrato e collegato all'ambiente geografico, sociale e culturale in cui è inserito." Un'architettura sensoriale capace di accogliere l'essere umano e le sue interfacce sensibili, portandolo a vivere in simbiosi lo spazio che occupa, fisicamente e idealmente.
ZEDAPLUS architetti · CODE.M · Pescara
Immagine: © Zedaplus architetti
CODE.M è un progetto "disordinato", un sistema aperto capace di modificare i contenuti relazionali proponendo nuove dinamiche urbane.
Un edificio residenziale abbandonato, di proprietà dell'ATER di Pescara, radicalmente rinnovato che ospiterà 6 residenze sociali e un inedito spazio pubblico: una piazza sospesa multifunzionale, punto di incontro per le persone di tutte le età.
Di una brillante sfumatura che va dal giallo al rosso, il nuovo volume ha riconvertito il fabbricato esistente degli anni Sessanta caratterizzato da 8 piccoli alloggi sociali non più a norma e una copertura a doppia falda, in un'architettura ibrida e porosa capace di riattivare relazioni e incontri per la vita urbana di quartiere, aprendo in copertura uno spazio condiviso per gli abitanti e per l'intera città.
Attrezzata con elementi per il gioco e il relax, per la musica e l'intrattenimento, la copertura offre uno spazio di socializzazione e aggregazione, una nuova centralità urbana dove costruire relazioni, incontri e conversazioni. Il layout aperto e multifunzionale, pronto ad ospitare qualsiasi iniziativa, da un concerto jazz a una lezione di yoga mattutina, un luogo che cambia ogni giorno a seconda di chi lo vive nella quotidianità.
Mentre la copertura rappresenta un'operazione puntuale di restituzione dello spazio pubblico alla comunità, una sequenza di setti crea uno schema dinamico di pieni e di vuoti in facciata, disegnando una sfumatura vivace in continuità cromatica con il contesto.
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Non c'è due senza tre. Dopo Schio e Roma, la mostra "Nuove Normalità" raggiunge la Farm Cultural Park di Favara, in Sicilia I progetti menzionati della mostra itinerante a cura di AIAC - Associazione Italiana Architettura e Critica
Farm Cultural Park, Castello Chiaramontano di Favara