Uno degli aspetti più interessanti del Renzo Piano World Tour è che - come Paganini - tende a non ripetersi, proponendo itinerari mai uguali al precedente: e in effetti, a causa della complessa situazione pandemica degli ultimi anni, in questo lato del mondo, i protagonisti del RPWT non tornavano da diverse edizioni. Ma è un'ottima occasione direi - per loro e per noi - poter esplorare opere di architettura, alcune anche meno note, di Renzo Piano, Foster & Partner, Herzog & de Meuron, Ieoh Ming Pei, KPF, Atelier Deshaus.  

E se la cara Europa è stata per loro un "sentimental journey", l'Asia sarà pura scoperta.

Benvenuti ad Hong Kong

Dopo 12 ore di volo diretto da Londra, Paola, Flore & Iván sono atterrati in Cina, nella caotica HONG KONG.

Territorio autonomo situato nel Sudest, tra il delta del fiume delle Perle e il Mar Cinese meridionale, Hong Kong, ex colonia britannica, è una delle aree più densamente popolate del pianeta. Non tanto per il numero di abitanti - meno di otto milioni, un numero esiguo per le metropoli cinesi - quanto per il poco spazio in cui queste sono distribuite, ovvero una superficie di 2754km² (il che significa meno di un metro quadrato a testa!).

"Colori, luci e persone ovunque" - raccontano i ragazzi - "Passeggiando per le trafficate vie del centro cittadino abbiamo raggiunto la baia, da qui si può ammirare uno degli skyline più belli al mondo."

Il centro urbano infatti, importante porto e polo finanziario globale, è caratterizzato da un fittissimo sistema di grattacieli, realizzati da alcune delle più interessanti firme del panorama globale.

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Foster & Partner

Impossibile non pensare subito a Sir Norman Foster che qui, oltre ad aver fatto  l'aeroporto, nel 1986 completò la sede della BANCA HSBC, considerato tra i progetti icona di quell'estetica High Tech che lo ha reso famoso e che ha saputo reinventare la torre per uffici.

Dovendo costruire più di un milione di metri quadri in breve tempo lo studio infatti utilizzò un elevato grado di prefabbricazione, mentre per costruire contemporaneamente verso il basso e verso l'alto una struttura sospesa: la forma dell'edificio è articolata in un profilo a gradini di tre torri individuali, alte rispettivamente 29, 36 e 44 piani, che consentono terrazze-giardino e un sistema unico di movimento interno.

Fin dall'inizio il progetto ha dato la massima priorità alla flessibilità, rendendo possibile apportare con facilità, nel corso degli anni, nuove riconfigurazioni nella disposizione degli uffici.   

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Sempre di Foster&Partner, THE MURRAY, lussuoso hotel da 336 camere con vista panoramica. Un importante progetto di retrofit che ha trasformato l'edificio storico - ex sede del governo - e reinventato un quartiere, ricucendo il tessuto urbano e i grandi spazi verdi. Uno degli obiettivi principali era infatti ricollegare l'edificio con la città, creando un nuovo fronte stradale, spazi trasparenti al piano terra e valorizzando il parco per incorporare un'area pubblica di tai-chi.

Alla base della torre, caratterizzata da una facciata composta da una griglia di bucature quadrate, si trova una sequenza di archi a quattro piani intersecati da un podio e da una rampa carrabile.

Dal momento che l'architettura originale è già una risposta sostenibile al clima di Hong Kong - le finestre sono incassate e orientate attentamente per evitare la luce solare tropicale diretta - il nuovo design la conserva introducendo però nell'edificio nuove funzioni, adeguate alle mutevoli esigenze di oggi.

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Herzog & De Meuron

Il TAI KWUN CENTRE FOR HERITAGE AND ART (2006 - 2018) è il progetto di riattivazione culturale dell'ex stazione centrale di polizia e della prigione di Victoria, il complesso di edifici nel centro di Hong Kong fondato dagli inglesi dopo il 1841, uno dei monumenti storici più importanti rimasti.

Dopo la sua dismissione nel 2006, l'intero complesso è stato abbandonato, lasciando una serie di terreni aperti: dal punto di vista urbano, un raro "cortile" nel mezzo di una delle città più dense del mondo. Trasformandosi da area ostile a nuovo spazio pubblico dedicato alla programmazione culturale, da simbolo di legge a oasi di tranquillità nella foresta di grattacieli commerciali e residenziali, il complesso è definito da due grandi corti: la Piazza d'Armi e il Cortile della Prigione. È strutturato con spazi per attività ricreative pubbliche, eventi culturali, ristoranti e attrazioni commerciali, due nuovi volumi che fluttuano saldamente sopra le pareti di granito circostanti, nuovi spazi pubblici e di circolazione e un nuovo collegamento pedonale est-ovest.

"Ciò che abbiamo fatto a Hong Kong è trasformare un'ex stazione di polizia in un centro per il patrimonio e le arti. A Hong Kong e anche nella Cina continentale questo è ancora un approccio totalmente nuovo all'architettura - una cosa insolita da fare perché normalmente vecchi edifici e interi quartieri vengono rimossi e sostituiti da nuovi. Il principio è TABULA RASA. Per noi architetti, anche in Occidente, fino a non molto tempo fa era abbastanza simile. Il modernismo faceva sembrare le cose preesistenti vecchie, squallide e poco belle. Nella vita quotidiana continuiamo tutti a buttare via con noncuranza le cose che usiamo ogni giorno invece di riciclarle e reintegrarle in modo adeguato o addirittura creativo.[..]"  (Jacques Herzog, luglio 2018)

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415 M+ non è solo un altro museo tra il distretto culturale di West Kowloon e il parco. È un centro per l'arte, il design, l'architettura e i media del XX e XXI secolo. Aperto nel 2021, è un insieme di white cubes, spazi riconfigurabili, sale di proiezione, strutture polivalenti, un auditorium, un Learning Center, una piazza, una terrazza panoramica con lounge bar e persino uno "Spazio industriale".

Sorge su un lembo di terra che solo 20 anni fa faceva parte del porto marittimo e che, sezione dopo sezione, è stato bonificato dal mare. A caratterizzarlo il tunnel sotterraneo dell'Airport Express: inizialmente un ostacolo, è diventato il tratto distintivo del progetto di H&dM, uno spazio dal potenziale senza precedenti per l'arte e il design, l'installazione e la performance; uno "spazio ritrovato" che rappresenta una sfida, rendendo M+ un pezzo distintivo, singolare e inconfondibile di Hong Kong.

Una piattaforma costruita per lo scambio, l'incontro e l'attività delle persone con l'arte.  

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Ed è qui che infatti è ospitata - fino al 5 gennaio 2025 nella West Gallery del museo  -  I. M. Pei: Life Is Architecture, la prima retrospettiva completa dedicata all'architetto cino-americano Ieoh Ming Pei a cinque anni dalla morte (1917-2019).

Organizzata con il sostegno dell'Estate of I. M. Pei e della Pei Cobb Freed & Partners, la mostra è curata da Shirley Surya (Curatore Design e Architettura di M+) e Aric Chen (Direttore Generale e Artistico, Nieuwe Instituut di Rotterdam). Divisa in aree tematiche - Pei's Cross-Cultural Foundations, Real Estate and Urban Redevelopment, Art and Civic Form, Power, Politics, and Patronage, Material and Structural Innovation, Reinterpreting History through Design - accoglie più di 400 oggetti, disegni, modelli,  film e altra documentazione d'archivio, oltre che fotografie inedite di undici progetti di Pei, scattate da sette fotografi internazionali durante la pandemia: South Ho Siu Nam (Hong Kong), Naho Kubota (New York City), Lee Kuo-Min (Taipei), Giovanna Silva (Milano), Mohamed Somji (Dubai), Tian Fangfang (Shanghai) e Tomoko Yoneda (Tokyo/Londra).

"Nel corso della sua carriera" - raccontano i ragazzi - "Pei ha sviluppato un design specifico riconoscendo il movimento moderno e le culture locali con un uso magistrale della geometria, dei materiali e della struttura. La sua Bank of China incarna lo spirito di Hong Kong e il modo in cui la città sfida gli architetti a elaborare un dialogo transculturale. Nel museo M+, H&dM hanno svolto un lavoro notevole con le tegole declinate in tutto l'edificio che fanno riferimento ai tetti di tegole cinesi."  

Gita di un giorno a Shenzhen

Shenzhen, è una moderna - e giovanissima - metropoli della provincia del Guangdong, che collega Hong Kong al resto del territorio cinese. Con 13 milioni di abitanti, è la terza economia del paese e la quarta città più popolosa. Considerata una delle città più evolute della Cina continentale, oltre che snodo cruciale dei trasporti, si è sviluppata a partire dagli anni '80 del XX secolo grazie al settore dell'innovazione e dell'elettronica, ed è per questo soprannominata "la Silicon Valley cinese".

Qui Paola, Flore & Iván sono stati appena un giorno, il tempo di visitare un grande progetto educational di Piano e uno sviluppo residenziale sul waterfront. 

Renzo Piano Building Workshop

La WHITTLE SCHOOL & STUDIOS (2016 - 2019) primo progetto di un sistema di 30 campus WSS nelle principali città del mondo, si trova nel centro del Qianhai Mawan Development, un quartiere completamente nuovo che sorge su terreni bonificati.

Progettata da RPBW per essere un luogo in cui 2.200 studenti possano imparare e crescere, come un villaggio educativo, la Whittle School è organizzata in due edifici con un parco di fronte e aree pubbliche aperte alla città anche dopo l'orario scolastico.

Concettualmente, il suo design è stato ispirato in primis pensando al comfort degli studenti, poi dalla semplicità e dall'efficienza di una fabbrica (però immersa nel verde): visivamente, infatti, gli spazi hanno un linguaggio industriale con servizi e struttura a vista, con collegamenti tra gli edifici attraverso serre che ospitano laboratori botanici sperimentali.

L'apertura e la trasparenza forniscono luce naturale a sufficienza oltre che una connessione esperienziale con la comunità.

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Così lo hanno commentato i nostri viaggiatori: "[..] Come in molti dei suoi progetti, RPBW ha cercato di portare una nuova dimensione al programma e all'organizzazione scolastica. Con la sua piazza centrale e le pareti di vetro, il piano terra diventa un centro comunitario dove studenti, genitori e insegnanti possono incontrarsi. Al centro si trova una grande doppia scala. Le aule sono delimitate da pannelli di vetro che trasformano l'apprendimento e l'insegnamento in un processo trasparente. In questo modo viene mostrato ogni elemento dell'edificio per dare agli studenti una chiara comprensione della costruzione."

THE ONE SHENZHEN BAY, di Kohn Pedersen Fox - firma internazionale con sedi a New York, Londra, San Francisco, Shanghai, Hong Kong, Shenzhen, Seul, Berlino e Singapore - è uno degli sviluppi residenziali e ad uso misto di maggior successo della Cina.

Il complesso, che si integra con il tessuto di Houhai, riflettendo la bellezza naturale e il clima favorevole del distretto, comprende sei torri residenziali di fascia alta, una torre per uffici e una torre centrale di 338 metri con uffici, appartamenti serviti e un hotel Raffles.

Sebbene distinte, le otto torri sono progettate per apparire e funzionare come un'entità singolare e coesa. Il vetro a basso contenuto di ferro funge da materiale di rivestimento principale mentre gli angoli orizzontali dei balconi imitano le morbide onde della baia, e gli elementi verticali a pinna forniscono ombra e migliorano la privacy delle camere da letto nelle torri residenziali.

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Shanghai + Hangzhou: passato, futuro... e 94% di umidità

Nel giorno 18 si giunge nell'afosa Shanghai, sulla costa centrale cinese, la città più grande del Paese, nonché snodo finanziario di importanza mondiale, simbolo del grande boom.

"Con l'elevata umidità e il caldo estremo, ogni passo che facevamo sembrava dieci. Abbiamo girovagato per Piazza del Popolo, cercando ombra sotto gli alberi e visitando il Museo di Shanghai (Xing Tong) e il Gran Teatro di Shanghai (Jean-Marie Charpentier): due enormi edifici che riflettono la storia della Cina e l'importanza delle istituzioni culturali. [..] A Shanghai" - proseguono - "siamo rimasti colpiti dalle sue enormi dimensioni. Ogni quartiere sembra una città a sé. Abbiamo visitato i giardini di Yuyuan, la Via Verde di Xuhui Binjiang e il quartiere di Tianzifang per avere un'idea della vecchia Shanghai con la sua antica struttura urbana ancora conservata. Pur essendo un luogo particolarmente turistico, il suo aspetto e le sue dinamiche rimangono molto locali. I piani superiori ospitano ancora i residenti della classe operaia. Abbiamo concluso la giornata con l'architettura contemporanea cinese sul lungomare, godendoci la vista dello skyline".

Conosciuta per il suo aspetto futuristico - con edifici come la Shanghai Tower e la torre televisiva Oriental Pearl, dalle tipica forma a razzo con le sfere rosa - l'immensa Shanghai è un dizionario d'architettura contemporanea a cielo aperto, con progetti di Zaha Hadid Architects, David Chipperfield, Jean Nouvel, OMA, Morphosis, Kengo Kuma, Arata Isozaki, UNStudio, Thomas Heatherwick, Gensler, KPF, giusto per citarne qualcuno. Ma anche i locali Atelier Deshaus.

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Atelier Deshaus

Attivo dal 2001 a Shanghai, lo studio, diretto da Liu Yichun e Chen Yifeng, ha realizzato molti progetti in città, ma sono due quelli che maggiormente ci interessano: il WEST BUND ART CENTRE e il MUSEO DI ARTE MODERNA, entrambi frutto di riconversioni postindustriali. A Shanghai infatti, su entrambe le sponde del fiume Huangpu, sono innumerevoli gli edifici industriali in rovina dopo il trasferimento delle fabbriche.

Tra questi, il West Bund Art Centre, che sorge nella ex sede della Shanghai Aircraft Manufactory, in un quartiere che oggi accoglie ben 14 costruzioni tra istituzioni architettoniche, di design, di cultura e d'arte, nazionali e internazionali. Il progetto di riqualificazione ha previsto una nuova facciata, parzialmente vetrata, e nuovi spazi addizionali, espositivi e funzionali, pur mantenendo intatto il sapore e la morfologia originale dell'edificio industriale, specialmente nell'articolazione interna dove le tracce della preesistenza sono molto visibili.  

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Destino simile per il bunker di carbone di Laobaidu, oggi Museo d'Arte Moderna, la cui trasformazione è iniziata nel 2015 grazie a "Reload", una mostra allestita nelle rovine del deposito di carbone parzialmente smantellato per aumentare la consapevolezza delle persone sul valore dell'architettura industriale e del significato di trasformare il deposito in uno spazio culturale pubblico. Per organizzare al meglio lo spazio e ridurre al minimo i danni alla struttura esistente, trovando una relazione di equilibrio tra il vecchio e il nuovo, Atelier Deshaus ha adottato una struttura di sospensione in acciaio e vetro, e introdotto una grande promenade architecturale esterna che collega il museo al parco lungo il fiume.    

Ma il tempo corre, e i ragazzi proseguono per Hangzhou, città costiera storica, visitata da Marco Polo e descritta ne Il Milione. Oggi, oltre ad accogliere templi, pagode ed edifici tradizionali, è diventata fondamentale centro di sviluppo informatico, biotecnologico, tessile e delle telecomunicazioni, con ben quindici università di cui otto politecnici, oltre che sede del colosso Alibaba. 

Renzo Piano Building Workshop

Qui, RPBW - proprio nell'anno 2020 - ha ultimato THE OŌELI COMPLEX, parte significativa di un "superisolato" della città di Hangzhou, delimitato a sud da un lussureggiante parco verde sul fiume Yan Shan (dove è stato anche progettato un nuovo ponte pedonale).

I superblocchi, qui come in molte altre aree in Cina, sono comunità semi private recintate di circa 500 x 500 metri, circondate da trafficate strade a sei corsie e da impenetrabili torri a dieci piani. Ecco perché qui la maggior parte della massa degli edifici è stata posizionata attorno al lotto, per creare uno spazio verde interno protetto, una grande piazza, un "salotto cittadino": grazie a molti tagli nell'anello perimetrale infatti, gli edifici che circondano il parco sono permeabili per l'accesso pedonale, dove si trovano gallerie d'arte, spazi per eventi e negozi di design.

Tutto il sistema è pensato per mettere al centro persone e natura: un "nucleo" verde progettato da Paul Kephart, esperto americano di ecologia vegetale, che ha adottato numerose tecnologie sostenibili ottenendo la certificazione LEED BD+C: CS Gold. Le stesse terrazze e i tetti - la famosa "quinta facciata" - sono concepiti come giardini pensili, piantumati con specie di tè cinesi, riferimento diretto alle bellissime colline di tè, a sud, che circondano Hangzhou.

Prossima destinazione? Il Sol Levante!

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