Dopo i risultati di Padova, arrivano anche i nomi dei vincitori del concorso AAA architetticercasi™ per il sito di Torino, che chiedeva ai partecipanti una proposta ideativa unitaria per abitazioni abbordabili in forma cooperativa e per una mixité di usi per la porzione dell'Isolato Sant'Eligio.

Il primo posto è conquistato dal progetto Dietro l'angolo del gruppo di Stefano Casula, Emilio Aldo Ellena e Massimo Falconi, seguito da Bouquet di Erasmo Bitetti, Francesco Baggio, Federico Giorgio, Sofia Borgo, Beatrice Calabrò e Aron De Cesero e, infine, da Forme cooperative di Michele Simonetti e Carlo Musso.

L'unica menzione assegnata spetta a Soglia Abitata di Silvia Roseto e Vanni Renzini.

"I giovani professionisti coinvolti da AAA architetticercasi™ - ha commentato Paolo Mazzoleni, assessore all'Urbanistica del Comune di Torino - hanno dato un contributo straordinario da questo punto di vista, elaborando proposte convincenti e suggestive per un brano di città di grande valore e complessità. Terremo sicuramente conto di quello che abbiamo potuto comprendere da questi progetti nelle future decisioni e speriamo che la città del futuro possa davvero avere le straordinarie qualità che questi giovani hanno immaginato."

Ecco le proposte e le motivazioni della giuria

la giuria era composta da: Renata Codello, architetto Segretario generale della Fondazione Giorgio Cini (Presidente) · Alessandro Maggioni, Presidente Confcooperative Habitat · Emanuela Canevaro, Rappresentante del Comune di Torino ·  Gianni Gallo, Presidente Confcooperative Piemonte Nord ·  Giovanni Maria Paviera, Vitale&Co · Marta Peris Peris+Toral, UPC ETSAB · Gregorio Pecorelli, Vincitore AAA2019

1° classificato | Dietro l'angolo

Stefano Casula (BS, 1993) · Emilio Aldo Ellena (Mendoza, 1993) · Massimo Falconi (VR, 1993)

"Il progetto vincitore interpreta, con cura e attenzione, il tema dell'innesto di un edificio residenziale in un contesto caratterizzato dalla presenza di emergenze monumentali significative (l'Archivio di Stato, Porta Palazzo, Piazza Statuto, il Santuario della Consolata), proponendo un'idea di urbanità radicata, oltre alla scala dell'isolato, nelle scelte materiche, architettoniche e morfologiche".

Questa, in sintesi, la motivazione della giuria, che ha valutato positivamente l'articolazione dei volumi e la dimensione misurata delle azioni di progetto, dallo scavo degli spigoli al posizionamento degli ingress pedonali e carrabili, fino al parterre pubblico e alla corte privata accessibile, coniugate elegantemente in relazione all'articolazione delle facciate.

"I materiali e le cromie - prosegue la nota della giuria - risolvono il progetto da un punto di vista tipologico esprimendo nelle forme e negli usi collettivi proposti, la possibilità di un'architettura intesa come azione civica e civile in grado di relazionarsi con gentilezza, misura e autorevolezza con il contesto".

2° classificato | Bouquet

Erasmo Bitetti (BA, 1995)  · Francesco Baggio (VI, 1995)  · Federico Giorgio (VA, 1993)  · Sofia Borgo (TO, 2000)  · Beatrice Calabrò (TO,2000)  · Aron De Cesero (1995, BL)

"Un impianto urbano aperto costituito per frammenti si unisce, nel progetto secondo classificato, a una spiccata sensibilità per gli aspetti sociali e bioclimatici e alla capacità di ricomporre le parti - e tra queste gli edifici preesistenti - in una proposta progettuale matura e articolata".

La giuria ha infatti apprezzato la varietà tipologica degli alloggi sviluppata in corpi di fabbrica di profondità differenti che propongono strategie passive di riduzione del fabbisogno energetico.

A questo si aggiunge un disegno degli spazi aperti che accoglie la possibilità di reversibilità futura dei parcheggi interrati.

Nel complesso, conclude la giuria "la varietà di usi, fruizioni e abitanti è, insieme all'attenzione per gli spazi comuni e collettivi, un elemento di grande ricchezza che si confronta con alcuni dei temi più rilevanti nel dibattito attuale sull'abitare".

3° classificato | Forme cooperative

Michele Simonetti (Belo Horizonte, 1995) · Carlo Musso (AT, 1996)

Per la giuria, il progetto terzo classificato, "pur rispondendo in modo parziale alle richieste del concorso, propone alcune suggestioni di grande interesse: la dialettica tra costruito e non costruito e tra astrazione e forma urbana, il riuso - pur con qualche ingenuità - degli edifici esistenti come piscina a vocazione pubblica, la prefabbricazione dei nuclei e la flessibilità degli alloggi e infine la configurazione degli spazi aperti anche in relazione al verde e ai vuoti urbani circostanti".

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