A Napoli si studia, insieme ad Emergency, un luogo in cui realizzare una sorta di casa di comunità, un luogo che metta insieme l'assistenza sanitaria territoriale e il terzo settore, per accogliere i cittadini bisognosi e offrire loro un servizio di orientamento socio-sanitario. A Padova - nel multietnico quartiere Arcella - si lavora per costruire un laboratorio di idee per startup, con l'obiettivo di attivare processi di rigenerazione urbana e servizi di diagnosi del costruito che orientino il recupero verso interventi "chirurgici" e puntuali, verso micro-cantieri che abbiano il vantaggio di "curare" le patologie edilizie senza mandar via i residenti. Il team di Roma progetta, affiancato dalla Fondazione Andrea Bocelli, arredi inclusivi che rispondano ai principi del design for all, da inserire nella scuola di Sora che sta per giungere alla fase di cantiere.

Sono i temi a cui lavorano i borsisti appena selezionati dalle Università di Padova, Federico II di Napoli e Sapienza di Roma, che hanno da poco fatto ingresso nel G124, il gruppo di lavoro che giunge al suo decimo anno di attività, messo in piedi da Renzo Piano in qualità di senatore a vita per realizzare con i giovani interventi di "rammendo" nei luoghi più fragili e marginali delle nostre città.

I giovani laureati si sono riuniti - con Renzo Piano e gli architetti e i professori che li seguiranno - intorno al grande tavolo dell'ufficio del senatore a vita a Palazzo Giustiniani in una giornata in cui si è fatto il punto anche sui progetti della scorsa edizione del G124, due conclusi e uno appena arrivato alla fase di cantiere.

«Il nostro è un mestiere che può cambiare il mondo», afferma Renzo Piano. «L'interesse per le periferie - prosegue - è un qualcosa che si ha dentro. L'affetto per questo grande tema, non è tattica, non è politica, ma è passione. Le periferie sono luoghi bisognosi di tante cose: di connessioni reali, come le ferrovie e le tramvie, e anche di grandi progetti. Periferia è una parola da superare, è la città che sarà o che non sarà e se non sarà saranno guai». «Noi - sottolinea l'architetto e senatore a vita - facciamo progetti dichiaratamente piccoli, di rammendo che significa riprendere le cose che già ci sono ed è un lavoro che coinvolge le persone e i gruppi che sono fieri di vivere in periferia». «Sono progetti - chiosa Piano - carichi di significati».

Renzo Piano e Rossella Miccio, presidente di Emergency © G124 Foto Alessandro Lana

Renzo Piano e Paolo Crepet © G124 Foto Alessandro Lana

Il gruppo di Napoli

Francesca Casalino, Sjria Improta, Annamaria Messina e Martina Russo sono impegnate per la progettazione della casa di comunità a Napoli in dialogo con Emergency (che gestirà la futura struttura) e con il Comune di Napoli, guidate dai professori della Federico II, Nicola Flora e Daniela Buonanno.

Seduti intorno al tavolo del G124 c'erano anche Rossella Miccio, presidente di Emergency, il sindaco Gaetano Manfredi e l'assessore all'Urbanistica di Napoli, Laura Lieto.

© G124 Foto Alessandro Lana

Il gruppo di Padova

Francesco Guzzo, Giovanni Ieva, Marco Lumini e Elia Peroni lavorano al laboratorio di idee all'Arcella sotto la guida di Edoardo Narne professore dell'Università di Padova e coordinatore del gruppo G124, di Matteo Agnoletto, docente dell'Università di Bologna e di Maurizio Milan titolare dello studio Buro Milan. Collaboreranno per l'Università di Padova anche i docenti Umberto Turrini per gli aspetti tecnologici e Giuliano Marella per gli aspetti procedurali e le valutazioni economiche.

Presente alla giornata di confronto anche Nicoletta Paiaro, capo dell'ufficio tecnico Urbanistica di Padova.

© G124 Foto Alessandro Lana

Il gruppo di Roma

Antonio Azzolini, Marco Di Caprio, Isabella Ferracci e Giulia Luchetta, coordinati da Pisana Posocco e Filippo Lambertucci, docenti dell'Università Sapienza, in dialogo con Massimo Alvisi, cofondatore dello studio Alvisi Kirimoto e Roberto Fioretti, architetto, già borsista del G124, lavorano agli arredi per la scuola di Sora.

Presenti al tavolo Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e scrittore, che ha dato il suo contributo all'ideazione della scuola di Sora, Laura Biancalani e Silvia Gualdani, rispettivamente direttore generale e vicedirettore della Fondazione Bocelli che affiancherà il progetto.

© G124 Foto Alessandro Lana

I progetti-prototipo

A Napoli si lavora con Emergency e Comune per trovare il luogo più idoneo per costruire la casa di comunità, per ora le aree papabili gravitano attorno all'ospedale San Paolo a Fuorigrotta e all'attuale poliambulatorio dell'ex ospedale San Gennaro dei Poveri alla Sanità. A Padova la scelta del luogo prende impulso dall'azione di un benefattore ultraottantenne che ha donato un piccolo edificio che sarà demolito per far spazio al laboratorio di idee. A Sora lo studio dei prototipi di arredo inizia dal dialogo con la Fondazione Bocelli per fare tesoro delle loro esperienza sul fronte dei progetti educativi.

Tutti e tre saranno dei progetti-prototipo, che ambiscono a diventare dei modelli replicabili.

Non è difficile immaginare i benefici indotti da un sistema territoriale dove la prima assistenza sanitaria e i servizi di orientamento alle cure potrebbero andare a decongestionare i pronto soccorso e gli ospedali e ad aiutare le tante persone che non sono in grado di districarsi per scegliere il percorso diagnostico o di cura idoneo.

Ed è altrettanto facile prefigurarsi i riverberi positivi dell'azione di laboratori della rigenerazione che aiuterebbero la riqualificazione del costruito ottimizzando le risorse grazie all'applicazione del metodo scientifico e alla diagnostica, fondamentali per comprendere quali sono le debolezze dell'edificio e intervenire in maniera puntuale, non invasiva. E poi gli arredi per le scuole che devono farsi portavoce di una nuova sensibilità per le disabilità e, in generale, per le esigenze speciali degli alunni; una progettazione inclusiva ed empatica che sia per tutti, nel rispetto degli strumenti fisici, cognitivi e culturali di ciascuno.

Le possibili aree di intervento di Napoli © G124 Foto Alessandro Lana

Il laboratorio di idee per startup a Padova nel quartiere Arcella © G124 Foto Alessandro Lana

A inizio 2025 parte il cantiere della scuola di Sora

La scuola di Sora si farà. «La settimana scorsa abbiamo ricevuto il finanziamento completo e andrà in appalto all'inizio del prossimo anno», afferma Massimo Alvisi che ha guidato il team di progetto della scuola nell'edizione 2018-19 del G124. Il quantitativo di legno utilizzato per realizzarla sarà recuperato in 25 anni piantando mille alberi.

La scuola sarà costruita su una piattaforma che è come un vassoio contenente tutto l'edificio e qualsiasi cosa succeda sotto, la scuola resterà integra e sicura. Il piano terra sarà destinato a comunicare con la città. Il primo piano ospiterà le aule. Il tetto, invece, sarà il giardino della scuola: il luogo della libertà e del gioco, da cui osservare il cielo. Al centro, la corte quadrata sarà dominata da un grande albero, simbolo della vita.

Partito il cantiere del Cimitero delle Fontanelle; terminati quelli di Bari e Rovigo

La giornata trascorsa a Palazzo Giustiniani è servita anche per fare il punto sui progetti della scorsa edizione del G124. È partito lo stesso giorno della riunione in Senato il cantiere che realizzerà il progetto del G124 finalizzato a dare al Cimitero delle Fontanelle di Napoli la dignità che il luogo merita, rendendolo accessibile alle persone con disabilità e consentendo alla massa tufacea di esprimere, sin dall'ingresso, tutta la suggestiva bellezza di un luogo di alto valore antropologico.

A Bari sono terminati i lavori (a gennaio è prevista l'inaugurazione) che danno vita alla Corte don Bosco nel quartiere San Paolo: al posto di un vuoto urbano di forma triangolare, uno spazio per niente frequentato dagli abitanti, circoscritto da tre edifici in linea, ora c'è una nuova piazza, uno spazio di relazione che presto, quando gli alberi messi a dimora cresceranno, darà forma a un "tetto verde" composto dalle chiome di 80 allori e 19 lecci, interrotto nel centro da un foro circolare, cui corrisponde, al suolo, una radura, ossia un prato circondato da sedute disposte in circolo.

Inaugurata in primavera la nuova piazza di Rovigo (qui l'articolo). Un vuoto urbano privo di identità è diventato uno spazio accogliente e funzionale, un luogo di incontro in cui assistere anche a manifestazioni ed eventi. Una piazza a tutti gli effetti, dotata di un nuovo boschetto, di margini alberati, di un'idonea illuminazione, di un padiglione in legno che ne moltiplica le potenzialità.

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Roma, giornata del 9 dicembre 2024 al Senato

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