Francesco : [post n° 342265]
Piano casa in condominio barese
La questione è questa: un mio cliente è proprietario di un appartamento all'interno di un condominio costituito da 5 unità abitative disposte in linea. L'appartamento del cliente di cui sopra è collegato internamente ad un terrazzo di proprietà esclusiva. Per ragioni legate al rispetto delle distanze gli altri condomini non hanno la possibilità di attuare il piano casa, né all'interno delle loro singole unità né in aree comuni del condominio. Va da sé quindi che l'unico ad avere la possibilità di esprimere tutta la cubatura consentita dal piano casa sarebbe il mio cliente, nel suo terrazzo di proprietà esclusiva. Bene, per poter sfruttare tutto per sé il 20% della cubatura totale del condominio, cosa è necessario mettere in atto da parte del mio cliente? Deve chiedere comunque agli altri condomini una autorizzazione o anche la cessione della loro quota del 20%?
"barese" per dire che siamo in Puglia, quindi Piano Casa Puglia. Cosa c'è di strano nella domanda???
francesco il quesito era chiaro... non conosco bene il piano casa pugliese, ma in linea generale è comunque necessario l'assenso all'unanimità del condominio
Secondo me non è solo una questione di assenso, indipendentemente da chi può sfruttarlo o no è una questione di diritto, i condomini potrebbero convenire di utilizzare il diritto all'ampliamento in altro modo, se la legge lo consentisse e andrebbe verificato. Se così non fosse credo che il tuo cliente debba concordare con ogni singolo condomino la cessione del diritto, a titolo oneroso.
La questione che solo lui ha la possibilità "materiale" di poterlo fare non comporta che gli altri condomini accettino la cessione. Sinceramente se venisse da me il proprietario dell'attico e mi dicesse, dammi il tuo X% perché tanto non lo potresti sfruttare rifiuterei. Altro discorso se si pattuisse un compenso adeguato ma lo dovrebbe a mio avviso attuare con tutti e 4 e singolarmente, previa verifica della legge che questo sia consentito.
La questione che solo lui ha la possibilità "materiale" di poterlo fare non comporta che gli altri condomini accettino la cessione. Sinceramente se venisse da me il proprietario dell'attico e mi dicesse, dammi il tuo X% perché tanto non lo potresti sfruttare rifiuterei. Altro discorso se si pattuisse un compenso adeguato ma lo dovrebbe a mio avviso attuare con tutti e 4 e singolarmente, previa verifica della legge che questo sia consentito.
Condivido le vostre opinioni, però il mio personale avviso, confortato anche da uno scambio di opinioni con un legale è il seguente: trattandosi di una questione di Diritto, l'applicabilità del Piano Casa, nel caso di edifici condominiali, riguarda appunto gli edifici nella loro totalità, non già le singole unità abitative o, peggio ancora, i relativi proprietari. Fatta quindi eccezione per le unità funzionalmente autonome, contemplate dalla norma, io direi che, se nel condominio in questione, dei cinque condomini, quattro non possono esercitare il proprio diritto al Piano Casa, tanto in aree comuni quanto nelle proprie unità, e un solo condomino invece sì (sul rispettivo terrazzo di esclusiva proprietà) va da sé che quest'ultimo potrà procedere autonomamente. Mi sorge infatti un dubbio e vi pongo questa ulteriore domanda: la cessione a titolo oneroso ha senso se riferita a quote di Piano Casa che di fatto non esistono-sussistono? Se io fossi uno dei quattro condomini sfortunati, cosa dovrei vendere? Un diritto o dei metri quadri che effettivamente non posseggo?