Buongiorno a tutti vi chiedo cortesemente un consiglio relativamente ad un caso che mi è capitato in questi giorni. Devo presentare il Permesso di Costruire per lavori di ampliamento e cambio di destinazione d'uso di una piccola proprietà subentrando ad un professionista. Sull'immobile esiste un vincolo paesaggistico ed è già stato chiesto parere sia alla commissione che alla soprintendenza. Il parere è positivo.
Il problema è che il progetto è stato preparato sulla planimetria catastale senza effettuare rilievo. Ora è emerso che una porzione dell'immobile, soggetto ad aggregazione di volumi autorizzati negli anni, è stata realizzata con un incremento della dimensione di 30 cm (su un lato di 2,50 m si riscontra una lunghezza di 2,80 m). In più il proprietario vorrebbe usufruire del bonus 110% sottoponendosi a controlli anche da parte dell'istituto bancario con il quale vorrebbe fare l'operazione. E' possibile ipotizzare un accordo con Comune considerando che la misura finale sarebbe la stessa che si otterrebbe realizzando il cappotto? Oppure è meglio provvedere a demolire la parete e ripristinare lo stato autorizzato per non incorrere in una sorta di autodenuncia dall'esito finale incerto? Grazie per l'aiuto. Cristina
Cri : [post n° 439573]
Sanare difformità edificio sottoposto a vincolo
Lavoro anche io in zone vincolate paesaggisticamente. "ipotizzare un accordo con il comune...ecc" non sta ne in cielo ne in terra. Lei faccia il rilevo esatto e se non risulta sanabile demolisca a ripristini lo stato di fatto. In seguito ripresenterà pdc + paesaggistica.