Sono di nuovo alle prese con una congruità dei costi per una ristrutturazione conclusa. La committente porterà in detrazione diretta (cioè sul suo irpef per capirci detraendo in 10 anni) una parte dei lavori fino ad un determinato importo (calcolato sulla base della sua capienza fiscale), l'altra porzione di spese la cede ad un Ente. Diciamo quindi che ad es fabbro professionisti e parquettista li detrae autonomamente mentre impresa edile, idraulico ed elettricista li porta in cessione ( e già qui un caos). Oggi parlavo con un collega che però mi ha insinuato un dubbio, io avevo inteso che quando l'importo del cantiere supera i 10000 € occorre la congruità ecc, lui invece mi suggerisce che trattandosi di appalti con imprese diverse la cifra di 10000 € è il massimo per ciascuna. Mi spiego meglio, lui ritiene che se l'idraulico è costato 7000 allora va in cessione senza bisogno di congruità, idem l'elettricista. Io invece avevo capito che idraulico+elettricista+edile sforavano i 10000 € e quindi occorreva la congruità di tutto il pacchetto.
Chi ha ragione' Spero sinceramente il collega
accademiablu : [post n° 455561]
Congruità limite 10000 €
L'indicazione del tuto collega è totalmente fantasiosa: si parla di intervento ed il tuo è costituito dall'insieme di opere che contribuisce alla "ristrutturazione". Il frazionamento in importi sottosoglia costituisce una delle violazioni.
Tuttavia la congruità va riferita alle opere delle quali si intende esercitare l'opzione (cessione o sconto in fattura).
Tuttavia la congruità va riferita alle opere delle quali si intende esercitare l'opzione (cessione o sconto in fattura).