Buongiorno,
Sono stato vittima di comportamenti che ritengo non conformi alla deontologia professionale da parte di un architetto. Vorrei sapere se è possibile ricevere tutela e assistenza dall' albo professionale in merito a quanto accaduto.
In particolare, ho firmato un contratto con questo architetto, che presenta le seguenti irregolarità:
• Inadeguata specificazione delle prestazioni: La parcella ricevuta non specifica dettagliatamente le singole prestazioni professionali eseguite. Inoltre, non mi è stato fornito alcun preventivo dettagliato delle spese ne un importo totale, impedendo così la verifica della corretta applicazione delle tariffe professionali vigenti.
• Compenso richiesto sproporzionato: Il compenso richiesto, pari al 10% del valore del computo metrico per un progetto esecutivo e un computo metrico, risulta eccessivo. Secondo il tariffario trovato sull'albo, la percentuale per un progetto esecutivo è pari al 2% dell’importo dei lavori. L’importo richiesto è quindi cinque volte superiore ai parametri normativi vigenti.
• Richiesta di pagamento non conforme: Non ho mai ricevuto alcuna richiesta di pagamento di acconto direttamente dall'architetto, ma da parte di un soggetto terzo a me sconosciuto (presumo si tratti della moglie/compagna anche essa architetto registrata all'albo), assolutamente non menzionata nel contratto firmato.
Inoltre, l'architetto mi ha minacciato di intraprendere azioni legali se non proseguo con il contratto, costringendomi a rivolgermi a un avvocato per tutelare i miei diritti.
Vorrei sapere se è possibile presentare una denuncia formale e quali potrebbero essere le conseguenze di tale azione. Sono aperto a qualsiasi suggerimento che possiate fornirmi.
Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra disponibilità.
Cordiali saluti
Rispondo per punti:
- Inadeguata specificazione delle prestazioni. Grave infrazione deontologica. L'incarico si intende valido qualora presente il disciplinare e quest'ultimo indicante tra le altre cose il grado di complessità, le specifiche prestazioni ed il preventivo con il dettaglio di ciascuna attività che verrà svolta.
- Compenso richiesto sproporzionato. Dal 2012 non esistono tariffari: il professionista è libero di proporre la tariffa che ritiene congrua al proprio impegno e responsabilità. Il riferimento al DM Parametri 17 Giugno 2016 o ogni altro tariffario abrogato (Es. L143/1939) costituisce elemento di mero "confronto" per il cliente ma non un obbligo (peraltro nei bonus edilizi costituisce massimale di spesa detraibile ma non un minimo/massimo applicabile). In ogni caso non mi risulta che i tariffari citati indicano importi percentuali per le prestazioni, casomai aliquote proporzionate al grado di complessità ed al valore dell'opera.
- Richiesta di pagamento non conforme. Le richieste di parcella (con relativa notula) devono essere intestate al prestare d'opera che ha ricevuto l'incarico.
Il primo passo è quello di rivolgersi all'ordine di appartenenza fornendo tutte le prove dell'accaduto.
- Inadeguata specificazione delle prestazioni. Grave infrazione deontologica. L'incarico si intende valido qualora presente il disciplinare e quest'ultimo indicante tra le altre cose il grado di complessità, le specifiche prestazioni ed il preventivo con il dettaglio di ciascuna attività che verrà svolta.
- Compenso richiesto sproporzionato. Dal 2012 non esistono tariffari: il professionista è libero di proporre la tariffa che ritiene congrua al proprio impegno e responsabilità. Il riferimento al DM Parametri 17 Giugno 2016 o ogni altro tariffario abrogato (Es. L143/1939) costituisce elemento di mero "confronto" per il cliente ma non un obbligo (peraltro nei bonus edilizi costituisce massimale di spesa detraibile ma non un minimo/massimo applicabile). In ogni caso non mi risulta che i tariffari citati indicano importi percentuali per le prestazioni, casomai aliquote proporzionate al grado di complessità ed al valore dell'opera.
- Richiesta di pagamento non conforme. Le richieste di parcella (con relativa notula) devono essere intestate al prestare d'opera che ha ricevuto l'incarico.
Il primo passo è quello di rivolgersi all'ordine di appartenenza fornendo tutte le prove dell'accaduto.
Fede.....solitamente ci si lamenta (giustamente!) perchè i colleghi assumono incarichi senza presentare un disciplinare al cliente che, sbagliando, non lo pretende e si presta a possibili speculazioni e spese impreviste anche di notevole entità.
Nel caso specifico che ci hai sottoposto (stando alle tue parole) il professionista ti ha presentato un disciplinare d'incarico, si presume che tu lo abbia letto, condiviso e successivamente sottoscritto (spero non sotto minaccia...). Un disciplinare d'incarico di un professionista è a tutti gli effetti un contratto che si stipula fra due soggetti, così come quando compri una macchina, una casa o l'enciclopedia al semaforo .... Se firmi accetti... se non ti va bene non firmi e respingi la proposta... Chiaramente a meno che tu possa dimostrare che hai firmato sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, che il contratto fosse ambiguo ed equivocabile, che sei stato minacciato e ne fornisci le prove...
Passando poi alle lamentele che descrivi ti ricordo che non esistono (purtroppo) delle tariffe imposte per legge, esiste un sistema di calcolo che fornisce semplicemente un elemento di valutazione dell'importo della parcella in base alle prestazioni ma che non è assolutamente vincolante (puoi protestare con Bersani, la colpa è sua....). Il professionista può fare il prezzo che vuole, per questo ti sottopone un disciplinare che tu puoi accettare o meno.
Nel caso specifico che ci hai sottoposto (stando alle tue parole) il professionista ti ha presentato un disciplinare d'incarico, si presume che tu lo abbia letto, condiviso e successivamente sottoscritto (spero non sotto minaccia...). Un disciplinare d'incarico di un professionista è a tutti gli effetti un contratto che si stipula fra due soggetti, così come quando compri una macchina, una casa o l'enciclopedia al semaforo .... Se firmi accetti... se non ti va bene non firmi e respingi la proposta... Chiaramente a meno che tu possa dimostrare che hai firmato sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, che il contratto fosse ambiguo ed equivocabile, che sei stato minacciato e ne fornisci le prove...
Passando poi alle lamentele che descrivi ti ricordo che non esistono (purtroppo) delle tariffe imposte per legge, esiste un sistema di calcolo che fornisce semplicemente un elemento di valutazione dell'importo della parcella in base alle prestazioni ma che non è assolutamente vincolante (puoi protestare con Bersani, la colpa è sua....). Il professionista può fare il prezzo che vuole, per questo ti sottopone un disciplinare che tu puoi accettare o meno.