ciao a tutti!
sono un architetto iscritta all'ordine di Torino. Lavoro in uno studio professionale come dipendente,quindi non sono iscritta ad INARCASSA ma bensì all'INPS.
Nel caso in cui volessi effettuare dei lavori per conto mio devo per forza aprire partita IVA? esiste un tipo di partita IVA che si può aprire integrandola a quella da dipendente inps?
grazie
cristina : [post n° 324302]
partita IVA si o NO?
Si è necessaria.
No la partita Iva è di un tipo unico e basta.
Puoi aprire il regime dei minimi con tassazione al 5%.
No la partita Iva è di un tipo unico e basta.
Puoi aprire il regime dei minimi con tassazione al 5%.
Più che p.iva diversa, esiste la gestione inps separata per chi è titolare di p.iva ed è dipendente.
Per Ily: spero proprio che NON POSSA APRIRE IL REGIME DEI MINIMI AL 5%!!!
Niente di personale, ma perchè dovrebbe farlo lei che ha uno stipendio da dipendente, e chi è solo libero professionista e un reddito basso no, solo perchè ha più di 35 anni?
Per Ily: spero proprio che NON POSSA APRIRE IL REGIME DEI MINIMI AL 5%!!!
Niente di personale, ma perchè dovrebbe farlo lei che ha uno stipendio da dipendente, e chi è solo libero professionista e un reddito basso no, solo perchè ha più di 35 anni?
ah!ah! sono d'accordo con lo sfogo di Desnip. Io il prossimo anno esco dai minimi solo per questione di età. Il mio reddito (questo è l'unico che ho) ovviamente non è incrementato per nulla, anzi!e trovo tutta sto storia dei minimi una carognata
Per carità, fermo restando che se il suo reddito da dipendente + fatturato + età inferiore a 35 anni, allora rientra di diritto nei minimi.
Ma se è solo fatturato inferiore a i minimi, proprio no.
Ma se è solo fatturato inferiore a i minimi, proprio no.
dunque...ho 30 anni...e posso assicurarvi che non arrivo ai 1000 al mese...il mio discorso era anche un altro...nel caso dovessi fare dei lavoretti banali(nel senso per amici,conoscenti) non basterebbe fare una ritenuta d'acconto se non supero i 5000 all'anno( scusate l'ignoranza ma son proprio negata su queste cose)
sto dicendo che è una carognata toglierla!!perchè non dovrebbe essere legata all'età ma al reddito che effettivamente si produce.
@cristina
non puoi fare la prestazione occasionale .....perchè è una prestazione professionale di un soggetto iscritto all'albo. Se no sai che pacchia: tutti i dipendenti col secondo lavoro perchè tanto non c'è da pagar niente o quasi.
non puoi fare la prestazione occasionale .....perchè è una prestazione professionale di un soggetto iscritto all'albo. Se no sai che pacchia: tutti i dipendenti col secondo lavoro perchè tanto non c'è da pagar niente o quasi.
Ciao!
Carognate a parte, se ti ritrovi a voler arrotondare vuol dire che poi non te la passi così bene con il tuo lavoro da dipendente ed il fatto che tu voglia fare le cose per bene ti fa onore in questi tempi in cui chi può evita di farlo!!
1- Se i lavoi che esegui per amici e parenti richiedono l'utilizzo del timbro devi obbligatoriamente essere iscritta ad inarcassa (purtroppo anche se non fatturi il solo fatto di utilizzare il timbro ti obbliga a questa procedura)
2- Nel tuo caso, essendo già assoggettata ad un'altra forma previdenziale (INPS,INAIL...) per il lavoro che rappresenta la tua fonte di reddito primaria devi iscriverti ad inarcassa, alla quale però non verserai i contributi, e aprire la Gestione separata all'inps al quale verserai i contributi riguardanti la professione di architetto (teoricamente, anche se sembra assurdo, devi sempre fatturare qualcosa, anche un minimo). Successivamente dovrai comunicare ad inarcassa il motivo per cui non gli verserai i contributi (dovrai cmq dare loro il 4% di ogni fattura) informandoli della Gestione separata.
3- A tutto ciò dovrai aggiungere l'apertura della partita iva e anche l'assicurazione professionale.
Tante spese ma questo è l'iter corretto.
Spero di esserti stata di aiuto, in bocca al lupo!!
Carognate a parte, se ti ritrovi a voler arrotondare vuol dire che poi non te la passi così bene con il tuo lavoro da dipendente ed il fatto che tu voglia fare le cose per bene ti fa onore in questi tempi in cui chi può evita di farlo!!
1- Se i lavoi che esegui per amici e parenti richiedono l'utilizzo del timbro devi obbligatoriamente essere iscritta ad inarcassa (purtroppo anche se non fatturi il solo fatto di utilizzare il timbro ti obbliga a questa procedura)
2- Nel tuo caso, essendo già assoggettata ad un'altra forma previdenziale (INPS,INAIL...) per il lavoro che rappresenta la tua fonte di reddito primaria devi iscriverti ad inarcassa, alla quale però non verserai i contributi, e aprire la Gestione separata all'inps al quale verserai i contributi riguardanti la professione di architetto (teoricamente, anche se sembra assurdo, devi sempre fatturare qualcosa, anche un minimo). Successivamente dovrai comunicare ad inarcassa il motivo per cui non gli verserai i contributi (dovrai cmq dare loro il 4% di ogni fattura) informandoli della Gestione separata.
3- A tutto ciò dovrai aggiungere l'apertura della partita iva e anche l'assicurazione professionale.
Tante spese ma questo è l'iter corretto.
Spero di esserti stata di aiuto, in bocca al lupo!!
@Kla ti ringrazio per quest messaggio...effettivamente lo stipendio è quello che è...e in prospettiva di una casa e famiglia la vedo dura,se non impossibile, e quindi volevo valutare altre possibilità al fine di migliorare la mia vita!come tutti noi del resto:)
nel caso in cui optassi per la gestione separata dovrò comunque informare i miei titolari di questa decisione per essere totalmente in regola oppure no?
nel caso in cui optassi per la gestione separata dovrò comunque informare i miei titolari di questa decisione per essere totalmente in regola oppure no?
No, dipende da che tipo di rapporto hai con loro!
Teoricamente a loro non interessa (ai fini legali e fiscali), sei tu che devi procedere con l'iter (partita iva, inps....) Per loro non cambia nulla! Se hai un contratto regolare continueranno a pagarti nello stesso modo pagandoti i contributi come di consueto!
Teoricamente a loro non interessa (ai fini legali e fiscali), sei tu che devi procedere con l'iter (partita iva, inps....) Per loro non cambia nulla! Se hai un contratto regolare continueranno a pagarti nello stesso modo pagandoti i contributi come di consueto!
Previdenza professionisti: niente Gestione Separata Inps per chi versa ad una cassa.
L’obbligo di iscrizione alla Gestione separata dell’Inps non è valido per quanti svolgono attività soggette al versamento di contributi di qualsiasi genere presso una Cassa di previdenza dei professionisti, dunque risulta irrilevante se si tratti del contributo soggettivo o integrativo. Questo, almeno, è quanto è emerso da una sentenza del giudice del lavoro, presso il tribunale di Rieti, chiamato a decidere in merito ad un ricorso fatto da un architetto contro l’iscrizione d’ufficio, perpetrata dall’Inps, alla gestione separata con relativo pagamento di contributi e sanzioni civili per gli anni 2005 e 2006.
Il ricorrente sosteneva di essere un architetto iscritto all’Albo, di aver prestato, nel periodo indicato, attività lavorativa come insegnante presso un’università statale e poiché aveva, in quanto tale, posizione assicurativa e contributiva presso l’Inpdap (ora Inps), oltre ad aver prestato contestualmente attività di libero professionista in qualità di architetto per la quale però aveva regolarmente corrisposto a Inarcassa, presso cui era pure iscritto, i contributi integrativi (ai tempi non destinati a fini previdenziali).
Il giudice, per prendere una decisione riguardo a questo caso, in pratica si è riferito all’articolo 18, comma 12, del Dl 98/2011 in base al quale l’iscrizione alla Gestione separata è obbligatoria solo per i soggetti che svolgono attività il cui esercizio non sia sottoposto all’iscrizione ad appositi albi professionali, ossia ad attività non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al comma 11, in base ai rispettivi statuti e ordinamenti.
Di qui deriva la decisione secondo la quale l’architetto iscritto all’albo, che ha sia un lavoro come dipendente che come libero professionista, dal momento che è assicurato presso l’Inps non è tenuto al versamento del contributo soggettivo all’Inarcassa, ma è tenuto a versare i contributi integrativi sul fatturato della propria attività nei confronti della Cassa privata in relazione all’attività professionale svolta.
Avendo il legislatore imposto l’obbligo di iscrizione alla gestione separata solamente per quanti svolgono attività che non sono soggette al versamento del contributo senza ulteriori specificazioni, niente autorizza ad operare una distinzione tra la tipologia dei versamenti contributivi per sostenere che essendo l’attività oggetto di causa non soggetta a quello soggettivo, sia data la condizione di legge per l’obbligo di iscrizione alla gestione separata.
www.leggioggi.it/2013/09/24/previdenza-professionisti-niente-inps-pe…
Si consulti la pag. 423, il Rapporto Annuale INPS 2012, scaricabile al link riportato di seguito:
www.inps.it/docallegati/Informazioni/Documents/INPS_RA%202012_intern…
L’obbligo di iscrizione alla Gestione separata dell’Inps non è valido per quanti svolgono attività soggette al versamento di contributi di qualsiasi genere presso una Cassa di previdenza dei professionisti, dunque risulta irrilevante se si tratti del contributo soggettivo o integrativo. Questo, almeno, è quanto è emerso da una sentenza del giudice del lavoro, presso il tribunale di Rieti, chiamato a decidere in merito ad un ricorso fatto da un architetto contro l’iscrizione d’ufficio, perpetrata dall’Inps, alla gestione separata con relativo pagamento di contributi e sanzioni civili per gli anni 2005 e 2006.
Il ricorrente sosteneva di essere un architetto iscritto all’Albo, di aver prestato, nel periodo indicato, attività lavorativa come insegnante presso un’università statale e poiché aveva, in quanto tale, posizione assicurativa e contributiva presso l’Inpdap (ora Inps), oltre ad aver prestato contestualmente attività di libero professionista in qualità di architetto per la quale però aveva regolarmente corrisposto a Inarcassa, presso cui era pure iscritto, i contributi integrativi (ai tempi non destinati a fini previdenziali).
Il giudice, per prendere una decisione riguardo a questo caso, in pratica si è riferito all’articolo 18, comma 12, del Dl 98/2011 in base al quale l’iscrizione alla Gestione separata è obbligatoria solo per i soggetti che svolgono attività il cui esercizio non sia sottoposto all’iscrizione ad appositi albi professionali, ossia ad attività non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al comma 11, in base ai rispettivi statuti e ordinamenti.
Di qui deriva la decisione secondo la quale l’architetto iscritto all’albo, che ha sia un lavoro come dipendente che come libero professionista, dal momento che è assicurato presso l’Inps non è tenuto al versamento del contributo soggettivo all’Inarcassa, ma è tenuto a versare i contributi integrativi sul fatturato della propria attività nei confronti della Cassa privata in relazione all’attività professionale svolta.
Avendo il legislatore imposto l’obbligo di iscrizione alla gestione separata solamente per quanti svolgono attività che non sono soggette al versamento del contributo senza ulteriori specificazioni, niente autorizza ad operare una distinzione tra la tipologia dei versamenti contributivi per sostenere che essendo l’attività oggetto di causa non soggetta a quello soggettivo, sia data la condizione di legge per l’obbligo di iscrizione alla gestione separata.
www.leggioggi.it/2013/09/24/previdenza-professionisti-niente-inps-pe…
Si consulti la pag. 423, il Rapporto Annuale INPS 2012, scaricabile al link riportato di seguito:
www.inps.it/docallegati/Informazioni/Documents/INPS_RA%202012_intern…