Far ripartire cantieri già finanziati, anticipare l'avvio di lavori di infrastrutture strategiche, semplificare le regole in materia edilizia, stabilizzare il bonus del 65% per l'efficientamento energetico e per gli interventi di messa in sicurezza sismica, favorire il partenariato pubblico-privato per la realizzazione delle infrastrutture. Sono alcuni provvedimenti inseriti nel decreto battezzato «Sblocca Italia». Presentato a grandi linee già nei primi giorni di agosto, ora il decreto è stato varato dal Consiglio dei ministri e attende di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il «pacchetto» è affiancato da un altro provvedimento, definito «rivoluzionario» da Matteo Renzi: si tratta del DDL delega che dà avvio alla redazione di un nuovo Codice dei contratti pubblici, che recepirà le regole comunitarie.
Aggiornamento del 15 settembre 2014
Sblocca Italia: niente Docfa per la manutenzione straordinaria. Le semplificazioni in Gazzetta
Grandi infrastrutture
In arrivo oltre 3,8 miliardi per far partire i cantieri delle infrastrutture. Suddivisi in 841 milioni che provengono dal fondo revoche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 3 miliardi e 48 milioni dal Fondo di coesione e sviluppo.
Vengono sbloccate opere già finanziate, a condizione che i cantieri aprano entro date certe: entro dieci mesi dall'approvazione del decreto. In caso contrario gli stanziamenti verranno revocati.
L'elenco delle opere «sbloccate» comprende la Linea 1 della metropolitana di Napoli, la metropolitana di Torino, la tramvia di Firenze e la tratta Colosseo-Piazza Venezia della Linea C di Roma (l'elenco completo delle opere).
Viene anticipata l'apertura dei cantieri di altre infrastrutture. «Ci sono opere fondamentali per il Paese che sono finanziate e che senza un intervento di semplificazione, sburocratizzazione, accelerazione dei lavori, rischiano di partire solo nel 2018 - 2019». Così il ministro Maurizio Lupi in conferenza stampa spiega l'intervento che serve a far partire in anticipo due opere. Si tratta dell'alta velocità - alta capacità Napoli-Bari, per la quale sono già stanziati 4,4 miliardi di euro (il costo complessivo è di 6,7 miliardi) e il collegamento ferroviario Palermo-Messina-Catania. Entrambe i cantieri dovranno aprire entro il 1° novembre 2015. Per far questo si fa ricorso ad un commissario con poteri straordinari. Il ruolo sarà ricoperto dall'AD del gruppo FS.
Lo stesso iter viene impiegato per sbloccare gli interventi sugli aeroporti di Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino e Salerno, per un valore complessivo di 4 miliardi e 600 milioni.
Piccoli cantieri
Si darà risposta, ha detto Matteo Renzi, anche alle richieste pervenute dai sindaci. Il riferimento è alle 1617 email giunte all'indirizzo del presidente del Consiglio che chiedevano l'allentamento del patto di stabilità interno, e anche di ricevere risorse per completare alcune opere o semplicemente l'intervento del Governo per sbloccare questioni burocratiche che immobilizzano i cantieri. Le risposte, ha detto Matteo Renzi, saranno tutte positive. Il premier ha assicurato che il Governo sovvenzionerà i sindaci che hanno richiesto dei fondi, purché le opere siano completate entro il 2014 e si impegnerà ad indire una sorta di conferenza di servizi per sbloccare le questioni burocratiche.
Il Governo interviene anche per riavviare gli interventi sull'area di Bagnoli-Coroglio a Napoli, l'area una volta caratterizzata dalla presenza dell'Ilva. La misura «mira a dare finalmente una prospettiva di riqualificazione e di sviluppo di un'area storicamente critica sotto il profilo ambientale e del tessuto urbano».
Semplificazioni edilizie e stabilizzazione dell'incentivo del 65%
Secondo quanto annunciato dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, gli interventi all'interno delle abitazioni dovrebbero diventare più semplici, con un uso più ampio delle comunicazioni al posto delle autorizzazioni. La portata del provvedimento si comprenderà meglio con la pubblicazione del decreto.
Il premier Matteo Renzi ha accennato anche alla stabilizzazione del bonus del 65% per gli interventi di efficientamento energetico e per l'adeguamento antisismico. Misura di cui si perdono le tracce nel comunicato di fine seduta del CdM. Il problema da risolvere, probabilmente, è dato dal nodo delle coperture.
All'interno del decreto dovrebbe essere rientrato anche il Regolamento edilizio unico annunciato dal ministro Lupi in occasione della presentazione del nuovo DDL di riforma della legge urbanistica. Si tratta di un unico regolamento edilizio valido in tutto il territorio italiano, che potrà poi essere adattato da ciascuna amministrazione comunale in base alla specificità del suo territorio.
Impulso ai project bond
Vengono individuate misure per incentivare l'utilizzo di questo strumento, costituito da obbligazioni o titoli di debito emessi dalle società di progetto che realizzano un'infrastruttura attraverso project financing. Lo scopo, per la società di progetto è finanziare l'opera attraendo partner investitori. Incentivare il project bond significa favorire il partenariato pubblico-privato e aumentare così le possibilità di attrarre capitali privati
L'emissione di obbligazioni da parte delle società di progetto era già prevista dal Codice degli Appalti (art. 157), ma non era mai entrata in vigore per mancanza di un decreto attuativo. La stessa possibilità è stata prevista con il Decreto Cresci Italia, che ha introdotto i project bond, resi poi appetibili con il Decreto Sviluppo che per essi ha previsto un trattamento fiscale agevolato, comparabile a quello dei titoli di stato. A completare le regole dello strumento finanziario è stato, poi, il decreto Interministeriale messo a punto dal Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e trasporti (DM 7 agosto 2012). Nessuna delle misure era riuscita, però, a far decollare il "nuovo" strumento.
Dissesto idreogeologico
Alcune disposizioni daranno il via ad operazioni di manutenzione del nostro territorio. Si tratta di opere antidissesto, di mitigazione del rischio idrogeologico e per la realizzazione di opere idriche, quali: depuratori, reti e collettori fognari.
Riorganizzazione del MiBACT
Il Governo ha approvato il DPCM di riorganizzazione del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, presentato dal ministro, Dario Franceschini. Tra gli obiettivi: l'ammodernamento della struttura centrale e la semplificazione di quella periferica, l'integrazione definitiva tra cultura e turismo e la valorizzazione dei musei italiani. (vedi Beni Culturali, riorganizzato il ministero).
di Mariagrazia Barletta
Per approfondire: governo.it
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