Durante il 61° Congresso nazionale degli Ingegneri, che si è svolto a Palermo dal 22 al 24 giugno, è arrivata la notizia dell'imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto Parametri contenente i riferimenti per la determinazione dei corrispettivi da porre a base delle gare di appalto di servizi di architettura e ingegneria. E, secondo le notizie trapelate, il nuovo provvedimento ricalcherebbe in modo pressoché fedele il decreto Parametri attualmente in vigore e non prevederebbe l'obbligo per le stazioni appaltanti di farvi riferimento.
Sarebbe un passo indietro rispetto alle linee guida sui servizi di architettura e ingegneria che l'ANAC aveva pubblicato lo scorso anno con la determinazione 4/2015. Il documento, infatti, affermava che per stabilire il corrispettivo da porre a base di gara fosse obbligatorio per le PA far riferimento al decreto Parametri bis (Dm 143/2013).
Cosa prevede il nuovo Codice degli appalti
L'emanazione del decreto contenente i nuovi parametri da prendere come riferimento per calcolare i corrispettivi nelle gare per architetti e ingegneri, è previsto dal nuovo Codice degli appalti (DLgs 50/2016) al comma 8 dell'articolo 24. Il provvedimento deve essere approvato dal Ministero della Giustizia di concerto con il Ministero delle Infrastrutture; mentre la scadenza era fissata al 19 giugno.
Anche il Codice non prevede l'obbligo da parte delle stazioni appaltanti di servirsi delle tabelle dei corrispettivi che saranno emanate. «I predetti corrispettivi - si legge nel Codice - possono essere utilizzati dalle stazioni appaltanti, ove motivatamente ritenuti adeguati, quale criterio o base di riferimento ai fini dell'individuazione dell'importi dell'affidamento».
Le nuove linee guida dell'ANAC
Le linee guida dell'ANAC sui servizi di architettura e ingegneria, attuative del nuovo Codice e poste a consultazione pubblica (leggi il documento), rimarcano quanto già stabilito con la determinazione 4/2015.
Le nuove linee guida non fanno riferimento al nuovo decreto Parametri, in quanto non ancora emanato, ma affermano che per determinare i corrispettivi da porre a base di gara - fino a quando il Ministro della Giustizia non avrà approvato le nuove tabelle - «occorre» fare riferimento ai criteri fissati dal Dm 143. Viene, così, rimarcato l'obbligo nella fase transitoria di servirsi dei parametri fissati nel 2013.
Le nuove linee guida, dunque, almeno nella bozza posta in consultazione, non prevedono cosa accadrà una volta che i ministeri competenti avranno emanato i nuovi parametri, ma ricordano che fino a quando i nuovi riferimenti non saranno operativi, esiste «l'obbligo per le stazioni appaltanti di determinare i corrispettivi per i servizi di ingegneria e architettura applicando rigorosamente le aliquote di cui al Dm 143/2013».
Un cambio di rotta rispetto a questa affermazione e rispetto alle vecchie linee guida sembrerebbe ingiustificato.
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